Veglie
Clamorosi
sviluppi nella vicenda del progetto di sistemazione idrica. La Regione
revoca il finanziamento
Niente
soldi per il Canalone
«Ritardi
incolmabili», in fumo un milione e 700mila euro
VEGLIE Revocato il contributo per la costruzione del
«canalone».
Il provvedimento, avviato nei giorni scorsi dal Settore Lavori Pubblici
della Regione Puglia, è stato comunicato al Comune con una nota ufficiale
datata 11 marzo 2003. La vicenda, dunque, ha un risvolto inaspettato e
clamoroso che non mancherà di alimentare nuove e roventi polemiche fra le
forze politiche locali. Si tratta, infatti, della revoca di un
finanziamento Por di oltre un milione e 700mila euro, concesso nel 2001
dalla Regione per la «sistemazione idraulica del territorio».
Il relativo progetto dell'amministrazione comunale ha avuto, però, un
iter lungo e non facile. Il cosiddetto «canalone», proposto per
fronteggiare il rischio di allagamenti, è stato peraltro particolarmente
contrastato dall'opposizione e da un Comitato di cittadini promotore di
una petizione popolare sottoscritta da 1755 persone. Le diverse posizioni
non sono mai cambiate, nemmeno dopo la proroga concessa dalla Regione, su
richiesta dell'intero consiglio comunale, per la predisposizione di una
nuova ipotesi progettuale. All'inizio dello scorso mese di febbraio, il
definitivo progetto contro il rischio idrogeologico del territorio è
stato approvato a maggioranza. L'opposizione, dunque, ha mantenuto la
posizione contraria ritenendo il nuovo progetto essenzialmente uguale a
quello precedente.
La nota della Regione, dopo aver evidenziato che la proroga dei termini «per
la presentazione del progetto esecutivo, per l'appalto dei lavori e per la
consegna degli stessi sono abbondantemente scaduti», spiega così il
motivo per il quale «procede alla revoca»: «oggettiva impossibilità a
concedere una ulteriore proroga di termini a causa dell'incolmabile
ritardo fin qui accumulato».
Come detto, la notizia è giunta come un «fulmine a ciel sereno».
Però, mentre ancora non si registra alcun commento da parte della
maggioranza guidata da Roberto Carlà, i consiglieri d'opposizione
Alessandro Aprile, Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino,
Antonio Greco, Giovanni Parente e Oronzo Sabato, insieme ai responsabili
del Comitato Francesco Mattia e Maria Grazia De Tommasi, prendono
immediatamente posizione.
«Ciò che è accaduto - affermano - è un disastro per il presente e per
il futuro del paese. Ed appare tale ancora di più perché l'opposizione
al canalone di otto consiglieri e della quasi totalità della popolazione
è stata sempre fatta al merito dell'opera, mai al finanziamento. Chi si
è opposto ha sempre detto che «questo» progetto è inutile, dannoso al
territorio e sbagliato per tanti aspetti procedurali. I ritardi, quindi,
per cui è stato revocato, sono da imputare - concludono - solo ed
esclusivamente agli attuali amministratori di centrodestra e alla loro
difesa di un progetto indifendibile».
Rosario Faggiano
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