COMUNICAZIONE FRA CITTADINI E AMMINISTRAZIONI

Gazzetta  * 07 ottobre 2004 * __Chiudimi_|x|__


Prendo spunto da ciò che scrive Grizzly e Daniela Della Bona su veglienews.it, quando parlano di comunicazione. Il problema della comunicazione, in generale, è forse quello più importante per una amministrazione, ed anche quello che fa più paura. Comunicare significa rendere conto del proprio operato, rendere trasparente ciò che si sta facendo e/o che si intende fare.

Veglieonline è nato all'inizio della precedente campagna elettorale per le elezioni amministrative e volevamo essere appunto uno strumento per dare voce a tutti, uno strumento di comunicazione. L'informazione e la discussione doveva essere al centro del sito. Per rendere ancora più attiva la discussione ebbimo l'idea di inserire nel sito ciò che dicevano i due principali quotidiani locali: il Quotidiano di Lecce e la Gazzetta di Lecce. L'idea fu buona, tant'è vero che fu ripresa da altri.

Tutto questo per dire quanto è importante e vecchio il problema della comunicazione fra cittadini e fra cittadini e amministrazione. Inizialmente abbiamo dovuto sostituirci al sito ufficiale del comune che, fin dalla nascita, ha presentato una struttura minima che ancora oggi presenta ed esattamente con le stesse notizie di allora. Probabilmente, quel sito obbediva ad una legge che imponeva la realizzazione di uno spazio web ufficiale. Questo non è uno "sparare" contro l'Amministrazione, ma un riconoscere che dopo l'attesa di diversi anni, nulla è cambiato, nonostante diversi siti, veglieonline e veglienews, abbiano sollevato a suo tempo il problema.
Dall'alto, invece, sembra che si sia data molta importanza alla comunicazione online fra cittadini e pubbliche amministrazioni. Fra l'altro è proprio di questi giorni (dell'11 novembre 2004) l'approvazione in via preliminare, da parte del Consiglio dei Ministri, dello  schema di un decreto legislativo recante il Codice dell'amministrazione digitale. Il provvedimento accorpa e riordina tutta la normativa in materia di attività digitale delle Pubbliche amministrazioni affrontando, per la prima volta in modo organico e completo, il tema dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle Pubbliche amministrazioni, nonché la disciplina dei principi giuridici fondamentali relativi al documento informatico ed alla firma digitale. Con il Codice, le banche dati e le anagrafi elettroniche delle Pubbliche amministrazioni saranno obbligate a "dialogare" per accelerare le procedure e garantire legalità e trasparenza. I documenti informatici avranno pieno valore probatorio. Documenti, libri, repertori, scritture anche contabili
potranno essere conservati su supporti informatici, eliminando così una enorme quantità di carta e ottenendo rilevanti risparmi. Il "Codice dell'amministrazione digitale", che dovrebbe essere operativo nei primi mesi del 2005, chiarisce tra l'altro le regole che disciplinano l'uso delle Tecnologie per l'Informazione e la Comunicazione-ICT anche tra i privati.

Quindi ciò che dice Grizzly è un problema più che sentito e continuiamo a non capire perché Veglie debba essere all'ultimo posto di quella classifica di cui parla Grizzly quando abbiamo fior di ingegneri informatici (ne abbiamo qualcuno che lavora con enorme successo a Milano per esempio), anche se in questo caso non è proprio necessario ricorrere a simili figure professionali, ma è sufficiente una buona volontà e delle buone idee, cose che a Veglie non mancano. Cosa fare? Sperare che la prossima amministrazione sia più attenta a questo problema, sperare che avere un servizio per chi la mattina lavora non debba significare chiedere un permesso dal lavoro ma possa invece significare semplicemente accedere al sito dell'amministrazione e richiedere ed ottenere i servizi necessari.

La comunicazione fa ovviamente paura perché permette di conoscere ciò che di buono o di male si sta facendo. Lo vediamo da quello che succede con i vari boicottaggi promossi da più enti, lo vediamo dai prodotti di alcune banche (Banca121 e MPS) venduti con una falsa comunicazione perchè, diversamente, probabilmente non sarebbero stati acquistati dalla maggior parte degli attuali acquirenti. La comunicazione, prima fra tutte quella mondiale online, sta forse e finalmente scoperchiando molte pentole attentamente sigillate per non far uscire il loro cattivo odore.

Infine, penso che la critica può anche essere vista in modo positivo e costruttivo a seconda dell'angolatura. Un'amministrazione non dovrebbe  mai vedere come negativa o distruttiva una critica, ma dovrebbe riuscire a trarre proprio da quelle il maggior  vantaggio possibile. Come al solito, gli adulatori non hanno sempre la verità sulle labbra; dalla critica dei cittadini una buona e sana amministrazione potrebbe trarre ottimi suggerimenti proprio per capire "l'umore" dei suoi cittadini per prendere poi le dovute decisioni.
In molte occasioni i cittadini hanno manifestato il loro "umore" nei riguardi dei loro amministratori per alcune scelte politiche (vedi, per citare forse i casi più eclatanti, canalone e circonvallazione), quale è stata la reazione? E' sembrato di vedere una sfida tra cittadini che hanno manifestato il loro umore e qualche amministratore che, considerandosi il padre di dette scelte, ha quasi voluto far vedere chi comanda... è stata solo un'impressione? Io mi spavento a pensare che ci possano essere simili amministratori, mi spavento nel senso che mi chiedo cosa potrebbe guidare simili amministratori, cosa potrebbe averli spinti a candidarsi; quali sentimenti nutrono verso i propri amministrati, tenendo anche predente che un amministratore è. ovviamente, amministratore dell'intera cittadinanza e non solo dei propri elettori.

Claudio Penna