a lecce e provincia aumentano i tumori

stampa - torna - chiudi...

da: Insieme per Veglie, 25 dicembre 2002 * "Politica - Insieme per Veglie"

 

A LECCE E PROVINCIA AUMENTANO I TUMORI

Il consigliere Antonio Maniglio ha sollevato da tempo la questione del degrado ambientale dell’area del Nord Salento. In questi giorni, alla luce dei primi risultati del monitoraggio attivato dalla Provincia di Lecce, il consigliere dei DS ha inviato la lettera, che qui di seguito pubblichiamo, al Presidente della commissione Ambiente della Regione, Mario Carrieri, e all’assessore regionale Michele Saccomanno.

Caro Presidente e caro Assessore,

i dati riguardanti l’inquinamento ambientale nel Nord Salento, e i conseguenti effetti nefasti sulla salute dei cittadini, resi noti dalla Provincia di Lecce, confermano le preoccupazioni che ripetutamente ho espresso in Consiglio regionale su questo tema. Ma non posso non rilevare che sino ad oggi la Regione è stata colpevolmente assente.  E’ il momento, pertanto, che anche l’assessorato all’ambiente della Regione Puglia faccia la sua parte.

I risultati forniti dalla Provincia, infatti, collegati agli altri dati già disponibili, rendono inequivocabile il quadro di degrado ambientale dell’area Nord Salento con le gravi e dirette conseguenze sulla salute dei cittadini.

Vi ricordo gli altri dati che ho già esposto nell’assemblea regionale:

a)      Il CNR-Isiata (istituto per lo studio dell’inquinamento atmosferico e agro-meteorologico) dell’Università di Lecce, esaminando 55 campioni di terra prelevati nell’area tra Brindisi e Lecce, ha stabilito che in quei campiono erano presenti, in misura superiore ai livelli consentiti, minerali cancerogeni. Lo stesso studio ha addebitato questo tipo di inquinamento alle emissioni di polveri e fumo dei pennacchi industriali che, anche a causa dei venti dominanti nell’area, ricadono soprattutto nell’area del Nord Salento.

b)      I primi dati del registro tumori dell’area jonico-salentina hanno evidenziato  che  la percentuale di malattie tumorali è più alta nella Provincia di Lecce rispetto a quelle di Taranto e Brindisi. In particolare: per i tumori alle vie respiratorie Lecce registra l’11.8% rispetto al 9.3% di Brindisi e all’8.3% di Taranto.

c)      La commissione sanità del Senato, indagando sull’area a rischio di Brindisi, ha concluso i suoi valori affermando che i dati elaborati “fanno emergere un quadro di mortalità abbastanza preoccupante, soprattutto per gli uomini. Numerose cause, tumorali in particolare, ma anche non tumorali, sono in significativo eccesso”.  Poiché l’indagine ha riguardato la città di Brindisi, ma anche i comuni di San Pietro, Torchiarolo, Cellino che distano pochissimi chilometri dai comuni leccesi, è del tutto evidente che quelle patologie –che anche questa indagine attribuisce all’inquinamento  prodotto dalle attività industriali di Brindisi-  sono presenti anche nei comuni leccesi.

Alla luce di questi dati, tutti convergenti nell’indicare le cause dell’inquinamento  e gli effetti nocivi sulla salute dei cittadini, la Regione Puglia deve fare fino in fondo il suo dovere. E per questo vi chiedo che l’area Nord Salento sia inserita nell’area a rischio ambientale che, ad oggi, riguarda solo Brindisi, Torchiarolo, San Pietro e Cellino.

Chiedo, pertanto, che la V commissione  convochi la Provincia di Lecce, i ricercatori del CNR dell’Università di Lecce, i Comuni interessati perché si pervenga in tempi rapidi a una nuova delimitazione dell’area a rischio ambientale, inserendo i Comuni del Nord Salento.

L’obiettivo è quello di un monitoraggio continuo dell’ambiente e, sulla base dei risultati, attivare le già necessarie politiche di controllo vero delle attività industriali perché le stesse non arrechino più danno all’ambiente e alla salute dei cittadini.
Dal Foglio di Informazione del comitato politico di "Insieme per Veglie" del 20.12.02
Antonio Maniglio