GLI ESPONENTI DELL'OPPOSIZIONE
ATTACCANO IL PRIMO CITTADINO FERNANDO FAI
Gazzetta * 12 maggio 2005 * (gazzetta)
«Giunta
illegittima», parte una diffida Veglie. I consiglieri comunali d'opposizione del Comune di Veglie scendono in campo ad illustrare i contrasti sorti in seno all'amministrazione, chiedendo un «autorevole intervento del senatore Alberto Maritati». Quest'ultimo, infatti, nei giorni scorsi era intervenuto in merito alla decisione del neo sindaco di Carmiano Umberto Ferrieri Caputi sul rinvio dell'assegnazione delle deleghe assessorili. Adesso, forti di un precedente così rilevante, i consiglieri di minoranza di Veglie, Antonio Greco, Sandro Aprile,Valerio Armonico,Vanni Carlà, Claudio Paladini, Salvatore Vetrano e Fabrizio Stefanizzi, mettono in luce i problemi della vita amministrativa del paese. In particolare denunciano la violazione dello Statuto comunale, della Costituzione e del Decreto legislativo numero 267 del 2000 da parte del sindaco Fernando Fai. I 7 consiglieri d'opposizione chiedono la revoca dei decreti sindacali relativi alla nomina della Giunta e al conferimento delle deleghe ai consiglieri. Questo perché la squadra di minoranza ritiene «gli atti viziati di illegittimità», una denuncia che ha spinto l'opposizione a presentare un atto di diffida al primo cittadino. In primo luogo il sindaco Fai «senza nessun adeguato motivo ha escluso dalla giunta la presenza di una rappresentante del sesso femminile», violando in tal modo l'articolo 51 della Costituzione Italiana, l'articolo 6 del decreto legislativo numero 267 e, soprattutto, l'articolo 32 dello Statuto comunale. In secondo luogo, con i decreti di conferimento deleghe, sei consiglieri di maggioranza, non assessori, hanno ricevuto deleghe non «su problemi specifici e temporanei», come prescrive lo Statuto comunale, ma su interi settori della vita amministrativa, violando l'articolo 32 dello Statuto comunale. Per finire, inoltre, Antonio De Bartolomeo, neo presidente del Consiglio comunale, ha ricevuto una delega relativa alle attività e ai beni culturali, una carica governativa che risulta «incompatibile con il suo ruolo di garante istituzionale». «Chiediamo al senatore Maritati - concludono i consiglieri di centrosinistra - cosa pensa della vicenda di Veglie, molto più grave di quella di Carmiano e, soprattutto suggerisca a chi devono rivolgersi quei consiglieri che vogliono esercitare il dovere di controllo che la legge ed i cittadini hanno loro assegnato. Non ci risponda di ricorrere al Tar, perché a ciò non siamo legittimati ed è un rimedio costoso per le povere tasche dei consiglieri».sa.ma.
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