Non
è ancora certa la natura dell'incendio sviluppatosi ieri
nella nota azienda di gelati. Ferito uno dei vigili del
fuoco
Esplodono furgoni
e banchi-frigorifero, danni per mezzo miliardo
«E' un inferno di cristallo:
bruciano furgoni ed esplodono i banco-frigo». Nelle parole
di un vigile del fuoco c'è la portata dell'incendio che
ieri sera ha distrutto il parco mezzi dell'Alaska, la
fabbrica di gelati situata sulla Veglie-Torre Lapillo. I
danni (coperti da assicurazione) si aggirano intorno al
mezzo miliardo.
L'incendio è divampato intorno alle 17.30. Sulle cause i
vigili del fuoco non si pronunciano. Si propende per il
corto circuito, ma non si esclude ancora la mano dolosa.
Le fiamme sono partite da uno dei sedici furgoni allineati
uno accanto all'altro sotto una tettoia, realizzata un anno
fa per ricavare un deposito nel perimetro dello
stabilimento. Probabilmente si sono sviluppate dall'unico
mezzo che era collegato all'impianto elettrico per mantenere
costante la temperatura delle celle frigorifero. Dopo la
prima scintilla, l'incendio è divampato in maniera
impressionante. Uno dopo l'altro tutti e sedici di furgoni
sono stati avvolti dalle fiamme che non hanno risparmiato
neppure i 30 banchi-frigorifero ed un tagliaerba. Così,
quando le prime squadre dei vigili del fuoco sono giunte sul
posto, allertate dalla telefonata delle nipote del titolare,
si è presentata loro una scena apocalittica: tutti i mezzi
in fiamme ed uno alla volta i banchi-frigo cominciavano ad
esplodere. Una minaccia per gli stessi vigili: alcuni pezzi,
infatti, sono stati recuperati a circa venti metri di
distanza.
Dalle 17.30 alle 21 i pompieri hanno lavorato
ininterrottamente e alle squadre giunte da Lecce si sono
affiancate anche quelle di Gallipoli. In tutto sono scesi in
campo 18 vigili e sei autobotti. Uno dei vigili è rimasto
ferito a causa di una contusione alla spalla.
«Escludo l'origine dolosa - spiega Ernesto Guarini,
amministratore dell'azienda di gelati - Non abbiamo mai
ricevuto richieste estorsive o minacce. Potrebbe essere un
corto circuito partito dall'unico automezzo che era
collegato all'impianto elettrico».
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della
Compagnia di Campi che hanno avviato le indagini. Questa
mattina i tecnici dei vigili del fuoco torneranno nello
stabilimento per accertare le cause dell'incendio.
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