SEDUTA CONSIGLIARE DEL 30 gennaio 2006
A. Greco * 2 febbraio 2006 * (amministrazione-politica)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità
Presenti, all’inizio di seduta, 19 consiglieri.
La seduta è stata aperta alle ore 18,30 ed è stata chiusa alle ore 21, per una durata complessiva di ore 2,30.
Sono intervenuti: quattro su sette consiglieri di minoranza; due consiglieri della maggioranza.
ORDINE
DEL GIORNO
1)
Lettura ed approvazione
verbali sedute consiliari del 4.01.2006 e del 19.01.2006
E’
stata presentata da un consigliere di minoranza la richiesta di rinvio
per alcuni errori in tre verbali di delibere (n.3-4-5) della seduta
consiliare del 4.01.06.
La
questione sospensiva, cioè di rinvio, dopo una ampia
discussione, è stata approvata
all’unanimità e l’approvazione della
delibera è stata rinviata alla prossima seduta di consiglio.
E’
la prima volta nella storia del Comune che viene rinviata per errori la
delibera con la quale si approvano i verbali della seduta precedente.
2)
Nomina Commissione
elettorale
La
nuova legge elettorale per la elezione della Camera dei Deputati e del
Senato della Repubblica ha previsto, fra l’altro, nuove
modalità per la nomina degli scrutatori per ogni sezione
elettorale. Se fino all’ultima votazione gli scrutatori erano
scelti dall’Ufficio elettorale del Comune mediante sorteggio
tra gli iscritti all’Albo degli scrutatori, con la nuova
norma saranno scelti dalla Commissione elettorale composta da tre
consiglieri (due per la maggioranza e uno per la minoranza) e dal
Sindaco.
Dopo
tre emendamenti alla delibera proposti dalla minoranza, due dei quali
sono stati approvati all’unanimità, il terzo
è stato approvato con i voti favorevoli della minoranza (7)
e del Presidente del Consiglio, del sindaco e di un consigliere della
maggioranza, sono stati eletti componenti effettivi della commissione
Elettorale: Greco (7 voti), De Bartolomeo (6 voti), D’Elia (6
voti); componenti supplenti Vetrano (7 voti), Mangia (7 voti), Albano
A. (6 voti).
3) Regolamento Generale
delle Entrate – Integrazione art. 5
E’
stata presentata una richiesta di rinvio dell’argomento
perché la maggioranza, per errore, intendeva presentare una
integrazione a un articolo non più in vigore,
perché successivamente modificato dal Consiglio, del
Regolamento Generale delle Entrate.
Dopo
un dibattito imbarazzato, la maggioranza ha respinto la richiesta di
rinvio (solo otto voti a favore) e, furbescamente, ha proposto e votato
un emendamento alla bozza di delibera con cui recepiva
l’osservazione della minoranza, pur di proseguire nella
votazione della delibera. La discussione della delibera è
stata molto tesa e, a tratti drammatica, perché il merito
della questione è molto serio e grave. La minoranza ha avuto
modo di chiarire e di denunciare quanto segue.
La
maggioranza cerca di sanare un grave errore commesso
nell’affidare alla Sobarit la riscossione coattiva di
€. 615.618,34 per ICI non pagata o parzialmente pagata negli
anni 1998-2004. L’affidamento alla Sobarit è stato
fatto non con un atto di Consiglio Comunale, come prescrivono la legge
e il regolamento delle Entrate, ma con una delibera di Giunta e,
inoltre, senza nessuna gara.
La
proposta di delibera è improponibile sia dal punto di vista
politico che dal punto di vista procedurale.
La
minoranza ritiene doveroso far pagare i cittadini
“evasori”. Ma, per raggiungere questo obiettivo,
è indispensabile che l’amministrazione metta in
atto procedure che rispettino con rigore le regole che lo stesso Comune
si è dato per combattere l’evasione. Senza
l’osservanza di questo principio ovvio, si avvantaggiano i
furbi e coloro che devono pagare di più, i quali con una
semplice lettera, rilevando vizi di illegittimità, sono
messi nella facile condizione di continuare a non pagare.
La
maggioranza, invece, anziché prendere atto degli errori
commessi e, in autotutela, correggerli, si è impuntata e ha
cercato con una modifica al regolamento, che di fatto riconosce che
ciò che dice la minoranza purtroppo è vero, di tutelarsi
per eventuali ricorsi e contestazioni..
Che non mancheranno sul versante sia della giustizia amministrativa sia
contabile per il danno erariale arrecato al Comune da queste procedure
illegittime. Il tentativo della maggioranza, poi, è
maldestro, perché l’integrazione del Regolamento
riguarda il futuro e non può sanare il passato.
Per
l’aspetto politico, poi, è stato rilevato come lo
stesso consigliere Mangia, che nel 2002 ha proposto la riscossione
diretta dei tributi, proprio per toglierla alla Sobarit (la delibera
del marzo 2002 fu votata da 19 consiglieri, e quindi anche da molti
consiglieri presenti nell’attuale consiglio, compreso il
Sindaco) e perché più vantaggiosa per il
cittadino, ora ha cambiato idea e intende tornare alla riscossione
coattiva mediante ruolo, già affidata, in modo illegittimo,
alla Sobarit.
La
delibera è stata approvata dalla sola maggioranza. Al
momento del voto, per non essere coinvolta in nessun modo, la minoranza
ha prima letto una nota che si allega e ha poi abbandonato
l’aula.
4) Approvazione del
Regolamento per la disciplina della videosorveglianza sul territorio
comunale.
Il
Comune di Veglie è stato inserito in un progetto
“PON GROTTELLA”. Capofila del progetto è
il Comune di Monteroni. Fra l’altro il progetto prevede
l’attivazione di un impianto di video sorveglianza gestito
dal Comando di Polizia Municipale.
Perché
l’impianto possa funzionare è necessaria
l’approvazione di un regolamento. Infatti la video
sorveglianza è un tema nuovo per le nostre
comunità e perciò delicatissimo. Le regole che
devono orientarla devono avere come presupposto il rispetto dei diritti
e delle libertà fondamentali dei cittadini e della
dignità delle persone.
La
maggioranza ha presentato una bozza di regolamento blindato. Non
potevano essere fatte modifiche in quanto già approvato
dagli altri Consigli Comunali dei comuni inseriti nel progetto PON.
Circa
due mesi fa la minoranza aveva formulato la proposta che fosse
istituita una commissione intercomunale per la elaborazione della bozza
del suddetto Regolamento. La proposta è stata accolta dal
Vice Sindaco ma mai messa in atto.
Alla
minoranza, in sede di presentazione della delibera, è stato
detto: “Per ora, prendere o lasciare. Dopo
vedremo”. Logica inaccettabile: la minoranza ha votato contro
anche perché la bozza di regolamento non tiene conto di un
atto amministrativo del Garante Nazionale per la protezione dei dati
personali del 29 aprile 2004 e perché non si capisce come lo
stesso regolamento possa “recepire
immediatamente eventuali atti normativi, atti amministrativi del
Garante o atti regolamentari generali dello stesso Consiglio Comunale”
(art. 20 della bozza).
Osservazione finale:
Riporto
il commento di un cittadino che ha assistito al Consiglio e che uscendo
dall’aula mi ha detto: “La maggioranza ha toccato
il fondo”. Io non credi che sia così. Quando manca
un minimo senso di dignità politica (e perché no,
anche personale), il fondo è senza fondo.
Antonio Greco
Allegato
Al Prof. Domenico Ciavarella
Garante del contribuente
Per la Regione Puglia
70123 Bari
Alla Direzione Centrale per la fiscalità locale
Ministero dell’Economia e delle Finanze
00100 Roma