niente soldi per il canalone. revocato il finanziamento

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 19 marzo 2003 * "Gazzetta"

 

Veglie
Clamorosi sviluppi nella vicenda del progetto di sistemazione idrica. La Regione revoca il finanziamento
Niente soldi per il Canalone
«Ritardi incolmabili», in fumo un milione e 700mila euro


VEGLIE Revocato il contributo per la costruzione del «canalone».
Il provvedimento, avviato nei giorni scorsi dal Settore Lavori Pubblici della Regione Puglia, è stato comunicato al Comune con una nota ufficiale datata 11 marzo 2003. La vicenda, dunque, ha un risvolto inaspettato e clamoroso che non mancherà di alimentare nuove e roventi polemiche fra le forze politiche locali. Si tratta, infatti, della revoca di un finanziamento Por di oltre un milione e 700mila euro, concesso nel 2001 dalla Regione per la «sistemazione idraulica del territorio».
Il relativo progetto dell'amministrazione comunale ha avuto, però, un iter lungo e non facile. Il cosiddetto «canalone», proposto per fronteggiare il rischio di allagamenti, è stato peraltro particolarmente contrastato dall'opposizione e da un Comitato di cittadini promotore di una petizione popolare sottoscritta da 1755 persone. Le diverse posizioni non sono mai cambiate, nemmeno dopo la proroga concessa dalla Regione, su richiesta dell'intero consiglio comunale, per la predisposizione di una nuova ipotesi progettuale. All'inizio dello scorso mese di febbraio, il definitivo progetto contro il rischio idrogeologico del territorio è stato approvato a maggioranza. L'opposizione, dunque, ha mantenuto la posizione contraria ritenendo il nuovo progetto essenzialmente uguale a quello precedente.
La nota della Regione, dopo aver evidenziato che la proroga dei termini «per la presentazione del progetto esecutivo, per l'appalto dei lavori e per la consegna degli stessi sono abbondantemente scaduti», spiega così il motivo per il quale «procede alla revoca»: «oggettiva impossibilità a concedere una ulteriore proroga di termini a causa dell'incolmabile ritardo fin qui accumulato».
Come detto, la notizia è giunta come un «fulmine a ciel sereno».
Però, mentre ancora non si registra alcun commento da parte della maggioranza guidata da Roberto Carlà, i consiglieri d'opposizione Alessandro Aprile, Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Antonio Greco, Giovanni Parente e Oronzo Sabato, insieme ai responsabili del Comitato Francesco Mattia e Maria Grazia De Tommasi, prendono immediatamente posizione.
«Ciò che è accaduto - affermano - è un disastro per il presente e per il futuro del paese. Ed appare tale ancora di più perché l'opposizione al canalone di otto consiglieri e della quasi totalità della popolazione è stata sempre fatta al merito dell'opera, mai al finanziamento. Chi si è opposto ha sempre detto che «questo» progetto è inutile, dannoso al territorio e sbagliato per tanti aspetti procedurali. I ritardi, quindi, per cui è stato revocato, sono da imputare - concludono - solo ed esclusivamente agli attuali amministratori di centrodestra e alla loro difesa di un progetto indifendibile».

Rosario Faggiano