INFORMAZIONE SUL CONSIGLIO COMUNALE DEL 04/01/06

A. Greco  * 05 gennaio 2006 *  Torna indietro - Puoi premere ALT+I e INVIO  Chiudi la pagina web - Puoi premere ALT+X e INVIO (amministrazione-politica)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità


La presente informazione politica appartiene al prof. Antonio Greco. Veglieonline, di propria iniziativa, ha deciso di pubblicare un sunto di tale informazione, inviata in forma privata, pur essendo ben consci che si tratta di una veduta che può essere di parte, in ogni caso è una informazione verso i cittadini. Se l'eventuale controparte ritiene che le seguenti informazioni siano scorrette, saremo ben lieti di pubblicare anche il proprio commento. La presente informazione ed i relativi documenti sono anche presenti sul sito: www.antoniogreco.org



Seduta consiliare del 4 gennaio 2006.

 

Presenti tutti e 21 i consiglieri.

La seduta è stata aperta alle ore 10 ed è stata chiusa alle ore 13,  per una durata complessiva di ore 3.

Sono intervenuti: quattro su sette consiglieri di minoranza; un solo consigliere della maggioranza e il Sindaco.

 

ORDINE DEL GIORNO

 

Prima dell’esame dell’ordine del giorno, Sandro Aprile ed Antonio Greco hanno chiesto e ottenuto di fare due dichiarazioni, rispettivamente in ordine al ricorso al Consiglio di Stato da parte del Sindaco contro la ordinanza del Tar di Lecce sulle pari opportunità di ottobre e in ordine all’affidamento, illegittimo, alla Sobarit da parte  della Giunta del recupero ICI per gli anni 1998-2004. Le dichiarazioni complete sono allegate a questo resoconto.

 

1)      Lettura ed approvazione verbali seduta consiliare del 29.11.2005

I verbali sono stati approvati all’unanimità, con la sola astensione di Greco sulla delibera n. 46 perché conteneva un errore.

2)      Interpellanza prot. n. 13575  del 6.12.2005 - Risposta

I sette consiglieri di minoranza hanno chiesto di sapere come mai due associazioni di Veglie, il SERVEGLIE  e l’ASSOCIAZIONE COCCINELLA,  da più di due mesi svolgessero servizi del Comune e utilizzassero mezzi comunali senza nessun atto di Giunta o dirigenziale.

Nella risposta il Sindaco, confermando quello che aveva fatto notare la minoranza, ha motivato con imbarazzo queste gravi situazioni.

La risposta è stata ritenuta insoddisfacente perché il Sindaco ha scaricato le eventuali responsabilità, in caso di incidenti e di danni a terzi, sulle assicurazioni e si è dimenticato delle responsabilità penali.

3) Interpellanza prot. n. 13817 del 14.12.2005 – Risposta

 I sette consiglieri di minoranza hanno chiesto al Sindaco di sapere chi avesse autorizzato un cittadino vegliese a svolgere servizi vari (portare il Gonfalone, prelevare la posta…) dotandolo anche di una divisa.

Il Sindaco ha risposto che si trattava di un servizio di volontariato.

La risposta è insoddisfacente perché anche il volontariato deve essere regolamentato per la tutela dello stesso cittadino e della sua dignità.

4) Interpellanza prot. n. 13818 del 14.12.2005 – Risposta

I sette consiglieri di minoranza hanno chiesto al Sindaco perché sono stati incaricati due tecnici esterni (un Architetto e un geometra) per svolgere le stesse mansioni nell’Ufficio Urbanistica, con notevoli costi per l’Amministrazione.

Il Sindaco ha risposto ai tre quesiti con genericità  e approssimazione.

Risposta molto insoddisfacente.

5) Interrogazione con risposta orale prot. n. 13819 del 14.12.2005 – Risposta

I sette consiglieri di minoranza hanno chiesto al Sindaco di sapere se il 27 ottobre, al momento della decadenza dalla carica, gli ex assessori hanno restituito l’indennità indebitamente percepita da aprile.

Il Sindaco ha risposto che gli assessori non hanno restituito nulla.

Risposta insoddisfacente. L’esame del problema si sposta in altra sede.

6) Esame mozione ai sensi dell’art. 32 del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale – prot. n. 14357 del 28.12.2005.

I sette consiglieri di minoranza hanno proposto una mozione per fornire un indirizzo chiaro all’Ufficio Tributi circa l’interpretazione dell’art. 5 comma 2 del Regolamento Tassa Rifiuti Solidi Urbani.

Moltissime sono le lamentele dei cittadini perché l’attuale Amministrazione, nel fare gli accertamenti per gli anni dal 2000 in poi, li ha accusati di “dichiarazione infedele” per non aver pagato la tassa anche per gli scantinati domestici, quando era stata la stessa Amministrazione, nel fare un accertamento d’ufficio negli anni ’90, ad escludere le cantine dalla tassa, perché non producono rifiuti. Senza tenere conto di una norma molto chiara (art. 24 comma 38 della Finanziaria del 1998), l’Amministrazione aveva applicato interessi e sanzioni sull’importo non pagato relativo alle cantine.

Sotto l’incalzare della minoranza e le lamentele dei cittadini, l’Amministrazione è stata costretta a rettificare la sua posizione e con un pubblico manifesto ha informato i cittadini sulla necessità di rivedere tutti gli avvisi di accertamento, lasciando però in piedi la rettifica dei mq imponibili e includendo nella tassazione anche le cantine. La minoranza ha insistito molto perché, per il passato, non solo fossero eliminati interessi e sanzioni, ma fosse data una lettura più chiara dell’art. 5 comma 2 del Regolamento Tarsu, con l’esclusione di quelle cantine che non avessero i due requisiti previsti dal Regolamento per la tassazione e cioè i servizi e un minimo di arredamento.

La maggioranza, in particolare il Sindaco, che pure era in maggioranza nel 1990 quando fu fatto l’accertamento d’ufficio e aveva avallato la scelta di non far pagare la tassa per i mq delle cantine, si è intestardita, con vari pretesti, a non voler dare nessun atto di indirizzo all’Ufficio e a voler fare pagare la tassa sulle cantine anche per gli anni passati. Dopo un dibattito molto teso, il Sindaco ha fatto la proposta alla minoranza di ritirare la mozione e di tornare in commissione per discutere del problema ma solo per il futuro e non per il passato.

La minoranza ha ritenuto di non accettare questa proposta perché, nel caos in cui si trova il settore, occorre prima sanare con chiarezza la situazione degli avvisi di accertamento e poi discutere sul resto.

Messa ai voti, la mozione è stata respinta con 8 voti a favore (minoranza + Capoccia) e 12 contrari.

7) Art. 5 del Regolamento per la gestione della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani – modifica.

Su richiesta dei sette consiglieri di minoranza il Consiglio Comunale doveva discutere della possibilità di modificare il Regolamento TARSU. Era questa anche un’occasione per affrontare i tre capitoli di una vicenda che si ingarbuglia sempre più: l’incarico alla ditta Bonacchi per un sostegno all’Ufficio Tributi, scaduto il 31.12.2003 e mai rinnovato; gli avvisi di accertamento TARSU, non rispondenti alle prescrizioni della norma, dei regolamenti e dei diritti del contribuente; la riscossione coatta di evasione ICI affidata illegittimamente alla Sobarit.

Sul primo e sul terzo capitolo la maggioranza non ha favellato. Ha incassato in silenzio. Sul secondo capitolo ha soltanto balbettato. Naturalmente, dopo la bocciatura della mozione, era scontata anche la bocciatura della delibera. Questa è stata bocciata con 7 voti a favore, uno astenuto (Capoccia) e 13 contrari.

 

Osservazioni:

Il Consiglio comunale, forse per la prima volta nella storia del Comune di Veglie, ha trattato 6 punti dell’ordine del giorno tutti proposti dalla minoranza, su temi di notevole interesse per la vita e le tasche dei cittadini. La minoranza è stata costretta a chiedere il consiglio comunale dopo che aveva trovato un muro di gomma sull’argomento da parte del Sindaco, della Conferenza dei Capigruppo, della I e II Commissione Consiliare. Abbiamo fatto di tutto, nelle sedi istituzionali, per rendere cosciente la maggioranza della gravità della situazione in cui si trova il Settore dei Tributi locali.

Il risultato sembra negativo. In realtà il risultato è importante perché documenta il dato oggettivo che la minoranza ha percorso tutte le tappe del controllo interno. Se non vi sarà resipiscenza, come è quasi certo, il controllo prenderà altre vie, obbligate, esterne.

Nell’attuale maggioranza, per leggerezza e/o per incapacità, qualsiasi forma di indirizzo e controllo politico è assente. Chi comanda sono i tecnici…E qualche furbacchione. Ma solo qualche…!

Con un manifesto pubblico abbiamo informato i cittadini della grave situazione.

Chi volesse rendersi conto se si sta esagerando o meno, può leggere le dichiarazioni fatte in Consiglio, che mi permetto di allegare al testo.

 

Chi, invece, fosse interessato al testo completo delle interpellanze può leggerlo sul sito www.antoniogreco.org

 

 

A. Greco

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