dichiarazione del gruppo di minoranza

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a cura di: Veglieonline, 16 luglio 2003 * "Politica* Insieme per Veglie"

 

Al Presidente del Consiglio
Comune di Veglie

Dichiarazione sottoscritta dal gruppo di minoranza, con richiesta che sia data lettura durante la seduta consiliare di oggi mercoledì 16 luglio, avente per oggetto: ‘’Crisi occupazionale delle Aziende Panarese’’.

Veglie, 16 luglio 2003
Per il gruppo consiliare di minoranza Alessandro Aprile

  

Al Presidente del Consiglio del Comune di Veglie
Al Sindaco del Comune di Veglie
Al Segretario Comunale
p. c.  Al Prefetto
Al Presidente della Provincia di Lecce
All’ass.re  L.L.P.P. Luca
Al Senatore Maritati
All’On. Achille Villani Maglietta
Agli Organi di Stampa

Dichiarazione del gruppo di minoranza
in merito alla crisi occupazionale delle aziende Panarese

Le dichiarazioni dell’assessore Catamo, alla stampa locale di oggi sedici luglio, non consentono nessuna collaborazione con l’attuale maggioranza sull’unico punto all’o.d. g  della seduta consiliare convocata per oggi, alle ore diciotto.

Perciò non saremo presenti al C.C. di oggi perché vogliamo impedire che la situazione umana dei lavoratori minacciati di licenziamento, anziché affrontata per quello che è, venga strumentalizzata per finalità di polemica politica.

L’attuale maggioranza di centrodestra, che per tre anni non si è assunta responsabilità di scelte diverse, solo ora scopre che c’è "un imbroglio" e, anziché denunciare la natura e gli autori di esso, chiede che sia la Provincia a dire "chi, come, quando e perché ha modificato il progetto e quale interesse abbia tutelato"’.

Catamo dimentica che A.N. ha votato un tracciato che interessa dal 1997-98 le particelle 23-25 e 38 del foglio 21 del PRG, che solo dopo gli scavi del 1999 sono diventate "cava", e Catamo fa di tutto per trasformare un caso umano e sindacale in fatto di bassa lega politica.

Noi siamo dalla parte dei lavoratori licenziati. Abbiamo chiesto un incontro con il Prefetto Casilli e con il senatore Maritati perché i lavoratori licenziati non siano gli unici a pagare gli errori compiuti dall’impresa.

Appoggiamo i sindacati che, anche in sede giudiziaria, potranno difendere i lavoratori sostenendo la tesi che i licenziamenti sono immotivati, perché l’impresa Panarese è solida e in espansione.  

Chi imposta il problema ponendo l’improbabile alternativa: "ponte si, ponte no"’, divide le forze istituzionali e sindacali che hanno gli impegni inscindibili di salvare i posti di lavoro, di non bloccare la realizzazione di infrastrutture essenziali per lo sviluppo del territorio e il miglioramento della tutela ambientale dell’intera comunità e di non riversare su altri proprietari conflitti che potrebbero diventare socialmente anche più gravi e procrastinare a tempi indefiniti il completamento dell’opera.

                                                           Per il gruppo consiliare di minoranza
                                                                           Alessandro Aprile

Veglie, 16.07.03