COME ERAVAMO, DAL 1953 AI GIORNI D'OGGI
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da La gazzetta del mezzogiorno, 23 gennaio 2001 "Gazzetta"
E tutta Veglie,con un po' di malinconia, si rivede in un volume di ricordi.
Un «come eravamo» che non vuol essere una ricerca
storica, ma che risulta comunque un lavoro fatto con puntigliosità, competenza e
bravura. Si tratta di «Veglie, spigolature di cronaca religiosa», di Cosimo Fai,
un volume nel quale un intero paese può riconoscersi.
Una raccolta di fotografie storiche e «meno
storiche». Immagini di avvenimenti importanti per Veglie e immagini personali,
ricordi di famiglia. Con molta modestia, l'autore, alla fine del volume, nel
ringraziare chi lo ha aiutato (e c'è stato il concorso di tutto il paese, e
soprattutto dei soci del circolo culturale «Amici della Fotografia», nel cercare
vecchie foto o nel ricordare avvenimenti importanti per la comunità vegliese),
scrive che il libro, circa trecento pagine di grande formato, deve essere
accettato come un album fotografico, un album di ricordi.
Il filo conduttore del volume è la storia della «Pia
Casa Verrienti» con l'arrivo a Veglie della suore d'Ivrea, nel 1923.
E gli avvenimenti dei quali le foto sono
testimonianza, sono molti, moltissimi: la nascita dell'Azione cattolica, i
gruppi di ragazzi con il parroco, le scolaresche, le feste sociali delle varie
associazioni, le rappresentazioni teatrali, i compleanni, le varie ricorrenze
che diventano veri avvenimenti per la vita di un paese. E ci sono i bambini
sorridenti, in pantaloni corti molti dei quali, adesso ottantenni o su di lì,
potranno riconoscersi. E ci sono le foto delle gite al mare in bicicletta, delle
bevute per la ricorrenza di San Martino, ci sono le foto delle passeggiate per
le vie di Veglie incredibilmente bianche e senza auto.
E' un libro che va letto attraverso le foto, una
incredibile sequenza di avvenimenti, di incontri, di feste, di manifestazioni di
amicizia. Un libro che diventa storia di costume.
Filo conduttore sono le suore. «Ma non in senso
astratto - precisa l'autore - non in senso emotivo-nostalgico, ma intese come
portatrici di un'etica di relazione sociale e storica.
Tanti i personaggi ricordati, ai quali viene
dedicato un intero capitolo, da don Natalizio Mele a suor Teresa Piazzolla, a
monsignor Adolfo Verrienti, a Giovanna Cino, a don Vito Frassanito e a tanti
altri.
Un volume nel quale tutti gli abitanti di Veglie si
riconosceranno, un libro che, al di là di quel che dice l'autore, per la
puntigliosa ricerca effettuata, può essere considerato uno spaccato della storia
di Veglie, negli ultimi 75 anni. Un libro che a più d'uno righerà il volto di
lacrime. Per la commozione.