il canalone c'E', ma non si vede
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da: Insieme per Veglie, 13 giugno 2002 * "Politica"
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        Canalone c’è ma non si vede 1755 firme, raccolte contro la realizzazione del progetto del Canalone-Trincea, rappresentano un grande momento di controllo democratico del territorio su scelte amministrative non condivise. Dinanzi ad una partecipazione così massiccia, l'Amministrazione Comunale di Veglie appare a disagio e, pur attivando le procedure che regolano le petizioni popolari, dà l’impressione di non tenere nella giusta considerazione la volontà pubblicamente espressa dei propri cittadini. In realtà, pur senza ammettere che il Canalone rappresenta una mostruosità progettuale, che deturpa il territorio e danneggia i piccoli agricoltori e in quel tratto non serve a nulla, l’Amministrazione ne blocca l’iter e tenta di chiedere lo spostamento dei fondi da un progetto approvato a uno da realizzare. In questo secondo Canalone andrebbero a confluire anche le acque bianche delle fogne cittadine, che verrebbero poi riversate nella “Cava”. La
        confusione è totale. Progettisti, direttori dei lavori, responsabili
        del procedimento, collaboratori, un piccolo esercito di tecnici, con
        esclusione di quelli locali, si avvicendano per spartirsi parcelle per
        la gestione delle acque, intorno alla quale ruotano fiumi di miliardi.
        Ambizioni e progetti s’intrecciano ma non raggiungono i risultati
        attesi.Tentano di bloccare i firmatari della protesta, perché non fanno
        più il Canalone ma non lo dicono, per non ammettere di aver perso il
        finanziamento, che cercano di recuperare chiedendone lo spostamento per
        la realizzazione di un inesistente secondo stralcio. Non verrebbe più
        realizzata la prima parte del Canalone ma la metà circa della seconda
        parte e le sue acque andrebbero a riutilizzare una “cava”, che il
        legittimo proprietario dovrebbe riempire. I
        problemi del Paese s’incancreniscono: la partecipazione della gente
        viene mortificata, perché non le si dà risposte chiare; il ruolo
        istituzionale dell’opposizione rinviato, perché non vengono discusse
        le interrogazioni nei tempi utili dei problemi trattati; il consiglio
        comunale sospeso sine die. Da parte sua l’opposizione di sinistra è pronta a dare il proprio contributo alla risoluzione del problema dello scarico della fognatura bianca, qualora l’Amministrazione non ne subordini il progetto a quello del Canalone. Per essere coerenti e chiari, pur con qualche perplessità sulle procedure per la scelta degli incaricati e dei collaboratori, la minoranza di “Insieme per Veglie” è disposta a sostenere un progetto di sistemazione dell’intera rete di fogna bianca alle nuove norme legislative. Invita,
        pertanto, l’Amministrazione a separare il progetto del rischio
        idrogeologico dal progetto della fogna bianca per la risoluzione dei
        problemi di sistemazione idraulica delle vie cittadine, che tanto
        disagio arrecano ai vegliesi. Se
        nel frattempo l’assessore Catamo, davanti a tale confusione, lasciasse
        spontaneamente il proprio incarico, sarebbe un notevole contributo, per
        capire chi dà e quali sono gli indirizzi programmatici nel settore dei
        lavori pubblici a Veglie. |