multe e anabbaglianti accesi

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segnalato da: Veglieonline.it,  agosto 2002 * "Gazzetta"

 

Gli automobilisti, nonostante l'entrata in vigore del decreto,
non sono obbligati a circolare con gli anabbaglianti accesi.
Le spiegazioni della Polstrada

Niente multe alle auto a fari spenti
Il motivo? Le arterie salentine
non sono state ancora classificate dal Ministero

 

Niente multe alle auto a fari spenti. Gli automobilisti salentini, dunque, possono stare tranquilli. Anche se da martedì scorso, in tutta Italia, è obbligatorio tenere i fari accesi in determinate condizioni, su tutte le strade del Salento i conducenti non sono obbligati a circolare con gli anabbaglianti accesi. E non perchè dal Ministero delle Infrastrutture sia stata concessa una deroga speciale alla provincia di Lecce, ma semplicemente perchè gli organi di polizia, deputati al controllo del rispetto della norma appena varata, non sono nelle condizioni di elevare alcuna multa.
«Il motivo è semplice e importante al tempo stesso - fanno sapere dalla Sezione di Polizia stradale di Lecce - Le strade del Salento, come tante altre nel resto del Paese, non sono state ancora classificate dal Ministero: pertanto non possiamo dichiarare nel verbale di contestazione dell'infrazione che quell'automobilista, per esempio, circolava a fari spenti su una strada "extraurbana principale", in quanto questa dicitura rappresenta una precisa classificazione, che viene assegnata dal Ministero con una procedura tecnica e comunicata all'ente proprietario della strada». In sostanza - viene spiegato - all'inizio di ogni arteria stradale, il Codice della strada prevede che debba essere installato un cartello che definisce la classificazione della strada, in base a precise caratteristiche tecniche e di costruzione della stessa. «La legge appena approvata - sottolinea il funzionario della Stradale - ha stralciato e anticipato alcuni articoli contenuti nel nuovo Codice della strada che entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo. Dato l'elevato numero di incidenti che continuano a verificarsi sulle nostre strade, si è ritenuto opportuno di rendere operanti da subito almeno gli articoli inerenti la sicurezza della circolazione. Al momento, però - dicono dalla Polstrada - non disponiamo di alcuna classificazione delle strade».
Intanto già dal 31 luglio, all'indomani dell'approvazione del decreto 20 giugno 2002 n. 12, sulle principali arterie del Salento l'associazione leccese Quadrivium ha rilevato una percentuale di circa il 35- 40 per cento di autovetture che hanno circolato con i fari accesi di giorno, in ossequio al decreto che non era ancora entrato in vigore, in quanto non pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. E da mercoledì 7 agosto, primo giorno di decreto operativo a tutti gli effetti, la percentuale di fari accesi, comunicata dall'Osservatorio di Quadrivium, è salita a circa il 60 per cento. Le strade extraurbane salentine, dove maggiormente si concentra la «buona condotta» degli automobilisti, sono la superstrada Brindisi-Lecce, la superstrada Lecce- Maglie, le statali Lecce-Gallipoli e Gallipoli- Leuca, la Lecce-San Cataldo e i tratti di tangenziale dotati di spartitraffico centrale. Nel dubbio delle interpretazioni, tuttavia, molti automobilisti salentini tengono i fari accesi anche sulle strade extraurbane ad unica carreggiata e a una corsia per ogni senso di marcia, munite di banchine. Secondo l'associazione Quadrivium, attualmente nel Salento non vi sono strade «extraurbane principali», sulle quali è obbligatorio l'uso dei fari accesi di giorno. Queste strade, oltre alle due corsie per senso di marcia e alla presenza di spartitraffico centrale che separa le due carreggiate, devono essere dotate, secondo l'articolo 2 comma 3 -B del Codice della strada, di «banchine pavimentate», di assenza di intersezioni a raso, di accessi alle proprietà laterali di tipo «coordinato», di appositi segnali che riservano la circolazione a talune categorie di veicoli a motore e di aree di sosta con accessi dotati di corsie di decelerazione e accelerazione.Cesare Mazzotta