il vento gira
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da: Insieme per Veglie, 25 dicembre 2002 * "Politica - Insieme per Veglie"
Il vento gira Mentre a livello nazionale la democrazia italiana fatica a reggere gli urti provocati da un centro-destra che affonda l’Italia, attraverso lo sfascio della giustizia e della Rai, il crollo dell’economia, l’aumento della disoccupazione, la “devolution” , la rabbia degli operai senza lavoro e gli attacchi al Presidente della Repubblica, a livello locale l’amministrazione Carlà (ormai in discesa) ha malinconicamente oltrepassato il giro di boa e con 32 mesi alle spalle guarda alla sua fine. CARLA’ COME PODESTA’ Con queste epurazioni il disegno politico di Carlà è chiaro: avere una maggioranza di “signorsì” che non disturba il guidatore. Questa situazione, prima di essere una questione politica che interessa gli equilibri interni delle forze che sostengono Carlà, è una questione che deve preoccupare tutti i cittadini elettori, anche e soprattutto quelli di centro-destra, perché chi alleva un capo-podestà, a Roma come a Veglie, non solo si priva di intelligenze ed energie e si sottomette alle ambizioni di una sola persona, ma distrugge la stessa democrazia. PARTECIPAZIONE SENZA DECISIONE D’altra parte, se la partecipazione che non viene ascoltata ha poco fascino: essere consultati senza poter influire sulle decisioni finali non incoraggia certo a partecipare. E’ quanto è successo a Veglie: con enorme sforzo sono state promosse due petizioni popolari: una per bloccare il canalone (un progetto non voluto dalla popolazione), l’altra per far mettere ordine nella gestione del Palazzetto dello Sport. Si dirà che mettere una firma non è partecipare. Ma duemila firme esprimono un’ampia volontà popolare. Invece con le forme più sottili e burocratiche le due petizioni sono state aggirate e boicottate dall’attuale maggioranza. Questi segnali sono gravi e devono preoccupare tutti! Perché quando duemila persone, interessate al modo con cui gli amministratori esercitano il loro potere devastante sul territorio, non vengono ascoltate la cosa diventa molto grave; boicottare la partecipazione e la volontà dei cittadini dalla casa comune è come saccheggiare un appartamento alla presenza del suo proprietario. UNA POLITICA SENZA PASSIONE La navigazione politica a Veglie è ferma. Ma è anche senza direzione. L’ambiente politico è bloccato dalle chiacchiere da bar, dal fare amministrativo ridotto a qualche strada asfaltata, dalle lamentele qualunquistiche, dai veleni intriganti che nulla hanno a che fare con la passione politica...Non un dibattito, non un incontro sui grandi temi, non un obiettivo futuro, non una sola prospettiva per il domani di tutti. Si sentono voci di gruppi e personaggi che si preparano alle prossime votazioni amministrative, ma con il solito metodo: rafforzare la clientela, accaparrarsi il consenso occupando mozziconi di partiti e strutture di aggregazione della società civile, fare alleanze impossibili. Con quale scopo? Rimanere in sella o disarcionare il podestà e sostituirlo con un altro, diverso solo per nome e cognome? Invece occorre lasciare spazio a donne e giovani interessati alle sorti di un paese allo sbando. Se tutte le forze politiche, sociali e religiose del paese, se tutti i cittadini, di qualsiasi colore politico, si preoccupassero delle suddette questioni che sono il senso vero da dare all’ impegno politico, forse un vento nuovo potrebbe spazzare via l’afa dell’attuale palude amministrativa e rinvigorire il futuro della nostra democrazia locale. Dal Foglio di Informazione del comitato politico di "Insieme per Veglie" del 20.12.02 |