Riportiamo questo articolo che riguarda tutti noi del Sud e presenta un
problema che non dobbiamo sottovalutare. Veglieonline.it
Una
regione all'avanguardia
Con la Lucania
c'è tutto il Sud
GIUSEPPE GIACOVAZZO
Il Governo continua a sbagliare. Non
afferra il punto vivo della questione. Insiste nel rassicurare il popolo
lucano sul danno delle scorie. Invece il pericolo è già in atto. Già in
moto è la dissuasione dal territorio. E domani potrebbe diventare fuga,
abbandono.
Si trascura una regola fondamentale della politica: prima che scienza è
psicologia. Fino all'80 per cento, diceva Alcide De Gasperi che ne sapeva
qualcosa. Non basta aver elaborato un progetto, una scelta, pure
tecnicamente ineccepibile. Bisogna poi calarla al momento giusto, renderla
accettabile, accompagnarla. Il Governo ha preferito il blitz, il fatto
compiuto. Un metodo che mal si concilia con la democrazia. E ora torna sul
medesimo binario con una mediocre marcia indietro: prendere tempo,
rivedere l'idoneità del sito. Invece di ritirare il decreto, che è la cosa
più giusta da fare. Ossia cambiare binario, azzerare quelle carte dove per
ora rimane stampato un solo nome: Scanzano.
Resta il mistero della scelta. Come ci si è arrivati? Con quali
complicità? Una segretezza che avvalora le ipotesi più maligne. Forse
hanno detto: cosa volete che conti la ribellione di una piccola regione?
Un popolo appena la metà di una grande città come Torino. Senza leader
nazionali di peso, senza santi in paradiso. Antica Lucania taciturna,
paziente. Nobile residuo di civiltà contadina. Isolata in mezzo a un Sud
politicamente al passo con i tempi berlusconiani.
Non avevano fatto bene i conti. La Basilicata è una regione
all'avanguardia sotto ogni punto di vista. Non ha un solo angolo di
arretratezza, nonostante l'impervia orografia. La plaga del Metapontino
non aveva bisogno d'imprestare moderne nomenclature del tipo California
d'Italia. Era già mille e mille anni fa il ferace granaio della Magna
Grecia. La sua costiera jonica è il più grande arenile d'Italia costellato
di insediamenti ad alto livello ricettivo. Scanzano è nel cuore di una
terra omerica di grande pregio storico e archeologico, sotto un cielo di
luce pitagorica, di fronte al mare turchino di Ulisse.
Non avevano fatto i conti con il
carattere di un popolo, con la sua fierezza. Un popolo che dall'antica
povertà è uscito con un tasso di crescita superiore alle altre regioni del
Sud. E tutto questo grazie a una classe dirigente che viene dalla cultura
e dal lavoro. Potenza è un centro universitario di prim'ordine. Matera
città dove fioriscono iniziative culturali da far invidia ai più avanzati
capoluoghi del Nord. E non avevano fatto i conti con una Puglia solidale
che in quella terra sconfina, attratta dall'impresa e dai commerci.
Ma oggi alla rivolta lucana si salda moralmente l'intero Mezzogiorno. E
passi per l'oblio nella Finanziaria. Passi per il continuo bersaglio di
volgari battute leghiste. Ma essere alla fine prescelti come unico
cimitero nazionale di rifiuti pericolosi è proprio il colmo. Come la spada
di Longino nel costato.
A un Mezzogiorno che invano reclama una politica, non si trova altro da
offrire che un giacimento di veleni. E si continua a concionare di
devolution, di autonomie locali, di sussidiarietà. Ma in quale altro
campo della vita civile conviene essere liberi di decidere, se viene
negato a una Regione il potere di gestire il proprio territorio?
«Meglio attivi oggi, che radioattivi domani», diceva un cartello semiserio
nella stazione di Metaponto. Vedrei bene anche uno striscione con i versi
del grande Rocco Scotellaro da Tricarico: «Siamo entrati nella storia
anche noi, con i panni, le scarpe, le facce che avevamo».
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