IL NATALE RUBATO: CINEMA

C. Marra * 10 agosto 2004 * __Chiudimi_|x|__


Salve, mi chiamo Chiara Marra e ho 17 anni, sono una divoratrice di cinema e da anni mi diletto a recensire gratuitamente film su vari siti internazionali di settore, colgo l'occasione per segnalarne uno che mi ha colpito

particolarmente e che ho avuto modo di visionare unitamente alle mie compagne presso il cineforum della mia scuola.

Uscirà al cinema solo il prossimo ottobre, ma Il Natale Rubato diretto da Pino Tordiglione ha già guadagnato molti spettatori in tutta Italia, oltre 500.000, sui piccoli proiettori dei calorosi e raccolti cineforum cittadini; nessun
posto migliore per 'una ingenua e semplice storia da leggere con gli occhi del cuore'.
È un film che si propone semplicemente regalando emozioni dirette che tendono a mettere da parte la fredda formalità dei silver screens delle sale cinematografiche aderendo pienamente all'iniziativa "Cinema Ovunque" Aiutiamo i Bambini promossa da diversi comuni italiani.
Non mancano i consensi dalla critica: la pellicola viene infatti notata al Mipcom di Cannes ed al Sitges di Barcellona nell'edizione 2003, mentre viene totalmente adagiata sugli allori dalla Sessantesima Mostra del Cinema di Venezia classificandosi come miglior film Mediterraneo del Venice Screening aggiudicandosi il premio Mediterraneo Cinema oltre ai vari premi quali: Pellicola d'Oro "Il Cinema per i Piccoli Comuni", premio "Nuovo Cinema" della XXI edizione del Festival del Cinema di Pietradefusi.
Non è mancata, infine, la menzione d'onore del Presidente Ciampi e milioni di sms da parte dei giovani a cui si è aggiunto quello mio personale.

LA TRAMA: sullo scenario della realtà popolare di Fontanarosa, piccolo paesino dell'entroterra campano, Fortunato ( interpretato dal noto Patrizio Rispo) è un umile disoccupato rimasto vedovo. La sua unica gioia è la figlioletta Filomena (F.Di Talia) che improvvisamente sarà afflitta da una grave malattia respiratoria che richiederà un'urgente e costosa operazione.
Ma come farà il povero Fortunato a fronteggiare le pesanti spese che legano sua figlia al flebile filo della vita? Non c'è altra soluzione, rubare il prestigioso presepe del piccolo borgo con la consapevolezza di arrecare un forte dolore agli abitanti legati all'antica tradizione natalizia.
Tra il forte rancore del padre, la piccola Filomena riuscirà ancora a trovare uno spiraglio di felicità grazie al suo angelo costode Noè(Mario Porfito): un maldestro pastorello del presepe di Fontanarosa che si trasformerà in essere
umano realizzando un piccolo grande miracolo.
Magia e buoni sentimenti per un film che svela un sognatore di casa nostra Pino Tordiglione, che dimostra un accurata impostazione scenografica che riesce a conciliare possibile e impossibile in un risultato finale molto credibile.
La scenografia tende ad accentuare le caratteristiche di un piccolo borgo dal sapore ottocentesco spesso spaccato da minuziosi particolari (lampadari,radio,flebo…) che incastonano Il Natale Rubato nella realtà di oggi vista da un angolo un po' meno influenzato dai tipici lineamenti della generazione dell'high-tech.
Anche il regista da bambino viveva in una piccola realtà simile a questa e dunque questa produzione cinematografica vanta anche la presenza di una goccia autobiografica impersonata da Enrico Tordiglione (figlio di Pino) che,coprendo un ruolo di secondaria importanza interpreta in modo fedele, ( e chi meglio di lui?) l'infanzia del padre dal carattere vispo e curioso. 
Questa strategia di inserire elementi personali nel film ritrae un po' la caratteristica più celebre del grande Hitchcock che non perdeva occasione comparire nei suoi film.
Nel complesso questo film offre la chiara dimostrazione che per emozionarsi di fronte ad un prodotto cinematografico non è necessario usare grandi sfarzi ed effetti speciali, ma piuttosto piccole pennellate che colorano il cuore. Questo è il nuovo cinema italiano.

Chiara Marra