Mille soli

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da: Dania, 3 febbraio 2008 * "Libri"

 

MILLE SPLENDIDI SOLI di KHALED HOSSEINI , Edizioni PIEMME, 2007

Khaled Hosseini, col romanzo “Il cacciatore di aquiloni”, aveva descritto l’Afghanistan nel bene e nel male, in pace ed in guerra e, alla fine, aveva congedato i lettori con una nota di speranza per l’avvenire del suo sfortunato Paese.

Non pago, ritorna ora sul tema con il nuovo romanzo “MILLE SPLENDIDI SOLI”, dedicato alle donne afghane, per spiegare cosa può significare essere donna in un paese maschilista, pieno di pregiudizi e ogni sorta di contraddizioni e, per di più, continuamente in stato di guerra. E anche per descrivere dettagliatamente come si “trascinino” la vita le donne succubi di mariti violenti, sopportando tutto in silenzio, a volte fino al martirio, perché senza un uomo al fianco, socialmente contano meno di niente e, a difesa personale, non resta loro che il famigerato burqa.

Se nascere donna in certi paesi è già, di per sé, una disgrazia, trovarsi a nascere “harami”, cioè come figlia illegittima, significa essere investiti di una tragedia nella tragedia. E harami era Mariam, principale protagonista nella prima parte del romanzo di Hosseini.

Nella seconda parte del libro – per una scelta dell’autore che lascerà non poco sconcertati i lettori – quale principale protagonista apparirà Laila, una ragazzina di famiglia benestante, il cui padre, acculturato, prospettava per lei un avvenire sereno, in un Afghanistan rinnovato, dove anche le donne avrebbero potuto scegliersi liberamente una professione ed essere protagoniste nella vita del Paese.

Due donne, due diverse origini, due prospettive di vita… Sarà la tragedia a far sì che Mariam e Laila, coprotagoniste nella terza parte del romanzo, si ritrovino a vivere ed affrontare le medesime tristi vicissitudini. Un tremendo e straziante destino le condurrà di fronte a un bivio: Mariam, sceglierà di percorrere un breve tratto di strada a senso unico e privo di uscita, permettendo così a Laila d’incamminarsi sulla strada diretta oltre l’orizzonte, verso il futuro.

In Afghanistan lo svolgersi degli eventi porterà Hamid Karzai ad essere eletto Presidente ad interim: quando la notizia raggiunge Laila, profuga a Murri – una città del Pakistan che le ha regalato un periodo di serenità – questa decide di tornare in Patria: vorrà esserci, per rappresentare i suoi familiari scomparsi e che tanto avevano sognato quel momento; per riconoscenza verso il sacrificio di Mariam; per portare il suo modesto contributo di cittadina alla svolta del Paese verso la normalità.

Khaled Hosseini, nelle 432 pagine dure, tragiche, strazianti di “Mille splendidi soli ” non racconta avvenimenti storici o vicende che i lettori, grazie ai media, in generale già non conoscano, tuttavia questa nuova testimonianza era necessaria, perché i fatti rivelano tutta la loro tragicità nell’istante in cui colpiscono e annientano non freddi elementi lontani, ma persone come noi, che hanno un volto, un nome e un cognome, una storia e un ruolo nella società. E’ allora che il mondo si trasforma in famiglia: impossibile non lasciarsi coinvolgere; impossibile sentirsi estranei o stranieri.

dania

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