Protesta contro il canalone 

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segnalato da: Gazzetta del Mezzogiorno, 11 marzo 2002 * "Gazzetta"

 

Monta la protesta fra gli agricoltori per gli espropri 
decisi dall'amministrazione comunale
«Non servirà ad eliminare il rischio idrogeologico»

VEGLIE. Proteste contro la costruzione del «canalone», un'opera che, nelle intenzioni dovrebbe evitare il rischi di allagamenti. Il «comitato a difesa del territorio», istituito da cittadini per «ostacolare» la realizzazione dei lavori, si prepara a «dare battaglia», mentre cinque consiglieri comunali di minoranza l'altro giorno hanno già presentano una formale opposizione e una serie di «osservazioni».

Quest'ultima iniziativa, che è sottoscritta da Alessandro Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Antonio Greco e Giovanni Parente, consiste in un documento inviato al presidente della Regione Raffaele Fitto, al sindaco Roberto Carlà, ai revisori dei conti del comune, all'assessorato regionale ai Lavori pubblici, al Genio civile di Lecce, all'assessorato all'Ambiente della Provincia, all'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici di Roma e alla Prefettura di Lecce. 

L'opposizione, in breve, mette in rilievo una serie di «aspetti tecnici ed amministrativi» della questione e poi sostiene pure che «lo stralcio del progetto ammesso a finanziamento dalla Regione per un importo di tre miliardi 331milioni di lire (la somma complessiva dell'opera supera i dieci miliardi di lire, ndr) è detto funzionale, ma tecnicamente è quello meno funzionale a risolvere il problema dei rischi idrogeologici perché interessa la parte est del paese il cui rischio di allagamento non è certamente il più alto e urgente». I consiglieri Aprile, Cipolla, Cutrino, Greco e Parente, inoltre, affermano che «nessun istituto di partecipazione è stato coinvolto e sentito. Numerosi sono i cittadini interessati direttamente a causa degli espropri (127, ndr), ma coinvolta è l'intera società vegliese perché un simile progetto, per la vastità della zona interessata e per lo stravolgimento del paesaggio rurale, investe l'economia dell'intero paese. Sono interessate zone coltivate a vigneto e zone in cui sono presenti splendidi ulivi secolari». Come detto, anche un «comitato», guidato da Francesco Mattia, si sta adoperando contro la realizzazione dei lavori. Nei giorni scorsi ventisei cittadini, interessati direttamente agli espropri, hanno presentato un'osservazione alla variante del Piano regolatore, già adottato per consentire la realizzazione del canalone. Lo stesso comitato, infine, ha promosso, per giovedì prossimo, un'assemblea «per informare i cittadini che il Consiglio sta per approvare il progetto per la costruzione di un canale largo sei metri, lungo due chilometri (dei sei previsti), e protetto da un argine alto fino a sei metri».
Rosario Faggiano