Medicinali alternativi

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da: Gazzetta del Mezzogiorno 19 Giugno 2001

Sarebbe auspicabile che qualche addetto al settore (farmacista, medico, informatore medico) ci desse qualche notizia in più su questi farmaci alternativi e ci chiarisse maggiormente le idee.

Un'indagine della Federconsumatori Puglia conferma la mancanza di informazione sui medicinali «alternativi»
I «farmaci generici», questi sconosciuti
Eppure sono identici a quelli più pubblicizzati e costano molto meno

Il farmaco generico è ancora un perfetto Mister X per la stragrande maggioranza dei consumatori. Lo conferma un'indagine della Federconsumatori Puglia nelle città di Lecce, Brindisi e Bari, i cui risultati giungono a pochi giorni da un'importante novità. Dal primo luglio, infatti, il Servizio sanitario nazionale rimborserà il prezzo di riferimento del medicinale. Ma coloro che optano per i cosiddetti «generici» si contano ancora sulle dita di una mano.
Eppure si tratta di prodotti che non hanno nulla da invidiare a quelli più commercializzati: identico principio attivo, identica qualità ed efficacia. E che anzi hanno un pregio non da poco: per legge devono costare almeno il 20% in meno, ma in media

 si risparmia il 30/40%, con punte del 60%. Possono essere prodotti industriali, o preparati direttamente dal farmacista (galenici).
La loro conoscenza è però ancora all'anno zero. Dal test della Federconsumatori emerge che il 97,3% degli intervistati non sa neppure cos'è il farmaco generico o lo confonde con il prodotto da banco. La percentuale sale al 99% per il galenico. Il 98% poi ritiene, una volta informato, che comunque si tratti di prodotti scadenti, meno efficaci, o che addirittura possono produrre reazioni dannose. Inoltre generici e galenici sono tuttora mosche bianche nelle farmacie, a testimonianza del cammino ancora da compiere per la loro affermazione sul mercato. Molto critico il presidente della Federconsumatori Puglia, Domenico Romito. «L'opuscolo del Ministero che dovrebbe promuovere l'uso dei generici finisce col confondere le idee. Il consumatore non ha la possibilità di comparare i differenti prodotti con riferimento al loro principio attivo e al loro prezzo. Ma anche il prezzo di riferimento è talmente vicino da non rendere conveniente l'opzione in favore del generico». Il presidente dell'associazione fa un esempio: «Nonostante tra l'Aulin e il relativo generico della Dorom ci sia una differenza di costo di 12.600 lire, il prezzo di riferimento è di 20mila lire, e la differenza dovuta di sole 2600 lire non orienterà certo verso il secondo». «In tal modo - spiega - il consumatore continuerà a conoscere unicamente il marchio del farmaco brevettato, promosso e pubblicizzato dappertutto quotidianamente». La Federconsumatori denuncia quindi una politica lesiva della concorrenza da parte delle aziende di Federfarma e lancia un appello a farmacisti e medici affinché promuovano l'uso dei generici, «nell'interesse della salute dei consumatori e con l'obiettivo di risparmiare molti miliardi».