NON ABBIATE PAURA

 

Dania * 16 aprile 2005 * __Chiudimi_|x|__ (pensieri)


NON ABBIATE PAURA!

Ci aveva testimoniato che “anche il Papa deve soffrire!”. Benché sapessimo da tempo che stava male e che alla sofferenza fisica era andata ad aggiungersi quella spirituale, per la difficoltà a dialogare col suo popolo, abbiamo continuato a sperare che potesse guarire per restare ancora con noi.

Invece l’anima di Karol Josef Wojtyla, Sua Santità Papa Giovanni Paolo II, alle ore 21:37 del 2 aprile 2005 è serenamente tornata al Padre. Ancora increduli, con immenso dolore e commozione, l’otto aprile abbiamo dato l’estremo saluto alle sue spoglie mortali. 

Il Pontificato di questo Papa è durato quasi 27 anni. Un lungo e intenso periodo in cui ci ha fatto totale dono di se stesso, dando prova ogni giorno di tanta fede e di altrettanto amore e tenera umanità. Quante cose ci ha insegnato! Di quanti avvenimenti ci ha reso partecipi!

In questi giorni di dolore, grazie ai media che hanno trasmesso senza interruzioni, abbiamo potuto collettivamente rivivere tutto un percorso fatto di ricordi, emozioni, momenti di grande dolore ed altri d’intensa gioia e professione di fede, con tappe significative, a ritroso, fino al primo saluto ai fedeli subito dopo l’elezione a Papa, dove pronunciava la famosa frase: “Se mi sbaglio mi corrigerete!

Ma ora dobbiamo convincerci che ci ha lasciati per sempre e che la vita continua! Quasi come un controsenso, già si pensa al successore: è stato comunicato che il Conclave avrà inizio alle ore 16:30 di lunedì 18 aprile. Intanto, dimenticando lo Spirito Santo e la Divina Provvidenza, si fanno ipotesi politiche, si pronunciano nomi, cercando d’indovinare chi, fra i 115 cardinali elettori, sarà colui che dovrà assumersi, con l’incarico di dirigere la Chiesa, l’umano e difficile compito di successore di un Papa di tale grandezza.

Sono lunghi 27 anni! Tutta la gioventù mondiale è rimasta orfana dell’unico Papa che abbia mai conosciuto! Sarà difficile per tutti, ma soprattutto per questa, accettare che un altro possa occupare il vuoto lasciato da Giovanni Paolo II, il Papa dei giovani, che sapeva farsi giovane tra loro nella cara consuetudine di radunarli intorno a sé, per invitarli all’impegno e alla speranza! Richiamo cui essi rispondevano con entusiasmo filiale. Lui era “Il Papa” che li amava tanto e che ha insegnato loro ad amare, facendo sì che nei giovani cuori uno spazio particolare fosse riservato soltanto a lui.

E’ proprio per l’incombere di questa difficoltà che ci si deve soffermare per una riflessione. Papa Giovanni Paolo II, in quanto successore di San Pietro, è stato Capo della Chiesa Universale, quella Chiesa che fin da giovane aveva abbracciato con fede profonda; che come Papa ha voluto tanto forte, giusta ed altrettanto umile, per cui, a suo nome, ha saputo alzare la voce a difesa delle minoranze e dei poveri, ma anche - andando contro ai tanti pareri discordi in seno alla Chiesa stessa - trovare tanto coraggio per chiedere perdono ai fratelli per ogni offesa o dolore arrecato nel corso della storia  ed anche per il silenzio in cui s’è arroccata davanti agli orrori dell’Olocausto.

Giovanni Paolo II, è stato capo e guida di quella stessa Chiesa che amava mettere nelle mani dei giovani: “Voi siete le vedette del mattino”; “Voi siete la speranza della Chiesa”, andava loro ripetendo!

E la Chiesa, ora che lui non c’è più, per non andare alla deriva, ha bisogno di una nuova guida terrena.

Non abbiate paura…” Non dobbiamo avere paura di aprire il nostro cuore ad un nuovo pastore; non dobbiamo temere che accettarlo possa significare tradire il ricordo di Papa Giovanni Paolo II:   nessuno potrà cancellare od offuscare quell’immenso tesoro di amore accumulato in tanti anni di convivenza che ora, col calare del silenzio, da collettivo si trasforma in intimo per ognuno di noi! Ma anche questo, come ogni tesoro, deve essere messo a frutto, sennò perde di valore! Dobbiamo mettere in pratica un minimo di quel tanto amore che ci è stato testimoniato, iniziando proprio da qua, dal Conclave. Sul soglio pontificio salirà un nuovo Papa, al quale, stavolta, saremo noi tutti a dover dire “se sbaglio mi correggerai”, perché questo è quanto ci è stato insegnato.

Non dobbiamo avere paura d’impoverirci aprendoci agli altri, perché il nostro cuore, o meglio, il luogo in cui in noi risiede l’amore, è fatto di pagine infinite e nessuna nuova pagina, per quanto bella, potrà mai  cancellare quelle che sono già state scritte.

Sono tanti fogli che non si rileggeranno tutti insieme ma, nel silenzio del nostro animo, si  apriranno uno alla volta, scegliendo, secondo la necessità, quello più impellente o più propizio!

E’ proprio per la mia esperienza, per lo sfoglio di tante pagine già scritte dentro di me, se oggi ho deciso di dialogare con Voi, per invitarvi ad  essere generosi di cuore, senza paura alcuna di tradire quel Vescovo arrivato da lontano in piena gioventù e in piena forza e  che ci ha lasciati curvo e stanco, senza aver mai smesso di essere Giovane! 

dania