Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
stampa - torna - chiudi... |
|
da: Dania, 21 maggio 2002 * "Libri"
NOI,
I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO di CHRISTIANE F. -Rizzoli
Editore, 1982 - Dalle
trascrizioni di Kai Hermann e Horst Rieck dei
colloqui-intervista registrati da una ragazzina di quindici
anni, (entrata nel mondo della droga a soli dodici),
nasce questo libro: un documento verità sul mondo della
tossicodipendenza. Le possibili cause, come ci si
arriva, come si vive, a quale degrado umano conduce, quanto si
soffre; la ripercussione sugli altri e, troppo spesso, come si
muore. Nessuna retorica, nessuna riluttanza. Tutto viene
meticolosamente raccontato da Christiane F. *
Il degrado sociale, i divorzi che dividono le famiglie, la
scarsa attenzione verso i ragazzi e le loro necessità,
nonché la mancanza di spazi tutti per loro. *
Il desiderio delle madri di non ripetere gli errori
dell'educazione troppo severa e repressiva a loro tempo
ricevuta. *
La necessità di lasciar vivere secondo i tempi che,
esasperata, può portare a un permissivismo diseducativo
e a un vuoto di valori. *
La paura continua di dover rendere conto ai genitori, ai
successivi compagni dei genitori, alla scuola, agli
insegnanti, ai portieri, ai vigili e ai controllori dei mezzi
pubblici. *
Le lunghe assenze dei genitori, costretti a
stressanti orari di lavoro per far fronte ai dettami della
società consumistica. Sono
queste, tutte concause che, sommate ad una
serie di occasioni e coincidenze, inducono i ragazzini
alla solitudine prima e poi alla ricerca del
"branco" dove sentirsi accettati, inseriti e
protetti. Il
mostro della tentazione, che tutti vorrebbero si presentasse
col volto più ributtante, veste, invece, i panni di ragazzi
normalissimi, anche beneducati, che non costringono
all'assunzione di sostanze tossiche, ma che
cercano persino di dissuadere i neofiti. Il
desiderio di appartenere a un gruppo, d'identificarsi sempre
più nello stesso, è la calamita che attira all'esperienza
fino a venire risucchiati da quel vortice che, in
un primo momento, sembra regalare sensazioni di
bellissima evasione dalla realtà, ma che ben presto porta al
degrado più infimo, fino all'annichilimento totale . La
droga induce alla dipendenza, quindi alla necessità
impellente di reperire il denaro, tantissimo, per
potersela procurare. Un canale di sicuro approvvigionamento
è la prostituzione, che, repellente in un primo tempo,
finisce col divenire normalità. Una
volta varcata la soglia della dipendenza, la
disintossicazione, agognata e sempre creduta a portata
di mano, sarà dolorosa e difficilissima. Non impossibile.
E' dimostrata la possibilità di rendersi puliti, così come,
purtroppo, è descritto l'immediato cammino a ritroso verso la
"roba". Gli eroinomani fanno gruppo a sé,
staccandosi dal resto del mondo, per cui l'immane sofferenza
della disintossicazione, verrà subito vanificata dal
ritorno fra gli unici amici, diretta scorciatoia
fra tentazione e ricaduta. La
paura della morte, la consapevolezza che quello è il
traguardo ove porta l'assunzione di sostanze stupefacenti, non
sarà un deterrente, perché resta sempre viva in tutti i
tossicodipendenti la convinzione di poter uscire dal giro in
qualsiasi momento lo decidano, Ma non è così. Christiane
ha vissuto tutto questo e ne parla, dando una spiegazione
dettagliata, cruda, del percorso di tossicodipendente.
Così come parla dei suoi sogni, dei suoi desideri di poter
tornare una ragazzina tranquilla, dalla vita normale. Dopo
tante vicissitudini, tanti tentativi di disintossicazione,
tante ricadute, tanti ricoveri per terapie, Christiane, in un
momento di sconforto riconosce la capacità di prevenzione e
dissuasione nel metodo educativo della madre di
Kessi, la compagna delle prime trasgressioni. Due sonori
ceffoni ricevette Kessi, subito, al momento giusto e, molto
probabilmente, quella fu la cura più efficace per scongiurare
l'autodistruzione. Noi,
i Ragazzi dello Zoo di Berlino: questo documento conta 255
pagine. Alcune interessanti interviste-testomonianza
della madre e di altri personaggi sono state
inserite ad intervallare il lungo racconto di Christiane. Una
volta letto questo libro, al riguardo della droga,
nessuno potrà più dire: " Non sapevo, non ne ero
informato". Genitori ed educatori si convinceranno
che è remoto il tempo di abbassare la guardia. |