RISPOSTA AL SINDACO FAI

V. Armonico * 15 gennaio 2006 *  Torna indietro - Puoi premere ALT+I e INVIO  Chiudi la pagina web - Puoi premere ALT+X e INVIO(amministrazione-politica)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità


Ufficio del sindaco e Sindaco, soli se la cantano e soli se la suonano, come si suol dire.

La risposta ad un manifesto della minoranza e ad una nota in Consiglio Comunale sul problema molto serio dell’accertamento e riscossione dei Tributi locali conferma, a chi non ne fosse ancora convinto, che siamo di fronte ad una azione amministrativa incompetente e pericolosa per i cittadini e per chi la pone in essere.

Non abbiamo che da far parlare i fatti.

    a)      prima in un comizio pubblico, il 28 ottobre, poi per iscritto il 7 novembre, la minoranza ha sollevato il problema che la Giunta Fai aveva fatto inviare a cittadini che avevano pagato la TARSU da sempre, sulla base di un controllo fatto d’Ufficio alla fine degli anni ’80, migliaia di avvisi di accertamento, con sanzioni e interessi, contro la legge n.449 del 1997, art. 24, comma 38, che recita: “Quando la verifica delle superfici soggette alla applicazione della tassa sui rifiuti solidi urbani corregge precedenti errori di accertamento autonomamente effettuati dalla amministrazione comunale, essa produce la sola iscrizione a ruolo della tassa sulla superficie accertata senza altri oneri o soprattasse”.

L’Ufficio Tributi, messo di fronte alla legge, corre ai ripari, fa stampare un manifesto, che fa affiggere in paese con data retroattiva, e riconosce che ha sbagliato a far pagare oneri e soprattasse in molti accertamenti. Ma continua a sbagliare non disponendo il rimborso a chi ha già pagato e imponendo d’ufficio la compensazione. La conseguenza è che moltissimi avvisi devono essere rifatti.

    b)      la minoranza, oltre a indicare altre illegittimità contenute negli avvisi,  chiede ancora al Sindaco Fai come è possibile che, con lo stesso regolamento invariato, fino al 2004 le cantine domestiche non erano tassabili e dal 2005, invece, vengono tassate. La minoranza propone, quindi, di sanare il passato, continuando a non includere le cantine nella tassazione e di modificare il regolamento per il futuro accogliendo qualsiasi proposta della maggioranza, anche quella di far entrare le cantine nella tassazione futura.

La maggioranza coglie la contraddizione in cui si è cacciata ma, per ragioni di cassa, dice che la proposta non è accoglibile. Avanza, invece, la proposta di rifare il regolamento al solo fine di far stare l’amministrazione in una botte di ferro contro eventuali ricorsi.

    c)      La minoranza fa notare, in Consiglio e per iscritto, che i provvedimenti con cui hanno affidato alla SOBARIT la riscossione coatta dell’ICI per un importo di € 615.618,34 sono illegittimi e sbagliati, con grave danno per il Comune.

La maggioranza prima deride la nota, poi Fai minimizza (“si è addivenuti alla sottoscrizione di un atto aggiuntivo con la Sobarit”), poi, lo stesso giorno in cui pubblica la nota di smentita del manifesto della minoranza e accusa questa di essere generica, imprecisa e destabilizzante, nella riunione congiunta della I e II commissione, riunite venerdì 13 gennaio, fa una proposta di delibera con la quale riconosce che la minoranza ha ragione e propone una modifica al Regolamento Generale delle Entrate per sanare l’errore dell’affido alla Sobarit della riscossione coatta dell’ICI senza passare dal Consiglio e senza gara. La situazione è diventata esplosiva. Il presidente della II commissione ritira la proposta perché i componenti della maggioranza, sentito l’odore di bruciato, sono spariti. Della maggioranza è rimasto presente solo lui.

Questi i fatti. I commenti a chi legge.

 
Chi scrive ha da aggiungere solo una osservazione: nessuno mette in discussione il dovere di pagare e far pagare le tasse a tutti. Ma è solo il rispetto della norma che dà garanzia di equità e trasparenza per tutti i cittadini. I regolamenti e la legge, invece, per l’amministrazione Fai, sono un optional. Ed è questo il vero, grave limite della giunta Fai.

Invece, con il pretesto di risanare il passato amministrativo, i cui protagonisti di oggi sono gli stessi di ieri, e con l’illusione di essere seduto sulla poltrona del potere,  Fai non si accorge del vento che tira in casa della sua maggioranza e si permette di tirare pietre sulla minoranza. Ma le tira in alto. Se non si sposta e se non cambia, è certo che stanno per cadergli sulla sua stessa testa.

Da parte nostra siamo felici che la maggioranza, secondo Fai, sia sempre più compatta. Gli auguriamo che la renda sempre più forte.

 Veglie 14.01.2006

 

              per i consiglieri di centro-destra e di centro-sinistra
                                    Valerio Armonico

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