PROGETTO BETANIA – PARR. S.ANTONIO

S. Gennachi * 30 luglio 2004 * __Chiudimi_|x|__


 La Parrocchia “S. Antonio Abate” di Veglie realizza il PROGETTO BETANIA.

Lunedì 26 luglio arriveranno a Veglie 20 bambini, insieme a due accompagnatrici, provenienti dalla Bielorussia, regione sulla quale si è abbattuto il 70% della radioattività liberata dall’esplosione del reattore della centrale di Cernobyl nell’aprile del 1986.

I bambini saranno ospitati da 20 famiglie della Parrocchia. Ospitare per un mese i bambini delle zone contaminate ha lo scopo essenziale di fornire loro l’opportunità di ottenere un sensibile calo dei livelli di radioattività interna all’organismo. A causa della velocità dell’accrescimento cellulare e dell’abbassamento delle difese immunitarie, i bambini sono i soggetti più colpiti dagli effetti delle radiazioni; la contaminazione avviene tramite il consumo di cibo prodotto localmente, spesso l’unico a cui i bambini hanno possibilità di accesso.

La permanenza in Italia dei “bambini di Cernobyl” permette loro, tramite un’alimentazione equilibrata e nutriente, di accrescere le difese immunitarie dell’organismo e di limitare i rischi di essere colpiti da patologie dovute alla contaminazione nucleare.

Il progetto è stato proposto da “NOI RINASCITA” – Associazione regionale di sostegno per bambini ed adolescenti di Cernobyl ed è stato accolto con entusiasmo dalle famiglie della Parrocchia “S. Antonio Abate” di Veglie. L’idea di realizzare questa esperienza è nata all’interno di un cammino pastorale che la Parrocchia da anni porta avanti, al fine di creare famiglie aperte ad una solidarietà senza confini.

Il progetto è sostenuto economicamente dai contributi delle famiglie della Comunità Parrocchiale, dall’Amministrazione Comunale di Veglie, dal Comitato “Festa S. Antonio” e da associazioni di volontariato che operano sul territorio (Associazione “Enrica Rizzo” e Donatori Sangue).

E’ desiderio di tutti che l’esperienza sia positiva per i ragazzi che verranno accolti e per le famiglie che li accoglieranno, in modo che si instaurino rapporti di vera solidarietà, che possano avere eventuali ulteriori sviluppi nel tempo.