E' COMINCIATO IL «DOPO CARLA'»

Gazzetta del Mezzogiorno * 28 novembre 2004 * __Chiudimi_|x|__


E' cominciato il dopo Carlą
Nei poli non c'č accordo, le liste potrebbero essere numerose
 

VEGLIE - «Archiviata» la passata Amministrazione, gli schieramenti politici guardano gią al futuro. Le «grandi manovre» in vista delle prossime elezioni comunali di primavera sono gią iniziate con scenari politici del tutto inediti. In un contesto politico ancora non definito, sono evidenti spaccature, «confini» incerti e contrapposizioni nette nell'ambito degli schieramenti e all'interno di alcuni partiti.

Nel centrosinistra, ad esempio, non sembra che vi sia ancora un percorso comune tra Margherita e il resto degli alleati. Nel centrodestra, addirittura, la conflittualitą interna ha determinato il traumatico «dimissionamento» dell'ex sindaco Carlą. Ma andiamo con ordine.

Prima dello scioglimento anticipato del consiglio comunale, in paese circolavano due nomi di possibili candidati alla carica di sindaco. Per il centrodestra si dava per scontata la riconferma di Carlą, mentre nell'ambito del centrosinistra si discuteva della candidatura di Fernando Fai (Margherita). Quest'ultimo, perņ, non avrebbe ottenuto il pieno consenso da parte di tutti gli altri alleati. Cinque forze politiche del centrosinistra, infatti, raggiunsero un'intesa stabilendo «propositi e criteri», senza la presenza della Margherita. A quanto č dato sapere, Ds, gruppo «Societą civile», Italia dei Valori, «Socialismo č libertą» e Rifondazione comunista scelsero di attivarsi per una lista di centrosinistra «aperta ai singoli e alle forze sociali non coinvolte con la passata amministrazione Carlą», costruita su un «progetto partecipato di paese, su un programma dettagliato politico ed amministrativo, sulla condivisione di un metodo di scelta della squadra e del candidato sindaco». Nel centrodestra, invece, a causa degli strappi ormai noti, sembrerebbe impossibile una riedizione della vecchia maggioranza. Ecco quindi, cosa potrebbe avvenire. Le forze rimaste fedeli alla passata coalizione (Fi, An, Sdi e indipendenti) potrebbero scegliere di presentarsi come lista civica, probabilmente tentando coinvolgimenti «esterni». L'Udc e la parte di Fi facente capo all'ex assessore Mario Albano, da parte loro, potrebbero ricercare un accordo con altre forze di «centro» (Margherita e Udeur). In quest'ultima ipotesi, da verificare, la rimanente parte del centrosinistra si presenterebbe «orfana» di due forze dell'Ulivo. Ognuna delle tre liste ipotizzate, pertanto, potrebbe presentare elementi civici, pił o meno evidenti, di «apertura» o di trasversalitą rispetto alle posizioni degli schieramenti classici di centrosinistra o di centrodestra. Nelle prossime settimane il quadro diventerą pił chiaro.

Non si placano, intanto, le polemiche sulle ultime vicende cittadine. «La maggioranza del partito - dice il dissidente Salvatore Politano, ex vicesegretario dell'Udc - ignorava la situazione. Gli assessori dell'Udc, acquisiti ultimamente per imposizione del segretario provinciale, hanno agito a titolo personale. Noi pensiamo che le divergenze di carattere politico vadano affrontate e risolte nelle opportune sedi. Se il segretario provinciale Caroppo - conclude - era al corrente di quanto si stava compiendo ed era d'accordo, ha dimostrato, ancora una volta, di essere irresponsabile». «L'ingloriosa fine dell'Amministrazione Carlą - afferma Antonio Simone dei Comunisti Italiani - č la conferma di un centrodestra in crescente crisi. Le molteplici defezioni nella Cdl - continua - mai dovute a ripensamenti politici, ma piuttosto a contrasti di natura personale e a calcoli meramente elettorali, rischiano di favorire processi di aggregazione trasversali fra quanti, a diversa ragione e titolo, si sono opposti all'ex sindaco Carlą. I Comunisti Italiani - conclude - sono convinti che il centrosinistra ha la possibilitą e, al proprio interno, la capacitą per proporre a Veglie un'alternativa coerente, fatta di partiti, donne e uomini che in tutti questi anni hanno difeso idee e valori antagonisti alla politica delle nuove e vecchie destre».

Rosario Faggiano