Madonna dei Greci
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da: SS.Rosario, 14 febbraio 2002 * "SS.Rosario"
CHIESA MADONNA DEI GRECI. LE VERE ORIGINI DELLA CHIESA SI S. MARIA DELLA PIETA' O DELLI GRECI Per quanto brevi questi cenni, che tracciano un profilo storico della Chiesa della Madonna dei Greci, sita all'estrema periferia ovest di Veglie (via Madonna dei Greci), tuttavia offrono degli elementi nuovi che forniscono una visione più obiettiva e più reale rispetto alla conoscenza di ipotesi già note, tradotte, "sic et simpliciter", in certezze. Questa ricerca ha avuto come supporto fondamentale le fonti documentarie consultate presso l'archivio diocesano storico nella Biblioteca Arcivescovile "A. De Leo" di Brindisi (Piazza Duomo) e presso l'Archivio di Stato di Lecce(1). In esse indifferentemente si è trovato il titolo della Chiesa in Santa Maria della Pietà, o dei Sette Dolori, o della Beata Vergine Addolorata, seguita sempre da "delli Greci". Prima di focalizzare le origini della chiesa, si rende necessario analizzare gli aspetti essenziali che interessano la storia di Veglie in relazione alla stessa; in primo luogo si dovrà stabilire se la presenza del rito greco a Veglie, in età medioevale, è da collegare o meno alla Madonna dei Greci; in secondo luogo è opportuno prendere in esame la vicina Masseria Panareo nel corso del suo divenire storico. Il quesito fu posto
già alla fine del secolo XIX in un inventario di "res sacrae
" di questa chiesa, senza comunque che si trovassero soluzioni.
Autori locali, dando una spiegazione alquanto personalistica, sono
dell'avviso che sia da Consultando i verbali delle Sante Visite degli Arcivescovi di Brindisi in età moderna, si è potuto appurare che tale clero aveva la sua sede nella Chiesa di S. Salvatore, situata nell'antico nucleo medioevale di Veglie e, precisamente, nell'attuale via Milano, detta sino alla fine del secolo XIX, vico S. Salvatore. Tale chiesa, tra l'altro, fu la prima chiesa parrocchiale di Veglie fornita di alcuni beni con l'onere di messe che furono successivamente trasferiti, tra il 1300 e il 1400, alla nuova e attuale Chiesa matrice di S. Giovanni Battista, come si legge nella relazione del 1627, dell'arcivescovo Giovanni Falces e in quella dell'Arcivescovo Dionisio o' Driscol nel 1650. Il rito greco
vegliese sembra si La Chiesa di S.
Salvatore, passata al clero Infatti, in una
relazione del 1809 Il primo do Infatti con bolla del 27 gennaio 1515 dell'Arcivescovo di Brindisi Domenico Idiaschez si formula la "collatio" ossia l'inventario dei beni del beneficio di S. Martino, fondato dal Sacerdote don Pietro Greco a favore del chierico Giovanni Greco, suo nipote. Tra i beni stabili vi erano alcune terre "in loco nominato la maxaria de li greci", la quale, prima di essere di proprietà del suddetto don Pietro, apparteneva a don Giovanni e don Angelo Greco. Lo "ius patronatus" di questo beneficio ecclesiastico, il diritto cioè di scegliere il cappellano, ossia il beneficiario ecclesiastico, spettava ai Greco. L'onere del
cappellano beneficiario consisteva nel celebrare una messa la settimana
all'altare di S. Martino in Chiesa madre. Quasi sempre i beneficiari
erano della famiglia Greco. Alla fine della prima metà del sec. XVII,
la masseria delli Greci cioè di proprietà della famiglia Greco, non
appartenne più a tale casato, ma ai Panareo di Lecce. All'interno della
chiesa, infine, evidenziamo le grandi pitture murali (totale della
superficie dipinta a tempera mq. 105 circa), che si estendono
perimetralmente su tre pareti. Si tratta del ciclo raffigurante la
Passione di Cristo. Esse probabilmente sono state realizzate nel secolo
XVIII. In questa Chiesa della Madonna dei Greci partendo dalla parete di
destra sono di seguito rappresentate le scene: 1) Ultima Cena; 2) Gesù
nel Getsemani; 3) Gesù alla colonna; 4) Gesù deposto dalla Croce; 5)
Ecce Homo; 6) Gesù carico della Croce incontra Maria; 7) Gesù e la
Veronica. La parrocchia SS. Rosario, cui appartiene la cappella, si sta adoperando fortemente per trovare i finanziamenti necessari al restauro globale di questo complesso architettonico, antico della Madonna dei Greci e tanto amata dai fedeli vegliesi. (1)
Cfr. anche il Progetto di restauro 2001 e Carteggi privati di Luigi
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