EMERGENZA GAS

M. Mattia  *  5 febraio 2005 *  Torna indietro - Puoi premere ALT+I e INVIO  Chiudi la pagina web - Puoi premere ALT+X e INVIO(articoli)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità


EMERGENZA GAS


Oggi è sabato, e come ogni sabato torno a casa per l’ora di pranzo…
è uno dei momenti più belli della settimana, per chi come me, è costretto per motivi di lavoro a pranzare sempre fuori dalle mura domestiche.
Atmosfera splendida,  le bambine che a stento riescono a non litigare, la mamma indaffarata ai fornelli, il profumo delle pietanze che invade la casa e il tepore del caminetto che unito al riscaldamento dei radiatori rende l’ambiente giustamente confortevole e piacevole…
Il pensiero che a fine pranzo mi assale è “quasi quasi preparo un bel bagno caldo invece della semplice doccia”… nemmeno il tempo di finire la frase detta a mezza voce che mia figlia a quattro anni di età mi dice: “no papà non si può!!”, come non si può dico io, e lei “guarda lì!”…
In effetti attaccato al frigo, tenuto ben fermo da una calamita con la forma di una “Bratz” c’è un foglietto giallo sul quale facilmente leggibile da lontano ci scorgo “Comune di Veglie – EMERGENZA GAS”!!!
Oddio… per coloro che operano nel mio settore la parola EMERGENZA ha sempre una valenza allarmistica,  è un qualcosa di non preventivabile, un aspetto preoccupante, che  non deve mai prevalere sul buon senso, la preparazione professionale e le norme di sicurezza mille volte collaudate… ma è pur sempre un’emergenza!! allora mi domando cosa può essere accaduto se il Sindaco dalla sua  “Residenza Municipale” sente l’obbligo di comunicare uno stato di emergenza…
Allora, in verità più incuriosito che preoccupato immaginandone il contenuto, mi appresto a leggere il volantino così appariscente…
EMERGENZA GAS, recita… “premesso che le condizioni climatiche eccezionalmente fredde che nel corso degli ultimi mesi hanno interessato e ancora interessano l’Italia e l’Europa, hanno portato ad un forte incremento della domanda di gas naturale, contribuendo in tal modo ad una riduzione delle importazioni…”
I dubbi allora cominciano ad assalirmi, possibile che in questi mesi io non abbia capito quello che succedeva in giro per l’Europa dell’Est? Eppure ormai ero convinto che fosse un discorso legato al colosso mondiale del gas “GAZPROM” di proprietà Russa e la sua rete di distribuzione (GASDOTTI, leggi mia precedente del 10 dicembre u.s.) che attraversando decine di Stati sovrani, tra cui l’Ucraina, incorreva in mille compromessi, legislazioni diverse e accordi a dir poco strani…
Pensavo che fosse in atto una crisi politica, diplomatica ed energetica, in cui l’Italia ultima ruota del carro, risultava spaventosamente esposta al pericolo essendo assolutamente NON autosufficiente, in quanto nessun Paese Europeo importa come noi circa l’84 per cento del proprio fabbisogno energetico. E poi ancora credevo d’aver capito che fosse  stata proprio GAZPROM  a fare in modo che “in un solo giorno vi sia stata una riduzione delle consegne del 24% e un impatto sui consumi italiani del 6%" dalle sei del mattino del 1 gennaio alla stessa ora del 2 gennaio. I dati relativi alle quantità di gas russo transitato sul sistema di trasporto internazionale verso l'Italia sono i seguenti - informa una nota dell'Eni -: 74 milioni di metri cubi richiesti e 18 milioni di metri cubi non consegnati".”
In verità da dicembre ad oggi mi sono tenuto costantemente informato, sicuramente anche a causa del mio lavoro, e non mi sono sfuggite molte osservazioni sull’attuale crisi del Gas Naturale come quella di Alberto Morselli della Filcem-Cgil, il quale afferma che siamo in “Una situazione di schiacciante dipendenza dall'estero cui bisognerebbe ovviare puntando su diversificazione energetica” …
E c'è già chi ha fatto un paio di conti. Secondo l'associazione dei consumatori Adusbef, questa crisi potrebbe costare ai consumatori italiani un aumento delle bollette intorno ai "20 e i 30 euro a famiglia, e secondo me è una stima ottimistica…mentre per il centro studi della Cgia di Mestre, invece, il costo non è ancora quantificabile, ma è inoppugnabile che in Europa gli italiani sono quelli che pagano le tariffe più salate per il gas ad uso domestico, scusate se è poco…
La considerazione più forte viene però da Ermete Realacci deputato della Margherita e presidente onorario di LEGAMBIENTE (e sottolineo Legambiente!!) il quale afferma:
''Siamo profondamente vulnerabili, piu' degli altri paesi europei coinvolti, perche' manchiamo di una seria politica energetica che richiede decisi investimenti in innovazione e risparmio e una diversificazione delle fonti. Questa -spiega Realacci- non e' raggiungibile senza la realizzazione di impianti di rigassificazione che aprano all'Italia le porte di altri paesi produttori''.
e se lo dice lui…

Egregio sig. Sindaco e Consiglio Comunale tutto, ben venga un vademecum recante consigli su come risparmiare energia, anche se sono portato a credere che ogni cittadino nel suo piccolo sia già fin troppo attento a ridurre i consumi non fosse altro per alleggerire le famigerate quanto puntuali ed esose bollette, ma vorrei permettermi a mia volta di suggerirVi più attenzione ed informazione nel proporre ed approvare “mozioni all’unanimità” riguardanti temi tanto “Grandi”…
Concludo con una domanda non provocatoria… si può proporre ed approvare una “mozione” che annulli un’altra “mozione” approvata in precedenza?

Con Stima, Mino Mattia