Il
sindaco difende il presidente del Consiglio
«Armonico
non è inadempiente»
VEGLIE La
maggioranza difende l'operato di Valerio Armonico e definisce «scorretto»
il comportamento del centrosinistra. L'opposizione, che avrebbe rilevato
«inadempienze istituzionali», ha contestualmente scritto al Prefetto e
proposto di revocare l'incarico di presidente del Consiglio comunale ad
Armonico. Tale ultima richiesta è stata ritirata, su proposta della
maggioranza, al termine della «vivace» riunione consiliare di sabato
scorso, durante la quale si è giunti all'accordo di trattare in sede di
Conferenza dei capigruppo le varie questioni emerse nel dibattito. Le
polemiche, però, non si sono spente.
Il sindaco Roberto Carlà, a nome della coalizione di centrodestra,
interviene contro il consigliere d'opposizione Alessandro Aprile, il quale
ha dichiarato che «molti della maggioranza non erano a conoscenza delle
gravi inadempienze di Armonico».
«I consiglieri della maggioranza - afferma Carlà - non hanno mai
ravvisato alcuna inadempienza del presidente del Consiglio e tutti sono
pienamente coscienti e consapevoli di quanto accade in Assemblea.
La minoranza, dunque, non può arrogarsi il diritto di «mettere a
conoscenza» di situazioni relative all'operato del presidente del
Consiglio. E' da evidenziare - continua - il comportamento scorretto
dell'opposizione che chiede l'intervento sostitutivo del Prefetto per la
convocazione del Consiglio e, senza attendere che lo stesso si possa
esprimere in merito, chiede la revoca del presidente. Il Prefetto è
intervenuto, come per legge, soltanto per chiedere chiarimenti, agli
organi comunali, su quanto asserito dalla minoranza. Pretestuoso appare,
inoltre, che la minoranza qualifichi «valutazioni opinabili» i pareri
tecnici espressi dagli Uffici, gli unici abilitati ad esprimerli.
Ribadiamo, infine, che la figura del presidente del consiglio, disgiunta
da quella del sindaco, è necessaria». «La maggioranza - precisa Carlà
- nel corso del dibattito consiliare aveva dimostrato di voler rigettare
la richiesta di revoca del Presidente del Consiglio; poi ha preferito,
ancora una volta, essere propositiva e disponibile al confronto. Alla luce
di queste continue strumentalizzazioni, però, a qualcuno comincia a
sorgere il dubbio che questa nostra apertura al dialogo non sia
l'atteggiamento più giusto».
Rosario Faggiano
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