LETTERA AL CENTROSINISTRA VEGLIESE

Santo Strafino  * 20 novembre  2004 * __Chiudimi_|x|__


Lettera al Centrosinistra vegliese

Prima di esporre quanto ho da scrivere, voglio fare una piccola premessa."Certe cose, molte volte, vanno viste e dette partendo dalla fine".

Ecco allora che intendo iniziare con ciò che è la fine di questo mio dire: "Uniti si vince, o meglio: si vince uniti nell’Ulivo".

Partendo da questa affermazione, viene a cadere qualsiasi tentazione politica della cosiddetta trasversalità. E' mia convinzione che, in politica, tale trasversalità non ha mai pagato, non paga e mai pagherà in modo adeguato, se si pone come il fine il perseguire un cammino politico basato sulla correttezza, dignità e moralità.

E' spiacevole constatare che tutto ciò non sta accadendo nella nostra vita politica, intendo nel CentroSinistra. E' da un po’ di tempo che ciò non accade.

Faccio un passo indietro nel parlare dell’ultima consultazione elettorale per la nostra Provincia.

Credo di non ricordare male se affermo che mai, come questa volta, si è visto un così alto numero di candidati sia del CentroSinistra sia del CentroDestra.

Alla persona più sprovveduta, intendo politicamente, è parso palese che, come il pastore fa conta delle sue pecorelle, qualcuno a Veglie ha voluto fare la conta dei propri suffragi.

Sicuramente il tutto è anche servito alla nobile causa di "Pellegrino Presidente", a mio giudizio vincente con altri modi e in ogni caso vincente, non sacrificando così qualche consigliere provinciale che il CentroSinistra avrebbe potuto esprimere.

Ed ecco che è incominciato a vacillare lo stare uniti.

Ma contarsi per che cosa e perché? Partiti, che hanno avuto sempre un percorso lineare e responsabile,sono deragliati e hanno usato un linguaggio politico strano, almeno per uno come me, che come quell’asino munito di "capezza" ha sempre visto in un’unica direzione, attratto da un simbolo che non c’è stato mai il bisogno di modificare sia nella forma sia nei contenuti, convinto che mai come adesso noi tutti ne avremmo bisogno.

Alla fine la conta c’è stata! I numeri risultati, sicuramente non possono passare inosservati, anche in vista delle prossime consultazioni comunali.

Allora entra in scena il rivendicare di ruoli, che a torto o a ragione, qualcuno avanza e così, come dei virus entrano in azione per distruggere la memoria di un computer, queste rivendicazioni entrano in azione per distruggere la memoria dello stare uniti, del perché uniti si vince.

Entra in scena il borsino dei "Nomi", come se un nome o più fossero la priorità assoluta, e si dimentica, invece che sono i progetti politici corretti, dignitosi, morali che questi Nomi dovrebbero esprimere ed essere prioritari; ci si scorda che il solo e unico fine, la crescita culturale, economica e politica del ns. paese è il progetto più ambizioso da perseguire.

Essere secondo, terzi, quarti o ventesimi non ha importanza, quando ciò che si vuole costruire è opera di tutti, opera di una squadra che ha il solo piacere di giocare insieme senza compromessi e senza spartizione di poltrone, dove vi è pari dignità, visibilità e meriti per il proprio operare.

Personalmente sono convinto nell’affermare che in politica è fondamentale la democrazia dell’alternanza; è sempre secondo questa logica che un partito più votato possa rivendicare certe sue attese politiche, dignitose e coerenti, certo nell’affermare che i buoni governi fanno buoni i governanti.

Credo che alle donne e agli uomini del CentroSinistra non può un nome o un altro dividerli, quello che a questo popolo interessa è la validità delle idee, dei progetti per i quali è invitato a votare e partecipare; perché la politica è partecipazione.

Comunque uomini legati e non liberi dai partiti, convinto come non mai che senza i partiti non vi è democrazia.

Riportare nei partiti la dialettica democratica, discutere dei vari problemi della gente è l’antivirus che fa ritornare la memoria al computer; è l’antivirus che fa ritornare la memoria dello stare insieme, perché insieme si vince, o meglio: si vince insieme nell’Ulivo.

Basta con la politica dei salotti………..!

Santo Strafino