Riformata
la sentenza per Pierluigi Congiu e Gianluigi De Pau
Strage, cade
l'ergastolo
Per la rapina della Grottella 22 anni di carcere
Non più il carcere a vita per i due pastori
sardi che avrebbero preso parte alla strage della Grottella, ma una
condanna a 22 anni di reclusione ciascuno.
La Corte d'assise di Appello ha riformato così la sentenza a carico di
Pierluigi Congiu e Gianluigi De Pau, i due cugini sardi arrestati poche
ore dopo il sanguinoso assalto - avvenuto il 6 dicembre di quattro anni fa
- a due furgoni portavalori della Velialpol in cui rimasero uccisi tre
vigilantes.
La corte, presieduta da Mario Buffa, ha riconosciuto per entrambi una
diminuente che ha ridotto loro la pena.
Sposando la tesi del collegio difensivo, composto dagli avvocati Elvia
Belmonte, Pasquale Ramazzotti e Andrea Moreno, la Corte avrebbe stabilito
- ma le motivazioni della sentenza si avranno solo fra novanta giorni -
che non sussisterebbero elementi tali da attribuire ai due la volontà che
quella rapina culminasse con le morti di Luigi Pulli, Rodolfo Patera e
Raffaele Arnesano. Quell'esito, almeno per i due sardi, non sarebbe stato
previsto, così come non sarebbe stato previsto il ferimento di altri tre
vigilantes, sempre di scorta ai portavalori.
La nuova sentenza alleggerisce di molto la posizione dei due, che si sono
sempre dichiarati innocenti. Il procuratore generale Claudio Oliva,
infatti, al termine della requisitoria aveva chiesto la riconferma
dell'ergastolo per entrambi i sardi. Così non è stato.
La sentenza ha stabilito anche il pagamento delle spese di giudizio a
favore delle parti civili, stabilite in rispettivi ottomila e quattromila
euro.
Il prossimo passo sarà la Cassazione, dove il collegio difensivo spera di
trovare una nuova vittoria. |