lettera aperta al sindaco e all'amministrazione

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da: Giovanni D'Elia, 14 marzo 2003 * "Liberi Pensieri"

 

Rispolverando i miei vecchi “scritti”, pubblicati quasi tutti sui due siti internet di Veglie, ho trovato una recente lettera al sindaco datata 4 settembre 2002, in cui parlavo in generale dei problemi di Veglie e in cui davo qualche consiglio (da comune cittadino) all’amministrazione comunale. Purtroppo, a distanza di 6 mesi, nulla è mutato, o almeno credo.

La lettera riportava alcuni problemi essenziali e, credo, gravi della città di Veglie:

o       il canalone
o      
il palazzetto
o      
l’antenna wind posta nel centro cittadino
o      
la mancanza di strutture sportive
o      
la mancanza di un centro informa-giovani
o      
i dossi artificiali
o      
i parcheggi a pagamento

ora…premettendo che ho notato l’impegno dell’amministrazione comunale sul “problema palazzetto”, posso ammettere e dichiarare che tutti gli altri problemi non sono stati risolti finora! Il canalone, da quanto ho sentito dire, è ancora una questione all’ordine del giorno; le strutture sportive mancano, e questo è un dato di fatto; l’antenna wind sta provocando qualche danno; il centro informa-giovani non esiste ancora (o sbaglio?); e infine i parcheggi sono ancora a pagamento (ma ormai ci siamo abituati) e i dossi sono ancora al loro posto.

Credo che in tutti i comuni e le città del mondo, prima delle elezioni, i candidati alle amministrazioni comunali organizzino dei comizi in cui espongono le loro linee politiche, fanno promesse impegnative, si reputano persone degne di governare. Fatto presente che la costituzione italiana non vincola gli eletti al mantenimento delle promesse date in sede di campagna elettorale, vorrei sapere, a titolo di pura curiosità, cosa ha promesso Carlà prima di essere eletto. Non lo so perché non l’ho mai voluto ascoltare, ma credo che i suoi elettori non l’avrebbero certamente considerato e dunque non l’avrebbero eletto se non avesse fatto qualche promessa positiva, benefica, innovativa ai miei cari concittadini.

Ora è lecito chiedersi: da quando ho pubblicato la mia lettera di protesta fino ad ora, cosa è cambiato? Tante cose, certamente, ma nulla in positivo. Il comune decide, il cittadino si adegua. Però ricordiamoci che è l’amministrazione ad adeguarsi alle esigenze del popolo, e non il contrario! Se la costituzione, all’ART 1, dice che la sovranità appartiene al popolo, questa dichiarazione deve essere concretizzata, e non può rimanere solo una semplice frase scritta su di un pezzo di carta ormai ingiallita dal tempo! Siamo noi ad avere delle esigenze, ed è l’amministrazione ad industriarsi affinché le nostre legittime pretese vengano prese in considerazione. Ora mi chiedo quanti di voi disprezzano i dossi artificiali…quanti di voi cambiano strada a causa loro? Quanti di voi hanno dovuto frenare bruscamente in loro presenza? Quanti di voi hanno una macchina vecchia…? Chi ce l’ha può capirmi…! Perché allora teniamo tutto dentro? Noi popolo abbiamo un potere forte: il potere di chiedere che venga ascoltata una nostra richiesta (petizione), sfruttiamolo, utilizziamolo! Qualsiasi esigenza verrà ascoltata se saremo tutti d’accordo. Basta solo sapersi organizzare. La forza di un popolo sta solo nell’unione e nel dialogo; le guerre logorano gli uomini e li sminuiscono al rango di esseri irrazionali. Ora non mi sto rivolgendo alla probabile guerra in Iraq, ma alle piccole ma deleterie guerre intestine: anche litigare con un vicino di casa è una guerra, e la piccola lite è una goccia nell’oceano delle guerre, cioè fa parte integrante di esse…pertanto, se vogliamo un paese più vivibile e un mondo a misura d’uomo, dobbiamo allearci per il dialogo e l’unione. Unione è soprattutto discussione pacifica e feconda, solo così possiamo migliorare Veglie e solo così possiamo risolvere i grandi problemi mondiali. Già…ma da dove inizia quest’unione? Che inizi da noi Vegliesi.

Continuando su questa linea mi chiedo se la società che prenderà in gestione il palazzetto (e, a quanto ho capito, anche i campetti comunali) farà pagare l’utilizzo di questi beni. Considerando che una società privata deve sempre avere un tornaconto, sono favorevole a far pagare l’utilizzo del palazzetto a chiunque ne usufruisca, ma è lecito chiedersi: e i campetti comunali che fine faranno? Si dovrà pagare un biglietto per il loro utilizzo? I giovani dovranno subire quest’ulteriore spesa? Sono domande lecite a cui, ne sono certo, non ci sarà risposta da parte della nostra amministrazione! Credo che un po’ di tempo trascorso a giocare a basket con gli amici non abbia prezzo, e credo che installare due canestri non provocherà certamente un collasso delle spese pubbliche! Ma andiamo ancora avanti: a Veglie, si sa, esistono tanti campi; la campagna Vegliese è vastissima. Inoltre sappiamo che l’amministrazione comunale ha il potere di far gravare su di un fondo una “servitù coattiva”, questo significa che il comune ha la possibilità di usufruire di un fondo privato per un interesse pubblico. Se uniamo insieme le due conoscenze, cosa se ne ricava? Si ricava che l’antenna Wind (che sta provocando e provocherà qualche malumore…e qualche malessere) può essere facilmente disinstallata dal luogo in cui si trova e installata in aperta campagna, dove, sicuramente provocherà danni minori rispetto al centro. È semplice logica. Basta pensarci.

Ma non bastano certamente i problemi. Da un po’ di tempo mi chiedo quanto costi tenere in piedi un centro informa giovani…credo che le spese siano cospicue, ma credo anche che le spese sono sostenute da noi cittadini. In uno stato democratico come il nostro, ogni cittadino contribuisce a seconda delle sue possibilità alle spese pubbliche. Noi Vegliesi, in quanto cittadini, contribuiamo, ma cosa ne otteniamo in cambio? Poco e niente!! Niente informa giovani, niente campi comunali, niente strutture! Solo poche e sporadiche attività culturali. Dove vanno a finire i nostri soldi?? Vanno a finire su una circonvallazione divisa a metà e con gli incroci ILLEGALI?? Si! Perché bisogna sapere che la comunità europea, sensibile al pericolo delle strade, ha reso obbligatorio per tutti gli stati membri l’utilizzo delle cosiddette “rotonde” sugli incroci, cioè quella che troviamo sulla strada per Novoli. Ora mi chiedo PERCHE’ non li abbiamo sulla nostra nuovissima circonvallazione? Chi ha progettato la strada ha fatto un ripasso della nuova normativa europea? Anzi…ha fatto un esame di coscienza? Si è reso conto dei problemi che continua a dare quella strada? Secondo un mio misero parere, abbiamo buttato i nostri soldi al vento, o meglio, l’argomento me lo concede, sulla strada!

Grazie per l’attenzione .
Giovanni D’Elia