Chiarimenti in merito alla debilera di G.C. n. 245

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All'Assessore al Bilancio e alla Programmazione e, p.c. Al Sindaco, ai Consiglieri Comunali, alla Redazione di "Insieme"

Sede

Oggetto: Chiarimenti in merito alla delibera di G.C. n. 245 del 4.8.99

    Nel Consiglio Comunale del 31 gennaio 2001 Lei, assessore delegato ai servizi finanziari, in
polemica con il sottoscritto, ha chiesto un confronto sulla delibera di G. C. n. 245 del 4.8.1999. Tale
dibattito non si è tenuto in quella sede su richiesta del Sindaco Carlà per il prioritario obiettivo di approvare le delibere in discussione nella seduta, richiesta da me accolta per responsabilità verso l'Istituzione consiliare e verso i cittadini presenti.
Sia pure in forma diversa, non mi sottraggo al confronto.
Da una lettura, anche superficiale, della delibera n. 245/99 si evince:
1- Il geom. Schiavone di Campi è stato nominato dalla Sosea, ditta concessionaria, come da contratto. Era inutile la nomina di un tecnico di fiducia della Amministrazione per controdeduzioni perchè la congruità o meno della proposta-Sosea poteva essere valutata (come di fatto lo è stata) dall’Ufficio del
Registro di Lecce, in modo ufficiale, e da valutazioni di tecnici locali informalmente coinvolti;

2- La delibera si poneva, in modo esplicito, due obiettivi: evitare al massimo l’insorgenza di contenzioso con i contribuenti e combattere l’evasione totale (accertare le omesse dichiarazioni delle aree edificabili);

3- I valori delle aree proposti dalla Sosea sono stati abbattuti, dopo approfondito esame, in molti casi
fino all’80%. In soli due casi sono stati aumentati: le zone del compatto C1-16 sono state aumentate da
80.000 a 90.000 perché il comparto di via Salice, già urbanizzato e consegnato al Comune, è equiparato per il valore a zona B; e le zone D (solo otto lotti in via Salice) sono state portate da 15.000 a 50.000 lire. E si capisce perché. La stima fatta dall'Ufficio Tecnico degli otto lotti di via Salice era stata di più di £. 90.000 al mq sulla base dei costi effettivi per espropri e urbanizzazione e quant’altro come da norma.
L’Amministrazione il 21 dicembre 1998, con delihera di C.C. n.87, aveva trovato una soluzione tecnica e
legale per dimezzare il costo delle aree fino all’importo di £. 44.000. Atto questo non conosciuto dalla
Sosea.
Le chiedo: se fosse stato Lei ad amministrare avrebbe lasciato le 15 mila lire al mq dichiarando il falso? Si è reso conto che le cartelle di accertamento per i proprietari dei suoli della zona D di via Salice sono state appena quattro o cinque su più di 1000 complessive? Infine: perché non ha proposto alla Giunta la revoca della delibera n. 245 (visto che avete fatto persino, in un’altra vicenda, una revoca di revoca) e non ha fatto la proposta di restituire ai cittadini che prima dell’accertamento avevano già regolarmente pagato l'I.C.I per le aree edificabili le somme già versate?

Grave, falso e ingiustificato appare, perciò, l’aver scritto in un manifesto pubblico con stemma del Comune di Veglie, senza data e a firma Sua e del Sindaco di Veglie, che l’attuale “Amministrazione ha
avuto l’ingrato compito vessatorio di applicare ciò che altri in passato hanno deciso”.
Più che di “ingrato compito vessatorio” si tratta di messa in mostra di un pessimo vizio, quello di gettare la colpa sugli altri e sul passato se qualcosa non va bene, vizio che manifesta la paura di non riuscire ad amministrare, la disorganizzazione con cui è stato affrontato un problema difficile e la pretesa di lisciare il pelo, per servile demagogia, anche a quei cittadini, credo pochi, che fanno i furbi e non vogliono pagare le tasse.


Veglie 6 febbraio 2001

prof Antonio Greco