UNA CHIACCHIERATA CON L'EX ASSESSORE
ANTONIO CASCIONE,
SEGRETARIO DELLO SDI
Veglieonline * 13 marzo 2005 * __Chiudimi_|x|__ (interviste)
Dal 2000 fino ad oggi Veglieonline si sforza per dare il suo contributo alla crescita sociale, culturale e forse anche politica del nostro paese. Volontariamente o involontariamente da questo sito sono iniziate delle polemiche (canalone, circonvallazione ed altro). Nell'occhio del ciclone spesso sono finite alcune scelte dell'amministrazione comunale e, di conseguenza il sindaco e gli assessori. Tra i più bersagliati riconosciamo l'assessore Antonio Cascione.
In un recente
incontro, Cascione ha voluto capire cosa ci può essere “dietro” al mezzo
tecnologico. Riportiamo di seguito un sunto degli argomenti salienti.
D.
Canalone. Sei stato additato come l’uomo che voleva ad ogni costo
realizzare il progetto della “diga canaliva” intorno a Veglie. Siamo stati
in molti a non capire il tuo appassionato interessamento per la
realizzazione di questo progetto. R. E’ risaputo che Veglie è considerato un territorio ad alto rischio idrogeologico e molti ricordano i devastanti allagamenti del 1996. Individuato il problema, la passata Amministrazione comunale ha chiesto e ottenuto un finanziamento, con i POR 2000-2004, di circa 5 milioni di euro, per rimuovere la stato di rischio idrogeologico. Gli amministratori locali hanno fortemente voluto affrontare questo problema, anche perché faceva parte del programma dell’amministrazione. Sono stati quindi invitati i tecnici ad elaborare un progetto per lo sbarramento e la canalizzazione delle acque piovane, e gli stessi tecnici hanno ritenuto, attraverso gli studi progettuali che la collocazione giusta era quella adiacente alla circonvallazione che stava per essere realizzata. Queste erano le indicazioni date dai tecnici; poi queste indicazioni, dall’opinione pubblica, sono state trasformate in un “CANALONE”, in un mostro, di cui la politica ne disconosce la paternità.
Purtroppo devo
ammettere, con rammarico, che è stato fatto di tutto, da parte della
maggioranza e da parte della minoranza, per non risolvere il problema e
nello stesso tempo si è perso il finanziamento. D. Io da cittadino chiedo: "E’ possibile che i mie amministratori abbiano dimostrato una incapacità sorprendente, lasciando Veglie in una condizione di rischio idrogeologico spaventosa e perdere, contemporaneamente, i finanziamenti che erano ossigeno per le imprese? Come mai è mancata quella minima capacità di dialogo necessaria per coinvolgere responsabilmente la minoranza nella realizzazione di un progetto con un minore impatto ambientale e una maggiore funzionalità?" R. A questa domanda devono rispondere gli altri, io ho sempre lottato fino alla fine affinché non si perdessero quei finanziamenti. E poi non bisogna dimenticare che Veglie è una piccola comunità in cui i rapporti di conoscenza sono molto intimi. Questi possono pesare nelle scelte politiche. Ciò, purtroppo, è sbagliato. Proprio per questo comportamento troppo “paesano”, Veglie ha perso almeno dieci anni di crescita. Ma a parte questo, posso dire che, nonostante la perdita dei dieci miliardi delle vecchie lire per il risanamento del dissesto idrogeologico, al momento, grazie al forte ribasso che c’è stato per l’appalto dei lavori della rete fognante e pluviale, si sta realizzando, sulla via Troali, parte di quello che sarà il recapito finale delle acque pluviali. Inoltre ci sono ancora dei fondi a disposizione per iniziare, dico iniziare, l’opera di risanamento idrogeologico. Questo intervento dovrebbe essere fatto nella parte nord del paese, per poi vedere in seguito, con i POR 2005-2006, di continuare l’opera di risanamento in altre aree del territorio. Inoltre, poiché l’Amministrazione provinciale dovrà realizzare le complanari alla circonvallazione, tra l’attuale circonvallazione e la complanare resterà uno spazio che può essere utilizzato per la raccolta delle acque di ruscellamento e il loro conseguente convogliamento verso il recapito finale di cui si parlava. Ricordiamoci che con la nuova normativa dello smaltimento delle acque, non è più possibile smaltire le acque in falda e così Veglie ha dovuto spostare il recapito finale delle acque piovane dalla Vora Saponara (n.d.r.: via Salice vecchia) alla via Troali; l’attuale recapito finale sarà di dimensioni più grandi in quanto oltre a raccogliere le acque pluviali del paese, dovrà anche ricevere le acque di ruscellamento che verranno convogliate in questo recapito finale. Su questo progetto della Provincia, che è la complanare, la futura amministrazione comunale dovrà esprimersi, visto che la precedente, per prematura fine, non ha potuto farlo.
R Infatti penso che per l’argomento “canalone” noi dell’amministrazione abbiamo sbagliato, perché dovevamo fare di più: coinvolgere la cittadinanza e capire insieme il problema. Forse se avessimo coinvolto di più la cittadinanza, il progetto di risanamento del dissesto idrogeologico sarebbe diventato naturale, come un qualsiasi normale progetto di opera pubblica.
D Circonvallazione. Lasciamo da parte tutto ciò che è stato detto e scritto sulla “storia infinita della circonvallazione” di Veglie, ma mi è sembrato che sei stato l’unico degli amministratori che ha partecipato con foga e convinzione allo scontro delle opposte fazioni, prendendo anche tante critiche. Oggi hai qualcosa ancora da dire? R La circonvallazione va completata! O col ponte sulla cava o con un itinerario diverso: la circonvallazione va completata ad ogni costo perché è il paese tutto che lo chiede e non esagero se affermo che il completamento della circonvallazione è necessario per il collegamento di tre province, d'altronde basta considerare la nostra posizione geografica. Il mio parere, ma è solo un parere, poiché non sono un tecnico, è che il ponte è irrealizzabile. Quindi la Provincia e il Comune di Veglie si devono assumere le proprie responsabilità e completare la circonvallazione.
D. La passata amministrazione ha dimostrato di non avere le idee chiare sul da farsi. R. Io posso dire che c’è stato uno scarica barili tra Comune e Provincia, ricordo la polemica sui giornali dell’ assessore ai lavori pubblici che affermava che il problema era della Provincia e spettava a lei risolverlo; dall’altra parte sentivo dire che toccava al Comune di Veglie risolvere il problema in quanto proprietario del territorio, ma non essendo io un legale ed essendo la questione molto ingarbugliata da questo punto di vista, non posso dire altro che: la circonvallazione va completata!
D. Per ben due volte consecutivamente due sindaci di Veglie sono stati sfiduciati , “in segreto”, senza che ci sia stato uno scontro o un dibattito in consiglio comunale. Non sembra che tutto questo silenzio intorno alla sfiducia ai sindaci faccia pensare più che a motivazioni di ordine politico a motivazioni di carattere personale? R Di ciò che è accaduto durante l’amministrazione Greco non posso dire nulla in quanto io non facevo parte del consiglio comunale. Per la sfiducia al sindaco Carlà, pur non avendo aderito alla scelta assessori dimissionari, e per quanto io sia a conoscenza, posso affermare, al contrario di quanto si sente dire in giro, che ci sono state delle motivazioni politiche. Mi spiego: Le ultime elezioni provinciali hanno dato dei risultati per niente rassicuranti per la maggioranza che amministrava al comune. La sinistra risultava chiaramente vincitrice di quella tornata elettorale. I tre assessori dell’UDC, con lettera scritta chiedevano al Sindaco e alla maggioranza un chiarimento politico e subito dopo chiedevano “più visibilità”, forse con questo si intendeva riassetto delle deleghe assessorili, al fine di organizzare meglio l’ultimo periodo dell’amministrazione. Tale richiesta di discussione politica non è stata mai presa in seria considerazione e credo quindi che questa mancanza di dialogo nella maggioranza abbia portato alla fine anticipata dell’amministrazione Carlà.
D. Due sindaci “vanno a casa” senza che ci sia stato confronto politico in consiglio comunale; perdiamo i finanziamento del “canalone” perché non si riesce a dialogare con la minoranza né a coinvolgere la cittadinanza; contrapposizione rigida sulla circonvallazione.....tutto questo mi legittima a pensare che il senso di responsabilità sociale, il senso civico è sostanzialmente assente? R. SI!
D. Se questa la consideriamo una delle cause dello scollamento esistente tra cittadini e politici, non pensi che nel programma di una amministrazione ci debba essere un progetto che miri proprio ad aumentare il senso civico? se manca questo, secondo me, predomina l’egoismo che poi è l’elemento che ha portato alla nascita di diverse liste in cui la connotazione politica è scarsamente riconoscibile. R. Io penso che la politica quella con la “P” maiuscola debba essere fatta dai partiti. Proprio per questo io, in qualità di segretario dello SDI , non ho esitato a dire ai compagni socialisti durante la nostra assemblea degli iscritti, di diffidare di quei gruppi che nulla hanno a che fare con la politica e in pieno accordo con l’assemblea dello SDI anche negli incontri che hanno portato alla formulazione delle liste, sono stati cercati e privilegiati i colloqui con i segretari politici dei partiti.
D. Mi sembri preoccupato per questa esplosione di gruppetti e di liste. E’ la morte della “Politica”? R. Stiamo correndo questo rischio.
Per Veglieonline, Nicola Gennachi
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