PARLIAMONE...

Dania  * 19 marzo 2005 * __Chiudimi_|x|__ (liberi pensieri)


Sono molti gli argomenti sui quali vorremmo metterci una pietra sopra, ancora prima di averli accennati, come se così facendo si riuscisse ad eliminarli dal nostro vivere quotidiano, come se si riuscisse a scansare tutto il malessere, tutto il dolore che potrebbero suscitare. E poi si finisce col sussurrarli, col mormorarli all’infinito, quando una bolla di dolore, accumulato e trattenuto a forza entro mura domestiche, scoppia, investendo l’intera popolazione.

Parliamone, invece, non per suscitare allarmismi o scandalismi, ma per rendere individuabile un sentiero, una via d’uscita a tutte quelle persone che vivono situazioni difficili, delle quali si vergognano, pur essendone vittime, tanto da non aver neppure la forza di chiedere aiuto. Il timore di venire additati, giudicati e condannati; più ancora,  il timore che possano essere condannate persone verso le  quali si prova,  disperatamente,  un amore  viscerale,  fa creare  barriere difficilmente  sormontabili.

Il padre ubriaco è una trasformazione temporanea, per quanto  diabolica,  di un uomo  che prima, che tempo indietro, che in altri momenti, è stato un papà affettuoso,  una mano a cui aggrapparsi, un punto di riferimento, un tesoro di cui andare orgogliosi.

Una madre tradita, umiliata, percossa, annientata, diviene succube del marito violento. Non può fuggire in “america”, come vorrebbe, se non è sola, se ha dei figli a cui pensare. Mentre prega tutti i Santi in paradiso che facciano rinsavire l’uomo, ponendo fine ai suoi  incubi, il tempo passa e gli episodi tragici si moltiplicano, finché lei  si ritrova accecata dal dolore, tanto dal non vedere più neppure quello che è evidente; tanto dal divenire incapace persino di riconoscere l’orrore.

Dal canto loro i figli, se testimoni di tutto questo, sanno che in lei non possono trovare aiuto;  spesso non parlano, anche se  subiscono  violenza, perché non vogliono che nuove  lacrime scorrano da quegli occhi già  troppo arrossati.

Spiegare tutta la tensione, il trambusto, la disperazione che può provocare il ritorno a casa di un uomo ubriaco e violento è difficile. Capirlo  forse è impossibile se non… Ma quello,  certamente non è augurabile a nessuno.

Mettiamoci in ascolto, ognuno nel nostro proprio ruolo e rendiamoci disponibili. Se riusciremo a suscitare fiducia, forse potremo essere d’aiuto a qualcuno.

dania