P O E S I E della guerra

di MICHELE NICOLACI - VEGLIE

INDICE

Seconda spedizione in Russia

Noi siam genieri alpini
Da Villafranca in Russia siam partiti
Il 20 agosto 1942:
bandiera nera!

Bandiera nera,

è lutto degli alpini
che vanno in guerra.
E' lutto degli alpini che vanno in guerra,
la miglior gioventù va sotto terra.

"Nell'ultimo vagone c'è l'amor mio!"
col fazzoletto in mano mi dà l'addio!

Col fazzoletto in mano mi salutava,
e con la bocca i baci lei mi mandava.
"Arrivederci, genieri alpini!"
"Tornate presto, miei belli alpini!"

In Russia siam partiti.

Il 20 marzo 1943
Dalla Russia noi siam tornati:
a Tarvisio siam rientrati.
Da un battaglione di soldati
Settantadue noi siam tornati.

"Addio, genieri alpini!"
"Addio, miei belli alpini!"
"Addio, addio…
… addio per sempre!"

Noi siam gli alpini

Noi siamo gli Alpini
del 1° battaglione
portiamo la fiamma
ed una penna nera.

Le dure fatiche
sappiamo sopportare
perché noi artieri
del Genio siamo Alpini.

Noi siam arditi e fieri,
baldi leoni artieri
tra i fiumi, i monti e i mari:
non fanno a noi paura.

Sappiamo che all'improvviso
ci aspetterà la morte,
ma la più bella sorte
o vincere o morire!

Artiere va dove la passerella sta!
Artiere va dove la guerra sta!

Africa, in Spagna, in Grecia e in Albania
tutti han visto cosa l'artiere sia!
In Russia fra poco di certo si saprà
come l'artiere da fier combatterà.

Noi siam arditi e fieri,
baldi leoni artieri
tra i fiumi, i monti e i mari:
non fanno a noi paura.

Sappiamo che all'improvviso
ci aspetterà la morte,
ma la più bella sorte
o vincere o morire!

Artiere va dove la passerella sta!
Artiere va dove la guerra sta!

 

Il 9 di Marzo 1940

Il 9 di Marzo 1940 nessun se l'aspettava
una cartolina bianca:
si è stati richiamati.

Noi siam partiti allor
con una tristezza al cuor
lasciando l'amorosa con gli altri a far l'amor.

Da Verona siam partiti
a Ursio dislocati e subito inquadrati
a Claviere destinati.

Motorizzati allor
con una tristezza al cuor
siam giunti a Claviere
là, in mezzo ai cannon.

La vita militare per me é un gran tormento.
Sotto la tende e la neve, con la gavetta in mano
seduti sulla paglia ed il rancio a consumar.

La vita militare per me non è cortese:
è meglio da borghese, accanto all'amorosa!
Ma poi verrà quel dì che canterò così:
"Vinta la battaglia! A casa a divertir!"

A te, cara Cappella, ti affido la mitraglia:
l'abbiamo conquistata col sangue e col sudore
e per portare a casa la civiltà e l'onore.

Noi siam giunti allor con un' allegria nel cuor
abbracciando l'amorosa
con i cari genitor.