Piove anidride solforosa su metà Salento

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 26 maggio 2002 * "Gazzetta"

 

Primi, inquietanti dati dalle indagini di Provincia e Multilab in 17 centri del Leccese. L'effetto Cerano. Ma le analisi non sono che all'inizio
Piove anidride solforosa su metà Salento
Convocati 300 medici per avviare uno studio, ma si sono presentati in otto

Piove una grande quantità di anidride solforosa nei cieli del Nord Salento. Una prima inquietante verità dell'imponente progetto ambientale avviato dalla Provincia e da Multilab, l'azienda speciale della Camera di Commercio, con l'obiettivo di scandagliare l'aria che si respira a Sud di Cerano e delle acciaierie tarantine.
I dati sono ancora «grezzi», si affrettano a chiarire i tecnici, che hanno messo nero su bianco i primi risultati dei rilevamenti: 150 campioni di acqua piovana, raccolta in 35 recipienti speciali, ubicati in 17 comuni della provincia (Lecce, Campi, Trepuzzi, Surbo, Vernole, Melendugno, Castrì, Cavallino, San Cesario, Lequile, Monteroni, Arnesano, Carmiano, Veglie, Salice e Guagnano).
Dati che non sembrano comunque far presagire nulla di buono. Nei mesi da dicembre a marzo, i campioni raccolti a Surbo, Trepuzzi, Vernole, Melendugno, Guagnano e Salice hanno infatti rilevato tracce di anidride solforosa sino a 7 millilitri per litro d'acqua. Valore nettamente al di sopra della media. Anidride solforosa che è con molta probabilità collegata ai processi di combustione della centrale di Cerano.
E proprio dei primi risultati dell'indagine si doveva parlare martedì alla Provincia nella riunione convocata dall'assessore alle Politiche di risanamento ambientale Roberto Palasciano. Mancavano però gli interlocutori principali dell'assemblea: i circa trecento medici di base, convocati con lettera ufficiale ed ai quali Palasciano doveva consegnare i questionari clinici. La seconda fase del progetto ambientale prevede infatti la raccolta di dati sulle patologie più diffuse nell'area monitorata (circa 150 mila residenti), con riferimento sopratutto all'incidenza di allergie, bronchiti croniche e tumori ai polmoni in soggetti non fumatori. Un monitoraggio di estrema importanza per valutare le conseguenze dell'inquinamento sulla salute dei salentini, che i medici di famiglia hanno però boicotatto in massa e senza un'apparente motivazione. «Si sono presentati solo in otto. Una defezione davvero inspiegabile», commenta amareggiato l'assessore, e che certamente merita qualche doverosa spiegazione.
Il progetto comunque non si arresta. Il Multilab approfondirà l'analisi degli agenti inquinanti rilevati: idrocarburo polinucleare (conosciuto con l'acronimo Ipa), arsenico, vanadio, cromo, piombo. Sostanze che se respirate quotidianamente possono provocare gravi danni alla salute. Analizzerà inoltre fattori importanti per rendere i dati significativi, come i venti o l'utilizzo nei mesi in questione del riscaldamento domestico, che ha contribuito ad innalzare il livello di anidride solforosa.
La Provincia istituirà invece una task force per coinvolgere i medici sinora riluttanti. «Faremo consegnare il questionario direttamente a casa, da personale dell'ente. A questo punto si tratterà solo di mettere qualche crocetta. Non credo che comporterà troppo disturbo», sottolinea Palasciano con una punta di ironia. I dati completi, rilevati dal Multilab, verranno invece diffusi tra un paio di mesi. «Faremo conoscere a tutti gli abitanti del Nord-Salento che tipo di aria respirano ogni giorno - conclude l'assessore - Un'iniziativa di vitale importanza per la salute e l'ambiente».
Daniela Pastore