stop al progetto del canalone

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 07 febbraio 2002 * "Gazzetta"

 

VEGLIE
Interrogazione di Antonio Maniglio al Presidente Fitto
«Stop al progetto del canalone»
«I cittadini chiedono interventi più rispettosi delle produzioni agricole»

VEGLIE Il progetto del «canalone» è di nuovo all'attenzione del presidente della Regione, Raffaele Fitto, e dell'assessore regionale ai lavori pubblici, Felice Amodio. Il consigliere regionale Antonio Maniglio (Ds) ieri mattina ha presentato, tramite la presidenza del Consiglio, un'interrogazione «a risposta scritta». L'interrogazione, che contiene diversi rilievi tecnici e procedurali, ha l'obiettivo di fermare il progetto contro il rischio idrogeologico del territorio, recentemente approvato dal Consiglio comunale di Veglie con il voto contrario dell'opposizione di centrosinistra. E' bene ricordare che, per realizzare uno stralcio dell'opera, la Regione ha già concesso un finanziamento Por di un milione e 720mila euro.
Spiega Maniglio: «Ho presentato una nuova interrogazione al presidente Fitto e all'assessore Amodio (a marzo del 2002, Maniglio si rivolse agli stessi vertici regionali,ndr) perché c'è bisogno di chiarezza. La semplice lettura dei fatti in essa riportati, dovrebbe essere sufficiente per stoppare un'opera che è stata partorita in modo confuso, in contrasto con la legge e, finanche, contro il buon senso. Peraltro - continua - proprio l'abbondanza di pioggia caduta in questi mesi senza che si siano verificati fatti calamitosi, dà ragione a tutti quei cittadini che chiedono interventi più leggeri, più rispettosi dell'ambiente e delle produzioni agricole». Perciò, secondo Maniglio, non ci sarebbe alcuna necessità di «cementificare un'intera area». «Spero - aggiunge - che la Giunta regionale risponda in tempi rapidi all'interrogazione, soprattutto in merito all'eccesso di discrezionalità che ha contraddistinto parte dell'attività deliberativa del Comune. A tal proposito invierò copia dell'interrogazione al prefetto di Lecce, alla Procura della Repubblica e al sottosegretario Mantovano».
Rosario Faggiano