Gli
automobilisti, nonostante l'entrata in vigore del decreto,
non sono obbligati a circolare con gli anabbaglianti accesi.
Le spiegazioni della Polstrada
Niente multe
alle auto a fari spenti
Il
motivo? Le arterie salentine
non sono state ancora classificate dal Ministero
Niente multe alle auto a fari spenti. Gli automobilisti
salentini, dunque, possono stare tranquilli. Anche se da martedì scorso,
in tutta Italia, è obbligatorio tenere i fari accesi in determinate
condizioni, su tutte le strade del Salento i conducenti non sono obbligati
a circolare con gli anabbaglianti accesi. E non perchè dal Ministero
delle Infrastrutture sia stata concessa una deroga speciale alla provincia
di Lecce, ma semplicemente perchè gli organi di polizia, deputati al
controllo del rispetto della norma appena varata, non sono nelle
condizioni di elevare alcuna multa.
«Il motivo è semplice e importante al tempo stesso - fanno sapere dalla
Sezione di Polizia stradale di Lecce - Le strade del Salento, come tante
altre nel resto del Paese, non sono state ancora classificate dal
Ministero: pertanto non possiamo dichiarare nel verbale di contestazione
dell'infrazione che quell'automobilista, per esempio, circolava a fari
spenti su una strada "extraurbana principale", in quanto questa
dicitura rappresenta una precisa classificazione, che viene assegnata dal
Ministero con una procedura tecnica e comunicata all'ente proprietario
della strada». In sostanza - viene spiegato - all'inizio di ogni arteria
stradale, il Codice della strada prevede che debba essere installato un
cartello che definisce la classificazione della strada, in base a precise
caratteristiche tecniche e di costruzione della stessa. «La legge appena
approvata - sottolinea il funzionario della Stradale - ha stralciato e
anticipato alcuni articoli contenuti nel nuovo Codice della strada che
entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo. Dato l'elevato numero di
incidenti che continuano a verificarsi sulle nostre strade, si è ritenuto
opportuno di rendere operanti da subito almeno gli articoli inerenti la
sicurezza della circolazione. Al momento, però - dicono dalla Polstrada -
non disponiamo di alcuna classificazione delle strade».
Intanto già dal 31 luglio, all'indomani dell'approvazione del decreto 20
giugno 2002 n. 12, sulle principali arterie del Salento l'associazione
leccese Quadrivium ha rilevato una percentuale di circa il 35- 40 per
cento di autovetture che hanno circolato con i fari accesi di giorno, in
ossequio al decreto che non era ancora entrato in vigore, in quanto non
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. E da mercoledì 7 agosto, primo
giorno di decreto operativo a tutti gli effetti, la percentuale di fari
accesi, comunicata dall'Osservatorio di Quadrivium, è salita a circa il
60 per cento. Le strade extraurbane salentine, dove maggiormente si
concentra la «buona condotta» degli automobilisti, sono la superstrada
Brindisi-Lecce, la superstrada Lecce- Maglie, le statali Lecce-Gallipoli e
Gallipoli- Leuca, la Lecce-San Cataldo e i tratti di tangenziale dotati di
spartitraffico centrale. Nel dubbio delle interpretazioni, tuttavia, molti
automobilisti salentini tengono i fari accesi anche sulle strade
extraurbane ad unica carreggiata e a una corsia per ogni senso di marcia,
munite di banchine. Secondo l'associazione Quadrivium, attualmente nel
Salento non vi sono strade «extraurbane principali», sulle quali è
obbligatorio l'uso dei fari accesi di giorno. Queste strade, oltre alle
due corsie per senso di marcia e alla presenza di spartitraffico centrale
che separa le due carreggiate, devono essere dotate, secondo l'articolo 2
comma 3 -B del Codice della strada, di «banchine pavimentate», di
assenza di intersezioni a raso, di accessi alle proprietà laterali di
tipo «coordinato», di appositi segnali che riservano la circolazione a
talune categorie di veicoli a motore e di aree di sosta con accessi dotati
di corsie di decelerazione e accelerazione.Cesare Mazzotta
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