A spasso con la pistola

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 24 novembre 2003 * "Gazzetta"

 

Veglie
Trasferta sospetta a Melissano. Arrestato un venditore ambulante, denunciati i due amici
A spasso con la pistola
Trovati anche un coltello e 66 carticce per fucile

 


VEGLIE  Un arresto e due denunce per armi, sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Casarano diretto dal tenente Riccardo Urciuoli, l'altra sera a Melissano, a carico di tre uomini di Veglie. Le manette sono scattate ai polsi di Salvatore Cascione, 41 anni, venditore ambulante di frutta e verdura, mentre le denunce hanno riguardato i suoi due amici, un macellaio ed un disoccupato, che con lui si trovavano a bordo di una Fiat Uno.
Il primo aveva addosso una pistola semiautomatica calibro 6.35, priva di marchio e matricola, ma provvista di caricatore con dieci colpi; gli altri due, invece, avevano rispettivamente un coltello di genere proibito con una lama di dieci centimetri e 54 cartucce per fucile calibro 12 ed altre dodici per un'arma dello stesso calibro.
Ma se pistola e coltello si trovavano nella stessa vettura, le cartucce sono state invece scovate nella stessa Veglie, e più esattamente al termine della perquisizione che gli stessi militari hanno messo a punto nell'esercizio commerciale del macellaio.
Stando a quanto è dato di sapere, l'arresto dei tre amici non sarebbe stato casuale. Giunti a Melissano, infatti, l'altra sera i tre erano stati notati in un bar del centro, dove si erano intrattenuti con un paio di individui del posto. Insospettiti per la presenza di quei forestieri, che non avevano proprio l'aria di trovarsi lì per caso, i carabinieri di Melissano intervenuti agli ordini del maresciallo
Salvatore Errique, hanno voluto vederci chiaro, ma prima di intervenire, hanno atteso che i tre salissero in macchina e si allontanassero dal paese. E così è stato.
Una volta sulla via per
Taviano, unitamente ai colleghi della Stazione di Racale comandata dal maresciallo Riccardo Minerba, nel frattempo allertati, gli uomini dell'Arma hanno messo a punto un posto di blocco, nel quale è subito incappata la Fiat Uno.
Ai militari è bastato poco per scoprire che Salvatore Cascione, sino a l'altra sera sconosciuto alle forze dell'ordine, aveva con sé un'arma efficiente, mentre per trovare il coltello hanno dovuto controllare a dovere il sedile posteriore.
Il lavoro di indagine, coordinato dal comandante della Compagnia, il capitano
Giuseppe Sportelli, ora prosegue nel tentativo di stabilire il motivo della trasferta de tre vegliesi, uno dei quali, il macellaio, va detto che era personaggio già noto alle stesse forze dell'ordine.