BAUDOLINO di
Umberto ECO, ed. Mondadori S.p.A., Milano, 2000
Da
"Il nome della rosa", a "Il pendolo di Foucault" sono trascorsi oltre
vent'anni. Questo romanzo è eccezionale. Eccezionale nel suo modo di
scrivere ed eccezionale nell'aver creato un tale miscuglio di
storia-leggenda in un'affascinante avventura medioevale con Baudolino sempre in primo
piano.
Nello stesso periodo ho appena terminato di leggere il romanzo
fantastico "Le nebbie di Avalon" di M.Z. Bradley, in cui si rivive la
saga di Re Artù e del suo fido Lancillotto e, contemporaneamente ho
terminato la lettura di uno studio su "Le crociate".
In questo libro di Eco sembra di ritrovare la stessa
atmosfera di Avalon in certi passaggi e tutti i personaggi storici delle
crociate studiate da Bradley, compresa la leggenda della terra del "Prete Giovanni".
Come è
stata incredibile la Bradley ad introdurre con moderazione, con
parsimonia, a tempo debito e quasi casualmente, tutti i vari personaggi della
saga di Artù (Lancillotto, Merlino, Morgana, il Gradale, la spada nella
roccia, ecc...), così lo è stato Eco nel suo libro (anche qui ritroviamo la
leggenda del Gradale o del Santo Grahal, del Prete Giovanni), nell'introdurre tutti i
personaggi principali del periodo delle prime crociate, con annesse
leggende.
La storia ha come
protagonista appunto Baudolino che, fin da ragazzo, verrà preso da
Federico Barbarossa, perché ritenuto sveglio e tra i pochi che gli
dicevano la verità senza paura di parlare ad un imperatore, divenendone poi il figlioccio, il fido
consigliere e messo.
E' magistralmente
narrato l'assedio di Costantinopoli con tutte le barbarie che ne sono
seguite. Sono anche ben presentate le dispute sulle principali eresie
che in quell'epoca, XII secolo, erano ancora ben presenti e,
soprattutto, sono ben presentati gli odi ed i dissapori tra cristiani latini,
bizantini, "greculi", come le lotte tra i comuni d'Italia, tra
genovesi e veneziani.
Grande ironia per la ricerca e l'originalità delle varie reliquie così
caldamente venerate da molti cristiani, tanto da affermare che non sono le
reliquie a rendere vera la fede, ma è piuttosto la fede a rendere vere
le reliquie!
Inutile aggiungere che consiglio caldamente di leggere sia questo libro
di U. Eco, sia "Le nebbie di Avalon di M.Z. Bradley, nonostante la mole
del primo (oltre 380 pagine) e del secondo (quasi 700 pagine)!
Claudio Penna
(Le nebbie di Avalon,
di Marion Zimmer Bradley,
Teadue).
(Le crociate, di Jean Flori, ed.
Il Mulino - Universale Paperbacks)
Veglieonline:
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