DOPPING E VOTAZIONI

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a cura di: Veglieonline, 29 maggio 2004 * "Liberi Pensieri"

 

 "DOPPING E VOTAZIONI"

Leggendo alcune notizie dai quotidiani, sul dopping e sulle misure di sicurezza anti-dopping che la Grecia sta approntando per le prossime Olimpiadi, è venuta fuori una riflessione. Spesso tutti diamo addosso agli atleti che si doppano, è giusto farlo. Ma occorre anche chiedersi: perché lo fanno? Quanto tutto il sistema che gira intorno a loro in qualche modo li costringe a dopparsi, li costringe a dare prestazioni super, li costringe a vincere a tutti i costi!!! E' ovvio, non scuso gli atleti, ma ci sono mille altre domande che occorre porsi quando si entra nel campo dello sport che, oggi più che mai, è un business mondiale (basti pensare ai Mondiali di Toronto, i "mondiali della Coca Cola").

Analogo discorso per le votazioni. E' risaputo - e sarebbe ipocrita negarlo - che spesso in politica (fin dai tempi remoti delle prime semplici votazioni)  si utilizza il voto di scambio (o il baratto): tu mi voti, io in cambio ti permetto/prometto qualcosa. Si tratta ovviamente di un reato, giustamente punibile dalla legge. Ma anche qui occorre porsi mille domande: è più disonesto l'eventuale candidato che permette/promette qualcosa oppure è molto più disonesto il cittadino che accetta o addirittura pretende qualcosa? Penso che spesso sia molto più disonesto il cittadino che vende il suo voto, vende la sua fiducia chiedendo in cambio qualcosa. Alla fine si è creato un circolo vizioso: non si sa più se sia il cittadino disonesto a chiedere/pretendere o se sia l'eventuale candidato disonesto a permette/promettere.

Però sicuramente occorre  farsi diverse domande. Ci sono casi in cui sembra molto chiara la disonestà, vedi il caso di una recente ditta farmaceutica che (almeno dalle notizie viste nei diversi tg o lette sui quotidiani) a tutti i costi doveva piazzare i propri prodotti. Meno scontate sono le colpe a senso unico quando si parla di votazioni. Non scagliamoci solo e sempre sugli eventuali candidati che comprano voti, ma scagliamoci - giustamente - sui cittadini "anonimi" che vendono il loro voto.

Claudio Penna