COMUNE
DI VEGLIE
IL GRUPPO CONSILIARE DI ALLEANZA NAZIONALE
In seguito all'approvazione dell'emendamento al regolamento comunale per la realizzazione di interventi in campo sociale e per l'accesso ad alcune prestazioni sociali agevolate presentato dal consigliere Francesco Milanese e alla successiva deliberazione del consiglio comunale, il Comune di Veglie ha previsto l'istituzione di interventi a favore delle gestanti e tesi a tutelare il diritto alla vita sin dal concepimento. In Italia, si legge nel documento di presentazione, sulla base della relazione del ministro della Sanità relativa all'attuazione della legge 194/78, nel 97 sono stati eseguiti 139.607 interventi di interruzione volontaria della gravidanza nelle strutture autorizzate.
Un profilo preoccupante della perdurante diffusione del ricorso all'aborto è l'assenza della fase dell'aiuto e della dissuasione, che pure la legge prevede: secondo quest'ultima, allorché la gestante si rivolge al consultorio, o a una struttura socio-sanitaria o al medico di base, costoro dovrebbero indurla a riflettere, prospettando le possibili alternative all'aborto.
In
pratica così non è se si guarda alle statistiche. Peraltro non esistono studi
o rilevazioni statistiche da parte del ministero della Sanità sull'effettivo
perseguimento degli obiettivi previsti dalla legge 405/75 istitutiva dei
consultori familiari in ordine alla prevenzione dell'ivg e alle informazioni
sugli interventi sociali previsti dalla legge. In questo quadro di
incertezza può inserirsi l'ente locale mediante la previsione di interventi
autonomi tesi al superamento di alcune situazioni di bisogno che in più
circostanze sono alla base della scelta di interrompere la gravidanza.
Il
Comune di Veglie prevede l'istituzione di un fondo finalizzato ad aiutare le
gestanti in effettivo stato di bisogno determinato secondo i principi dello
stesso regolamento e del decreto legislativo 109/99, che siano residenti da
almeno un anno nel comune, attribuendo loro un aiuto economico mensile dal
momento della nascita del figlio sino al compimento del terzo anno.
Il
comune prevede l'istituzione di intese con i medici di base e le strutture
socio-sanitarie pubbliche al fine di promuovere il nuovo importante istituto.
Così risulta l'art. 12 del regolamento per la realizzazione di interventi in campo sociale dopo approvazione:
Art.
12 Aiuto per le gestanti in stato di indigenza.
1. Il comune di Veglie al fine di proteggere la vita umana fin dal
momento del concepimento, istituisce una forma di intervento autonomo in favore
delle gestanti che versano in stato di comprovata indigenza
2.Il Comune di Veglie nei limiti delle disponibilità di bilancio,
corrisponde ad ogni gestante residente nel territorio del comune di Veglie da
almeno un anno, la cui condizione economica è inferiore alla soglia del minimo
vitale di cui all'art. 8 del presente regolamento, un contributo mensile fisso
il cui importo è fissato annualmente dalla giunta comunale, dal momento della
nascita del figlio fino al compimento del terzo anno d'età.
3.La giunta comunale in sede di approvazione del bilancio di previsione
per l'esercizio successivo istituisce un fondo per finanziare gli interventi di
cui al presente articolo.
Il
presente intervento tende peraltro a garantire una compiuta attuazione di quanto
stabilito dalla legge 194/78, che esplicitamente dispone di "contribuire a
far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della
gravidanza". La previsione del comune di Veglie è, inoltre, in sintonia
con una recente proposta di legge avanzata dal gruppo di a.n. alla Regione
Puglia della quale si auspica una immediata approvazione.
Il
capogruppo di A.N, Francesco Milanese, ha espresso soddisfazione per
l'approvazione dell'importante regolamento e per questo ha ringraziato il
Sindaco e l'intero gruppo di maggioranza per la sensibilità dimostrata verso
temi di così importante rilevanza sociale.