BAUDOLINO - Umberto ECO

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da: Claudio Penna, 26 gennaio 2005 * "Libri"

 

BAUDOLINO di Umberto ECO, ed. Mondadori S.p.A., Milano, 2000

Da "Il nome della rosa", a "Il pendolo di Foucault" sono trascorsi oltre vent'anni. Questo romanzo è eccezionale. Eccezionale nel suo modo di scrivere ed eccezionale nell'aver creato un tale miscuglio di storia-leggenda in un'affascinante avventura medioevale con Baudolino sempre in primo piano.
Nello stesso periodo ho appena terminato di leggere il romanzo fantastico "Le nebbie di Avalon" di M.Z. Bradley, in cui si rivive la saga di Re Artù e del suo fido Lancillotto e, contemporaneamente ho terminato la lettura di uno studio su "Le crociate".
In questo libro di Eco sembra di ritrovare la stessa atmosfera di Avalon in certi passaggi e tutti i personaggi storici delle crociate studiate da Bradley, compresa la leggenda della terra del "Prete Giovanni".
Come è stata incredibile la Bradley ad introdurre con moderazione, con parsimonia, a tempo debito e quasi casualmente, tutti i vari personaggi della saga di Artù (Lancillotto, Merlino, Morgana, il Gradale, la spada nella roccia, ecc...), così lo è stato Eco nel suo libro (anche qui ritroviamo la leggenda del Gradale o del Santo Grahal, del Prete Giovanni),  nell'introdurre tutti i personaggi principali del periodo delle prime crociate, con annesse leggende.

La storia ha come protagonista appunto Baudolino che, fin da ragazzo, verrà preso da Federico Barbarossa, perché ritenuto sveglio e tra i pochi che gli dicevano la verità senza paura di parlare ad un imperatore, divenendone poi il figlioccio, il fido consigliere e messo.
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agistralmente narrato l'assedio di Costantinopoli con tutte le barbarie che ne sono seguite. Sono anche ben presentate le dispute sulle principali eresie che in quell'epoca, XII secolo, erano ancora ben presenti e, soprattutto, sono ben presentati gli odi ed i dissapori tra cristiani latini, bizantini, "greculi", come le lotte tra i comuni d'Italia, tra genovesi e veneziani.
Grande ironia per la ricerca e l'originalità delle varie reliquie così caldamente venerate da molti cristiani, tanto da affermare che non sono le reliquie a rendere vera la fede, ma è piuttosto la fede a rendere vere le reliquie!

Inutile aggiungere che consiglio caldamente di leggere sia questo libro di U. Eco, sia "Le nebbie di Avalon di M.Z. Bradley, nonostante la mole del primo (oltre 380 pagine) e del secondo (quasi 700 pagine)!
 

Claudio Penna

(Le nebbie di Avalon, di Marion Zimmer Bradley, Teadue).
(Le crociate, di Jean Flori, ed. Il Mulino - Universale Paperbacks)

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