La legge sul riordino dei cicli e la sua attuazione

Dalla legge quadro (n. 30, 10 febbraio 2000) possiamo mettere in evidenza alcuni punti:r

Il sistema educativo di istruzione e di formazione è finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con le disposizioni in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. 

La Repubblica assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le conoscenze, le capacità e le competenze, generali e di settore, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro anche con riguardo alle specifiche realtà territoriali.

Il sistema educativo di istruzione si articola nella scuola dell’infanzia di durata triennale, nel ciclo primario, che assume la denominazione di scuola di base che dura sette anni, e nel ciclo secondario, che assume la denominazione di scuola secondaria. Quest'ultimo dura 5 anni, è  articolato nelle aree classico-umanistica, scientifica, tecnica e tecnologica, artistica e musicale). Il sistema educativo di formazione si realizza secondo le modalità previste dalla legge 24 giugno 1997 n. 196 e dalla legge 17 maggio 1999 n.144.

L’obbligo scolastico inizia al sesto anno (con l'inizio della scuola di base) e termina al quindicesimo anno di età (dopo il secondo anno della scuola secondaria). In ogni caso l'obbligo di frequenza di attività formative dura fino al compimento del diciottesimo anno di età (alla fine della scuola secondaria) e anno di età e si realizza secondo le disposizioni di cui all’articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144.

Alcune indicazioni relative alla legge e sulla sua attuazione

Tempi di attuazione

L’ipotesi su cui attualmente sta lavorando il ministero prevede che i nuovi ordinamenti entrino in vigore dal 1.9.2001, che inizialmente vengano coinvolte le prime classi di ciascun ciclo e negli anni a seguire, progressivamente, le classi successive. Da alcuni contributi della commissione è emersa l’indicazione di non precludere alle scuole la possibilità di anticipare i tempi di attuazione per le classi successive alle prime. La proposta appare interessante e verrà attentamente valutata.

Il riordino dei cicli e il personale docente

Una delle condizione indispensabili per la riforma del sistema di istruzione è rappresentata da una nuova attenzione alle problematiche della professionalità docente ed alla definizione e realizzazione di un progetto generale di sostegno e valorizzazione dei processi di riqualificazione ed arricchimento professionale, strettamente intrecciato con i criteri di definizione degli organici e più in generale con i nuovi compiti richiesti dal riordino dei cicli e dall’autonomia scolastica.

Per quanto attiene, invece, le preoccupazioni relative alla sede di titolarità è opportuno ricordare quanto prevede la legge (articolo 6, comma 7) :

"Il personale docente in servizio, alla data di entrata in vigore delle disposizioni regolamentari che disciplinano l’organizzazione dei settori di appartenenza, ha diritto al mantenimento della sede fino alla sua definitiva assegnazione, che si realizza tenendo conto in via prioritaria delle richieste, degli interessi, dei titoli e delle professionalità di ciascuno".

Il riordino dei cicli e le discipline

La legge, per quanto riguarda gli obiettivi e i contenuti dei nuovi ordinamenti (i curricoli), rimanda esplicitamente al regolamento sull’autonomia che prevede che il Ministro, sulla base dei criteri definiti dal Parlamento, sentito il CNPI, definisca:

a) gli obiettivi generali del processo formativo;

b) gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni;

c) le discipline e le attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale;

d) l'orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli comprensivo della quota nazionale obbligatoria e della quota obbligatoria riservata alle istituzioni scolastiche;

e) i limiti di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo;

f) gli standard relativi alla qualità del servizio;

......

La definizione degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni implica che, per ogni scansione del percorso scolastico, venga indicato che cosa l’alunno deve sapere e deve saper fare per poter proseguire negli studi o inserirsi nel mondo del lavoro con le competenze necessarie

Non si tratta quindi di eliminare le discipline ma di riorganizzare per obiettivi il processo di insegnamento/apprendimento affinché se ne possano valutare i risultati effettivi anche dal punto di vista qualitativo, oltre che quantitativo. Sicuramente occorrerà superare, in alcuni casi, l’eccessiva articolazione disciplinare che spesso contrasta con la necessità che gli studenti acquisiscano competenze forti e stabili e siano in grado di utilizzarle in tempi e contesti diversi.

Le tappe che rimangono da percorrere

• Presentazione al Parlamento del programma del Governo per l’attuazione della legge (entro fine settembre, primi di ottobre del 2000)

• Deliberazione delle Camere sugli indirizzi relativi alle singole parti del programma (entro novembre 2000)

• Coinvolgimento delle scuole nel dibattito per la definizione dei curricoli e di altri aspetti della legge (settembre / ottobre 2000; febbraio 2001); nello stesso arco di tempo sarà richiesto un ulteriore contributo della commissione, allargata ad altri intellettuali ed esperti delle diverse aree disciplinari

• Definizione delle singole parti del programma sulla base degli indirizzi del Parlamento (entro febbraio/marzo del 2001) e dei contributi di cui al punto precedente

• Attuazione della legge nelle prime classi dei due cicli (settembre 2001)

Il riordino dei cicli

Con la riforma dei cicli a regime gli studenti concluderanno la scuola superiore a 18 anni e non più a 19 come accade oggi.

Di conseguenza potranno accedere all'università o alla formazione tecnica superiore con un anno di anticipo.

Al posto delle attuali scuole elementari, medie e superiori, ci saranno 2 cicli: scuola di base di 7 anni, scuola secondaria di 5 anni.

"Al termine del primo ciclo i ragazzi potranno scegliere tra 5 indirizzi: classico-umanistico; scientifico; tecnico-tecnologico; artistico; musicale. "

 

 

Fonte: rielaborazione di un documento dell'anir.it

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