con la lucania c'è tutto il sud

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 22 novembre 2003 * "Gazzetta - Prima Pagina"

 

Riportiamo questo articolo che riguarda tutti noi del Sud e presenta un problema che non dobbiamo sottovalutare. Veglieonline.it

Una regione all'avanguardia
Con la Lucania
c'è tutto il Sud


GIUSEPPE GIACOVAZZO


Il Governo continua a sbagliare. Non afferra il punto vivo della questione. Insiste nel rassicurare il popolo lucano sul danno delle scorie. Invece il pericolo è già in atto. Già in moto è la dissuasione dal territorio. E domani potrebbe diventare fuga, abbandono.
Si trascura una regola fondamentale della politica: prima che scienza è psicologia. Fino all'80 per cento, diceva Alcide De Gasperi che ne sapeva qualcosa. Non basta aver elaborato un progetto, una scelta, pure tecnicamente ineccepibile. Bisogna poi calarla al momento giusto, renderla accettabile, accompagnarla. Il Governo ha preferito il blitz, il fatto compiuto. Un metodo che mal si concilia con la democrazia. E ora torna sul medesimo binario con una mediocre marcia indietro: prendere tempo, rivedere l'idoneità del sito. Invece di ritirare il decreto, che è la cosa più giusta da fare. Ossia cambiare binario, azzerare quelle carte dove per ora rimane stampato un solo nome: Scanzano.
Resta il mistero della scelta. Come ci si è arrivati? Con quali complicità? Una segretezza che avvalora le ipotesi più maligne. Forse hanno detto: cosa volete che conti la ribellione di una piccola regione? Un popolo appena la metà di una grande città come Torino. Senza leader nazionali di peso, senza santi in paradiso. Antica Lucania taciturna, paziente. Nobile residuo di civiltà contadina. Isolata in mezzo a un Sud politicamente al passo con i tempi berlusconiani.
Non avevano fatto bene i conti. La Basilicata è una regione all'avanguardia sotto ogni punto di vista. Non ha un solo angolo di arretratezza, nonostante l'impervia orografia. La plaga del Metapontino non aveva bisogno d'imprestare moderne nomenclature del tipo California d'Italia. Era già mille e mille anni fa il ferace granaio della Magna Grecia. La sua costiera jonica è il più grande arenile d'Italia costellato di insediamenti ad alto livello ricettivo. Scanzano è nel cuore di una terra omerica di grande pregio storico e archeologico, sotto un cielo di luce pitagorica, di fronte al mare turchino di Ulisse.

Non avevano fatto i conti con il carattere di un popolo, con la sua fierezza. Un popolo che dall'antica povertà è uscito con un tasso di crescita superiore alle altre regioni del Sud. E tutto questo grazie a una classe dirigente che viene dalla cultura e dal lavoro. Potenza è un centro universitario di prim'ordine. Matera città dove fioriscono iniziative culturali da far invidia ai più avanzati capoluoghi del Nord. E non avevano fatto i conti con una Puglia solidale che in quella terra sconfina, attratta dall'impresa e dai commerci.
Ma oggi alla rivolta lucana si salda moralmente l'intero Mezzogiorno. E passi per l'oblio nella Finanziaria. Passi per il continuo bersaglio di volgari battute leghiste. Ma essere alla fine prescelti come unico cimitero nazionale di rifiuti pericolosi è proprio il colmo. Come la spada di Longino nel costato.
A un Mezzogiorno che invano reclama una politica, non si trova altro da offrire che un giacimento di veleni. E si continua a concionare di
devolution, di autonomie locali, di sussidiarietà. Ma in quale altro campo della vita civile conviene essere liberi di decidere, se viene negato a una Regione il potere di gestire il proprio territorio?
«Meglio attivi oggi, che radioattivi domani», diceva un cartello semiserio nella stazione di Metaponto. Vedrei bene anche uno striscione con i versi del grande Rocco Scotellaro da Tricarico: «Siamo entrati nella storia anche noi, con i panni, le scarpe, le facce che avevamo».