L'anello di Re Salomone

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da: Claudio Penna, 2 settembre 2002 * "Libri"

 

L'ANELLO DI RE SALOMONE, di Konrad Lorenz, Ed. Gli Adelphi, 1988

Qualcuno ha voluto precisare come il compito del divulgatore non sia quello di tradurre ventre con pancia. Credo di potergli dar ragione. Ma nessuno mi toglierà la convinzione che un bravo divulgatore, per essere veramente tale, debba conoscere entrambi i termini e saper decidere, a seconda della testata cui affiderà i propri lavori, quale dei due sia più opportuno usare. E lo dovrà fare con estrema naturalezza, così come ha fatto Konrad Lorenz nel suo libro L’anello di Re Salomone; egli, infatti, ha qui saputo, da un canto, rendere comprensibile la sua opera di ricerca scientifica e dall’altro -senza mancare di divertire col racconto delle sue personali esperienze - sensibilizzare i lettori sulle problematiche e sulle modalità da seguire per allevare e convivere felicemente con gli animali.

Biologo tra i fondatori dell’Etologia, il dottor Konrad Lorenz - premio Nobel per fisiologia e medicina nel 1973 - è uno scienziato che mai ha dimenticato d’essere, prima di tutto, un uomo. Un uomo il cui destino di naturalista venne segnato a nove anni, quando con un retino ebbe modo d’avvicinarsi allo stagno alla ricerca di cibo per i suoi pesciolini. “Chi infatti ha contemplato una volta con i propri occhi la bellezza della natura, non è destinato alla morte come pensa Platen, bensì alla natura stessa, di cui ha intravisto le meraviglie “.

Un’intera esistenza, la sua, vissuta a contatto con la natura e con gli animali, personalmente allevati, osservati e studiati, in casa o nell’Istituto per le ricerche sul comportamento degli animali fondato nel 1949 ad Altenberg, in Austria.

Il suo grande amore per tutte le cose animate, la gran passione per la sua professione, nonché il desiderio di raccogliere uno stuolo di proseliti seri e consapevoli, hanno indotto Konrad Lorenz a scrivere “L’anello di re Salomone” nel quale, fin dalle prime righe, si scaglia contro coloro che pubblicano notizie imprecise sugli animali.

Egli riconosce l’importante ruolo che possono avere, nella divulgazione scientifica, discipline come teatro e letteratura, dalle quali accetta la stilizzazione della realtà, ma grida il suo “GUAI!” a coloro che si arrogano il diritto di farlo senza aver prima approfondito la conoscenza degli elementi che vogliono rappresentare.

Infatti, nella scelta degli animali da tenere in casa, molto possano influenzare le parole e le immagini; grande potrà poi essere la delusione nello scoprire che le creature acquistate non possiedono innate tutte quelle capacità dimostrate dai protagonisti dei filmati o dei romanzi d’avventura.

L’uomo moderno, che a causa della vita frenetica ha perso il benefico contatto con la natura, dagli animali potrà avere un aiuto per riconquistarlo, ma ad essi, tanto più a quelli allevati in cattività, dovrà assicurare cure, giusta ed equilibrata alimentazione e quant’ altro possa occorrere per il loro benessere fisico e psichico.

Per non commettere gravi ed irreparabili danni, è necessario saper distinguere quanto sia ben diverso un breve, ma completo ciclo vitale da una lenta e triste agonia: “Dunque, per amor di Dio” – grida Lorenz – “Si allevino soltanto quegli animali che possano veramente vivere nelle circostanze che offrite loro, e che non si limitino a una lenta morte!”

Ed aggiunge: “Quelli che non dovete comprare si possono distinguere in due grandi categorie: quelli che non potrebbero vivere con voi e quelli con i quali voi non potreste vivere”.

Per questo, prima di fare una scelta, l’uomo dovrà conoscere se stesso, la propria indole, le proprie capacità di pazienza e di sopportazione; e dovrà conoscere gli animali, le loro esigenze, le loro capacità di adattamento ad una vita in comune, per potersi orientare verso creature i cui ritmi di vita siano adattabili ai propri.

Convivere con gli animali in casa è una faccenda seria, tante sono le incognite e i problemi da affrontare: solo dopo aver ben analizzato la realtà ci si potrà imbarcare in quest’avventura la quale, oltre che regalare innumerevoli personali soddisfazioni, potrà condurre ad una migliore conoscenza dell’essere umano.

Note
Non mi sono trovata d’accordo con Lorenz quando, a pag. 137, ho letto: “Catturate o comprate solo uccelli sani, prendendoli dal nido [….]” perché, secondo il mio punto di vista, nulla, salvo la ricerca scientifica o una motivazione altamente umanitaria, può giustificare la razzia di un nido.
Nel corso della lettura mi sono imbattuta in altre divergenze, sulla quali non mi soffermo, perché la prima pubblicazione di questo libro è avvenuta nel 1949, quindi tempi diversi, diversa cultura, diverse necessità e diversa sensibilizzazione.

“L’anello di re Salomone” è un libro da leggere come sana evasione, oppure da utilizzare come testo scientifico per approfondire molteplici temi.

Da sottolineare: questa lettura potrà risultare utilissima ai genitori di Veglie che vogliono capire, seguire e appoggiare le esperienze acquariofile, o comunque naturalistiche, che i loro bambini e/o ragazzi, affrontano a scuola.
Dania

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