Giovedì
prossimo la conferenza di servizi a cui parteciperanno anche Trepuzzi,
Surbo e Squinzano
Torna la
discarica a «Masseria Ghetta»
In
vista un impianto per rifiuti speciali da un milione di metri cubi
Il 31
ottobre del 2000 il primo «no» dai Consigli dei tre Comuni
La Biotecneco torna alla carica per la costruzione
della discarica nella cava Trio sulla Squinzano Casalabate in località «Masseria
Ghetta». Infatti, giovedì prossimo 10 ottobre ci sarà una conferenza di
servizi per discutere appunto il progetto presentato dalla società barese
e dalla Oronzo Trio e figli.
Come si ricorderà già due anni fa la richiesta della società barese
sollevò un vespaio di polemiche, tanto che i tre comuni interessati per
la vicinanza all'impianto Trepuzzi, Surbo e Squinzano, si riunirono in una
seduta comune a Squinzano per bocciare senza mezzi termini l'idea di
realizzare un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali non
pericolosi nella cava. Peraltro il dirigente regionale del settore
ecologia nel dare parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale
aveva posto una serie di condizioni che davano da sole l'idea della
pericolosità dell'impianto che si stava per realizzare. Inoltre in un
documento approvato dalla Provincia di Lecce si sosteneva che non era
possibile costruire discariche in quelle cave che avessero sistemi di
faglie che non consentivano la stabilità delle pareti. E, proprio in
quella cava, fu documentato attraverso delle foto, dei sistemi di faglie.
Ora che le competenze in materia di ambiente sono passate alle Provincie,
la Biotecneco è tornata a chiedere alla Provincia di Lecce il nulla osta
per realizzare la discarica da un milione di metri cubi di rifiuti
speciali non pericolosi. Il progetto presentato all'ufficio Ambiente di
Palazzo dei Celestini, però, è stato modificato rispetto a quello
originario. L'impressione, infatti, è che si sia fatto tesoro delle
numerose critiche piovute sul progetto originario.
Tuttavia la richiesta della Biotecneco e della Oronzo Trio e Figli ha
creato molto allarme nei Comuni interessati. In questi giorni, infatti, è
iniziato lo studio degli elaborati inviati dalle due società per cercare
di capire quale posizione assumere nella conferenza dei servizi e
sopratutto se il progetto è compatibile con l'ambiente e con gli
investimenti nel settore turistico che sono stati avviati in quella zona.
Peraltro a poche centinaia di metri da quell'impianto vi è quello della
Biosud, l'inceneritore di medicinali scaduti e altri rifiuti di questo
genere, che proprio qualche tempo fa ha ottenuto il potenziamento degli
impianti e della capacità di smaltimento.
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