UNA DIATRIBA GIUDIZIARIA METTE IN FORSE
LA PRODUZIONE DEGLI STABILIMENTI ALASKA
Gazzetta * 09 marzo 2005 * __Chiudimi_|x|__
Il 5
marzoA rischio 60 lavoratori
La Flai Cgil: «Intervenga l'assessorato provinciale»
VEGLIE. Sessanta operai rischiano di rimanere senza lavoro a causa del
contenzioso tra l'«Alaska spa» e la curatela fallimentare dell'«Alaska snc». Si
tratta di nove operai fissi e 50 stagionali, peraltro senza stipendio
dall'inizio dell'anno. I dipendenti sono passati in carico all'«Alaska spa» che
aveva iniziato la produzione di gelati, ma che ha interrotto per divergenze di
vedute, di natura giuridica ovviamente, con il curatore del fallimento
dell'azienda precedente. Al momento i termini di questo contrasto sono poco
chiari anche allo stesso sindacato, la Flai Cgil. «A noi - precisa Salvatore
Arnesano segretario generale della Flai - ciò che interessa maggiormente è il
futuro di questi dipendenti che rischiano non lavorare per tutta la stagione.
L'attuale proprietà o la curatela fallimentare devono garantire un piano
industriale per salvare i posti di lavoro». E c'è da dire che «Alaska spa» in
mancanza di chiarezza non intende fare investimenti di alcun genere,
contribuendo di conseguenza ad aumentare le preoccupazioni dei lavoratori sul
loro futuro. La Cgil, per cercare di trovare una qualche prospettiva, ha già
convocato un incontro con le parti ma nessuno dei due interlocutori si è
presentato. «Ora abbiamo chiesto all'assessore provinciale al Lavoro Mario
Pendinelli - continua Arnesano - il suo intervento per dare una svolta a questa
vicenda che incombe sul futuro di tante famiglie. Siamo in attesa di essere
convocati. Ci auguriamo - conclude il segretario generale della Flai Cgil - che
si possa fare in fretta, considerato il tipo di produzione degli stabilimenti.
Se ciò non dovesse accadere, la stagione prossima risulterebbe irrimediabilmente
perduta con le conseguenti ricadute negative sui lavoratori». Nei giorni scorsi,
davanti agli stabilimenti, si è svolta una manifestazione indetta dal sindacato
per sollecitare la soluzione della crisi.