QUELLO CHE NON C'E'... I SEGNI DELL'UOMO
Flavio Vetrano * 30 agosto 2005 * (cultura-pensieri)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità
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Madonna del pane Foto di Giuseppe Negro |
Pietra fitta Foto di Flavio Vetrano |
Purtroppo si deve segnalare, ancora una volta, la scomparsa di un monoblocco
lapideo in pietra leccese e di una pietra fitta “menhir”, in pietra tufacea.
Il monoblo lapideo rappresenta un tabernacolo, contenente al suo interno una
pittura murale raffigurante una scena della Madonna del Pane.
Questi erano situati ai lati della stradina di campagna che rimarca il limite di
feudo di Veglie con Campi, Salice e Novoli: sul lato nord della strada era
situato il tabernacolo con l’effige della Madonna; sul lato sud sulla stessa
strada, a circa cinquanta metri di distanza, la pietra fitta, anch’essa rubata
poco tempo fa, denominata dai vegliesi “Menhir”.
L’iconografia della pittura, descrive l’apparizione della Vergine ad una donna
chiamata Giovanna, che le dona un pane, indicandogli con un dito di consegnarlo
al parroco della chiesa matrice di Novoli, per dispensarlo a tutti gli infermi.
La Madonna del Pane è compatrona di Novoli insieme a S. Antonio Abate.
La pittura raffigurante la Madonna del Pane è di carattere votivo popolare, essa
fa parte di quella tradizione popolare che consisteva nel dedicare un’immagine
sacra in segno di devozione.
Le nicchie, i tabernacoli, le cappelle contenenti figure sacre trovano sede
sugli edifici, lungo le vie di comunicazione sia all’interno che all’esterno
dell’agglomerato urbano.
Culturalmente queste opere, a parte il loro valore storico, caratterizzano un
territorio, perciò appartengono alla comunità, non ad un singolo individuo, ne
tanto meno ad un ladro.
Flavio Vetrano