Rinunciano
a comparire i due pastori sardi
LECCE
-I due pastori sardi, Pierluigi Depau e Gianluigi Congiu, hanno rinunciato a
comparire. Non volevano essere ripresi da telecamere e fotografi nel loro breve
passaggio dai cancelli ai sotterranei del Tribunale. Così l'udienza
preliminare, fissata stamattina davanti al giudice delle indagini preliminari,
Maurizio Petrelli, si è aperta senza di loro.
I
due pastori sono stati accusati di aver ucciso con altri, i tre vigilantes della
Velialpol, Rodolfo Patera, Raffaele Arnesano e Luigi Pulii, vittime dell'assalto
ai portavalori della Velialpol sulla strada per Copertino. Era il 6 dicembre
dello scorso anno. I due furgoni blindati vennero prima bloccati con un camion e
poi fatti saltare in aria con una bomba al plastico. Bottino più di un miliardo
contro tre vite spezzate barbaramente.
Nell'aula
grande del terzo piano, sedute e vestite di nero come al funerale dei loro cari,
le vedove dei vigilantes e i loro familiari. E poi il comandante della Velialpol,
Giovanni Palma, assistito dall'avvocato Di Candia: «Siamo qui per costituirci
parte civile, per quello che serve», dice il maggiore.
Le
vedove e i familiari si sono costituite parte civile con l'avvocato Gaetano
Gorgoni. Mancavano invece i familiari di Luigi Pulli. A mezzogiorno il giudice
delle indagini preliminari si è riservato di decidere su alcune eccezioni
presentate dagli avvocati dei due pastori sardi, Massimiliano Petrachi e
Ramazzotti del foro di Cagliari, intercettazioni contestate perché la procura
non ha depositato l'avviso per garantire il diritto alla difesa. Pm in udienza
Giuseppe Capoccia e Guglielmo Cataldi. (C.M.)
Lecce
sera, giovedì 29 novembre
2000