AMAte I VOSTRI NEMICI

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da: C. Penna, 27 dicembre 2003 * "Liberi Pensieri"

 

AMATE I VOSTRI NEMICI

Il Papa, nel giorno del primo martire cristiano Stefano, parla dei cristiani che sono ancora perseguitati a causa della religione (circa 200 milioni nel mondo), dice loro di avere la forza di amare anche i loro nemici, coloro che li perseguitano.

E' una frase che mi ha colpito. Non è certo una frase nuova, anzi, viene ridetta migliaia di volte e la sentiamo altre migliaia di volte. Questa sera, ascoltando il telegiornale, la frase mi ha colpito.

Il Papa non l'ha detta così per dire, ma l'ha pronunciata in un contesto reale e ben preciso; l'ha detta riferendosi ad una forma di persecuzione reale e presente.

Mi ha sorpreso perché da tempo, guardando la tv, (cosa che invero faccio poco) raramente ascolto frasi del genere; all'improvviso mi è sembrato di tornare un po' indietro nel tempo... E' stato proprio questo "sembrare di tornare indietro nel tempo" ad inquietarmi, a farmi riflettere sulla distanza - non certo temporale - ma valoriale.

Ormai si è abituati a ben altre forme di messaggi, anche ad un Natale ben diverso e lontano da quello cristiano; sentire il Papa che continua a dire "abbiate la forza di amare anche i vostri nemici" mi è risuonato nuovo. Ci stiamo abituando a messaggi pieni di niente; ci stiamo abituando ad un natale totalmente pagano, ad un natale pieno di perbenismo e di sentimentalismo lontano dal grande messaggio che porta.

Probabilmente, spero sia solo una mia impressione, siamo un po' troppo involgariti tanto da far passare in secondo piano tutto ciò che ci può nobilitare (perdonatemi il termine). Sono notizie di questi giorno il malaffare della Parmalat che da 15 anni sembra modificasse i registri contabili; il malaffare della Banca 121 nel vendere prodotti "tranello" o non sufficientemente spiegati ai clienti (btp vari, piani Myway, ecc...) insomma il considerare l'altro non un nemico, ma un avversario/concorrente da soggiogare o da raggirare, rimane il motivo di molte nostre azioni. Questo perché evidentemente il nostro  pensiero ha ciò alla base.

Amare i propri nemici. Una frase evangelica spesso utilizzata in modo scherzoso e quasi prendendola in giro. Questo Papa ce l'ha ricordata, ricordandoci quanto possiamo essere lontani dalla religione che molti di noi professano o da quei valori umani universali che dovrebbero essere propri di ogni uomo.  E'questo il grosso problema, non tanto le amicizie di un parroco con la sua amministrazione o le messe celebrate per i dipendenti comunali, sono questioni secondarie se scandalizzano solo per la forma e non per la scelta totale dei poveri e degli ultimi che deve avere tutta la Chiesa, qualunque sia la parrocchia. Ci si potrebbe chiedere anche quali sono i comportanti dei singoli cristiani sul proprio luogo di lavoro, cosa propone un commerciante cristiano ai propri clienti, cosa propone un lavoratore in banca ai propri clienti, e così via, poi potremmo anche preoccuparci di un parroco che celebra la messa per gli amministratori.

La tv, e non solo, ci sta abituando a questo modo di pensare così orrendo, a questo modo di "non pensare"; sono incredibili i programmi/spazzatura (se così vogliamo chiamarli) che nascono continuamente, spesso - purtroppo - proprio sulle tv statali; non credo che sia solo una questione di share voler scegliere un programma o un altro, penso piuttosto sia una chiara scelta per allontanare la capacità critica. Stanno passando in tv diversi programmi che danno tutto per scontato, ed in cui i "buoni sentimenti" sono presenti solo nelle famiglie idilliache e inesistenti (vedi la Famiglia Martini) o in alcuni periodi dell'anno, periodo in cui è "doveroso" far passare certi messaggi smielati.

Dovremmo riappropriarci dei nostri valori, dei messaggi evangelici ed umani che ci stanno sfuggendo di mano. Certo, non è solo una questione di tv, ma una questione di padre-figlio, madre-figlia, educatore-scolaro, amministratore-cittadino, stato-popolo, è una passaparola continuo che abbraccia una catena complessa che non può essere ridotta solo alla semplice tv o ai semplici spettacolari/sanguinosi film proposti in modo colossale dal cinema e dai videogame.