troppo clamore toglie la serenita'

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dalla: Gazzetta del Mezzogiorno, del 10 dicembre 2003 * "Gazzetta"

 

Il giudizio della difesa
«Troppo clamore toglie la serenità»

 

«Troppa esposizione intorno al processo: così si rischia di condizionare la Corte». L'avvocato Luigi Corvaglia sbotta dopo la lettura del dispositivo. «C'è stato un clima pesante per questo processo - spiega il penalista - Un clima determinato dal fatto che negli ultimi tempi si è sovraesposto l'interesse delle parti civili soprattutto in relazione alla mancata contestazione della mafiosità e quindi al mancato riconoscimento delle provvidenze previste per le vittime di mafia».
Il dibattito non avrebbe garantito sufficiente serenità: «I processi devono essere celebrati senza condizionamenti. Non ho elementi per pensare che la Corte sia stata condizionata da questo clima. Ma è certo che si è parlato troppo fuori dalle aule. Per giunta, poi, la Corte si è ritirata in camera di consiglio in coincidenza con il quarto anniversario del terribile episodio».
«Dei processi - aggiunge Corvaglia - è bene parlare solo nelle aule di udienza. Soprattutto quando la Corte è composta non solo da tecnici ma anche da giudici popolari che più facilmente possono essere condizionati. Ripeto ancora una volta: non voglio dire che la Corte sia stata condizionata. Sussiste, però, un pericolo. Verificherò se questo pericolo sia diventato concreto quando leggerò la motivazione».
Il collegio difensivo era composto oltre che dall'avvocato Corvaglia, anche dagli avvocati Pantaleo Cannoletta, Alfredo Cardigliano e Sergio Milia.