intervista a dania

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da: Veglieonline.it, giugno 2003 * "Interviste"

 

“QUANDO CI SI INNAMORA” DI VEGLIE…: INTERVISTA A DANIA

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otrà sembrare una “cosa strana”, così com’è stato scritto sul quotidiano locale “Città Viva”, ma la singolare storia di Dania non è passata del tutto inosservata. Chi non la conosce?

Entrata a Veglie per caso, ne ha scelto i siti come fissa dimora, ha saputo in circa due anni farsi amare da tutti quelli che hanno letto i suoi interventi o l’hanno incontrata in chat. Oggi gode tra i vegliesi di una notorietà non indifferente, pur non avendo mai visitato di persona il paese. L’unico strumento a sua disposizione è stato ed è il web e lei lo ha saputo utilizzare in modo encomiabile: dai suoi articoli traspare una conoscenza dettagliata dei luoghi e delle realtà locali. L’avete mai sentita parlare della “patula russa”, della “pezza ti lu casu”, della pasticceria Helena, del famoso ipogeo (cubo?!), di Largo San Vito o della Cripta della Favana? Noi sì!

E vi assicuriamo che ogni volta riesce a sorprenderci! Il suo ormai è un vero e proprio Know-how vegliese di una Milanese-Veneta. Perché Dania non è il nick usato da qualche nostro compaesano, così come hanno sempre pensato in molti, ma quello scelto da Daniela Freguia. Questo il suo vero nome. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla, ne ha saputo apprezzare tutte le qualità: persona disponibile, con la sua solarità riesce ad infondere sicurezza e calore umano. Molto sensibile alle problematiche collettive è spesso intervenuta solo con l’intenzione di esporre le sue preoccupazioni, dovendo affrontare, in alcuni casi, critiche ingiuste da parte di persone che l’hanno giudicata superficialmente, anche senza conoscerla (sarebbe bastato leggere con attenzione i suoi articoli). Punto di riferimento, ormai, per i visitatori del sito, a volte stupisce per la sua umiltà.

In uno dei suoi ultimi interventi ha scritto: “Non posso che sentirmi figlia privilegiata. E in debito, tanto, con la vita”. E noi vegliesi, Dania, non siamo in debito con te? Noi due sicuramente sì! Perché ti abbiamo conosciuto per davvero.

Per questo motivo, nel mezzo di una chiacchierata, con il desiderio di trasmettere a chi ancora non la conosce (davvero pochi!) anche solo una piccola parte di Dania e del suo rapporto con Veglie, abbiamo deciso di “metterla in difficoltà” ponendole alcune domande.

COME HAI SCOPERTO VEGLIEONLINE?

“Scusa, mi sai dire che fine ha fatto Gooey?” La risposta “E che ne so?” apparsa sul video, seguita dall’indirizzo www.Veglieonline.it, segnò il mio fortunato incontro con questo Sito. Non ringrazierò mai abbastanza l’artefice di questo contatto!

Quella sera, cliccando su quell’indirizzo ebbi l’impressione d’essere entrata in una grande stanza. Niente di asettico. Niente di perfetto. Un ambiente dignitoso, caldo, confortevole, dove tutti coloro che avevano già preso posto intorno al grande tavolo, per discutere di tutto e di tutti, per dialogare, si volgevano sorridendo verso di me.

Mi sentii subito “a casa”! Per una volta mi parve di trovarmi al posto giusto nel momento giusto. A corto di amici, stavo per incontrarne una miriade!

IN UN TUO ARTICOLO HAI SCRITTO “IO AMO VEGLIEONLINE”. PERCHE’’?

Era ancora giovane Veglieonline quando lo conobbi: una “creatura”. (Controllavo ogni giorno il numero dei visitatori, che erano proprio pochi. Adesso non ci si fa caso, ma allora uno in più faceva una bella differenza!) Come non prendere ad amarlo; come non sentirsi solidali con le persone che dedicavano tutto il tempo libero per renderlo gradevole, meritevole di attenzione e, soprattutto, utile e a disposizione di tutti i cittadini?

Per un po’ di tempo sono riuscita a fare l’ospite, a starmene ad ascoltare in silenzio, ma un giorno aprii la bocca per dire anche la mia e…non fui più capace di tenerla chiusa! 

QUAL’E’ IL TUO RAPPORTO COL SITO?

Quale valore possano avere avuto per gli altri i miei interventi non lo so, ma scrivere cose diverse dalle solite lettere ha fatto bene a me. Mi ha aperto nuovi orizzonti. Per questo nutro sentimenti di profonda riconoscenza per la redazione e per questo sito, che mi piace definire “mio”. Si amano, si dà e si pretende di più dalle cose che si sentono proprie!

CHI VORRESTI CONOSCERE DI PERSONA?

Un giorno, chissà…! Mi piacerebbe arrivare a Veglie in incognito e crearmi degli itinerari per “osservare”, non vista, tutte le persone che conosco; tutte quelle con cui ho dialogato, implicitamente o esplicitamente, dalla piccola Alessia al nonno Cosimino. (E mi piacerebbe un sacco sedermi al tavolino d’una gelateria del centro; sorbirmi un gigantesco gelato; fare delle ordinazioni per consegne a domicilio e poi far mettere tutto in conto agli ideatori di questo scherzetto-intervista!)

SEMPRE DISPONIBILE CON TUTTI.
QUALCHE VOLTA AVRESTI VOLUTO FARE DI PIU’?

Certo che avrei voluto dare di più, anche se, senza dimenticare i limiti, ho sempre cercato di fare del mio meglio. E’ nella chat che ho sentito di più questa carenza: è tremendo “sentire” il malessere di una persona e liquidarla con un ciao, come se non si avesse captato niente! Un ciao che potrebbe essere interpretato con un “ecchissenefrega dei problemi tuoi”, l’unica frase, questa, che vorrei non uscisse mai dalla mia penna. E, può sembrare un paradosso, avrei voluto fare di più soprattutto per quei mutevoli nick che pare abbiano sempre, e solo, voglia di scherzare e di prendere in giro. Loro, più di altri, sono riusciti a togliermi qualche ora di sonno. (e a farmi star male l’otto marzo, festa della donna!)

QUAL’E’ IL PIU’ BEL COMPLIMENTO CHE HAI RICEVUTO?

Non ho mai inviato le mie paginette alla redazione con la certezza che valessero tanto da essere pubblicate e, di conseguenza, da essere lette. Sentire da Claudio Penna: “Dania, qui tanti vorrebbero conoscerti” m’è parsa una sorta di benevola promozione; un regalo!

Quando più in là, trovai tra la corrispondenza una mail da Veglie con scritto in rosso e a caratteri cubitali “Tu sì ‘na cosa grande”, mi sentii veramente felice!

E QUAL’E’ L’OFFESA CHE PROPRIO NON TI ASPETTAVI?

Ho incassato qualche critica che m’ha indotto a fermarmi per riflettere se, e dove, stessi sbagliando (e non nego d’averci versato qualche lacrima), ma offese no, non ne ho ricevute. Sono stati generosi e benevoli i lettori di Veglieonline (altrettanto quelli di Veglienews, se mi è concesso precisare): quando mi sono contrapposta ai loro pensieri mi hanno sempre inviato repliche più che civili. Non posso che ringraziarli tutti quanti!

A CHI REGALERESTI UNA MIMOSA?

La risposta è immediata e senza ripensamenti: ad Alessandra Lezzi. Ho analizzato un suo articolo, frase dopo frase, per poter contrapporre il mio pensiero al suo. Ne è venuta fuori, a mio parere, una cosa carina, ma - in modo figurato - tutto si è svolto come se io, madre severa, avessi fatto vuotare sul tavolo l’intero contenuto della sua borsetta. Non ho mai avuto modo di spiegarle che non erano proprio quelle le mie intenzioni. Tutt’altre!

HAI MAI AVUTO RIPENSAMENTI PER AVER RISPOSTO A QUALCUNO?

Mi è capitato di dovermi scusare con qualche persona che non riusciva a comprendere perché avessi colto proprio da lei qualcosa per dare avvio alla mia argomentazione; mai di dovermi rimangiare quello che avevo detto.

Di solito rimugino parecchio quello che intendo dire e cerco d’immaginare le diverse reazioni che il mio pensiero potrebbe suscitare sulle persone cui fa riferimento. Ogni volta, prima della stesura finale, lo sottopongo ad un’ulteriore severa analisi. Infine invio, sperando solo di non venire fraintesa.

M’è rimasto, invece, il rammarico di non essere intervenuta almeno in due casi: la prima volta perché avevo appena pubblicato un lungo invito al dialogo a quell’autore; la seconda perché si trattava di volantini circolati per Veglie e speravo che a rispondere, o meglio, a discuterne, avrebbe provveduto qualcuno che li aveva “toccati” con mano.

1.     Sono grande abbastanza per sapere che la verità non sta mai tutta intera da una sola parte; per sapere che le idee e le convinzioni altrui vanno rispettate; che il bene compiuto non ha colori. Per questo ero stata male leggendo quella frase contro gli aderenti a Rifondazione Comunista, che suonava pressappoco così: “E voi di Rifondazione Comunista, è ora che ve ne andiate, e se la pensione non vi basta, fatevela integrare da Bertinotti!”

2.     La satira. Riuscire a ridicolizzare un pensiero o un progetto ritenuto sbagliato. Dire una cosa per farne capire un’altra! Bellissimo! Ma per riuscire nell’intento non basta la rima: ci vuole l’uso di grande intelligenza. Dire ad un politico in carica: “datti all’ippica!” può passare, ma prospettargli una fine immatura, “a funger da catrame, coperto da letame…” come minimo m’era parsa di cattivo gusto!

AVENDO UNA CONOSCENZA VIRTUALE DI VEGLIE,
QUALE GIUDIZIO DARESTI IN MERITO?

Ho una conoscenza virtuale di Veglie, è vero, ma è altrettanto vero che ho potuto osservare la mappa e, in qua e in là, anche delle fotografie. E’ strano: riesco ad immaginarlo a zone, ma la mia fantasia non vuole accettare il caotico traffico automobilistico (salvo sulla circonvallazione) di cui s’è parlato spesso.

Nonostante si sia parlato di staticità e di non partecipazione, io vedo un paese in evoluzione, con gente attiva, che non si dà per vinta. 

CIRCA UN ANNO FA, NEL TUO ARTICOLO “ASCOLTATEMI”, AVANZAVI ALCUNE RICHIESTE AGLI AMMINISTRATORI VEGLIESI, HAI AVUTO RISPOSTE? E OGGI, SENTI IL BISOGNO DI CHIEDERE ANCORA?

Avevo chiesto interesse e spazi per i giovani, affinché Veglie potesse lavorare d’anticipo e rimanere un’oasi felice, lontana da situazioni terribilmente tristi, come quelle che andavo ascoltando dalla televisione.

Personalmente no, non ho avuto risposte: sono stata totalmente ignorata. Ma questo non m’è risultato offensivo: so benissimo di non aver scoperto l’acqua calda e che sicuramente a Veglie non sono là, fermi, immobili, ad aspettare che sia io a dare le direttive. Il mio non era che un grido.

Oggi non potrei che riformulare, più intensamente ancora, le stesse preoccupazioni. Dai siti Veglieonline e Veglienews è stata attivata una petizione per far arrivare al Sindaco la richiesta di spazi cultural-ricreativi per i giovani: le adesioni sono state pochissime. Troppo abituati a delegare m’ha detto qualcuno. Secondo me, invece, aleggia  la convinzione di non contare, di non aver possibilità alcuna d’essere ascoltati. E questo dovrebbe preoccupare il Sindaco, se ama la sua gente!

QUALE LUOGO VISITERESTI PER PRIMO, SE VENISSI A VEGLIE?

Effettuerei un percorso tutto mio, intimo, privato, per raggiungere i luoghi e incontrare le persone che hanno saputo far vibrare la mia anima. Sono tanti, mi ci vorrebbe un po’ di tempo…intanto chiudo gli occhi, e li vedo da qua. 

Grazie Veglie! Grazie Amici miei!
(E un abbraccio a voi due, che mi siete particolarmente cari!)

a cura di: Sabrina Lezzi e Simone Gennachi