L’ELLISSE: artistica cornice a Veglie di ieri
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da: Gennachi Nicola, 28 dicembre 2001 * "Liberi Pensieri"
Tra le iniziative che il nostro paese ha organizzato per le festività natalizie del 2001, quella di Roberto Leo ,“Veglie nella prima metà del ‘900”, merita di essere ricordata per almeno un paio di motivi."L’Ellisse", una esposizione di mobili e oggetti di un certo prestigio, sia nella fattura che nella loro importanza come pezzi d’antiquariato, ha ospitato un sostanzioso numero di foto che ritraggono momenti della vita del nostro paese nei tempi passati. Con sapiente gusto sono state accostate foto di angoli ormai irriconoscibili di Veglie a fotogrammi di vita scolastica o commemorativa del nostro paese. Il tutto si snoda in un percorso tra credenze, scrittoi, cassepanche, arazzi ed altri manufatti artistici i quali, ricordando il tempo passato, ti trascinano vorticosamente in un mondo di ricordi: le foto fanno rivivere i personaggi e gli ambienti esterni, i mobili e gli arredi vari ti spingono ad una profonda immedesimazione temporale, su quel palcoscenico del passato i cui attori veri ormai sono soltanto ricordi di pochi eletti.
Il tuffo emotivo tra quei ricordi, che appartengono all’infanzia di chi non è più giovane, è uno degli aspetti che valorizza l’impegno di Roberto Leo nell’allestire questa mostra.
Ricordare un “don Cicciu Nutaru, lu professore Rialino Mazzotta, l’arciprete Mele, lu calvariu com’era na fiata, o la chiazza senza funtana, la Matonna Pellegrina a Bbeje o l’inaugurazione ti la funtana ti mienzu a la chiazza” sono momenti storici e figure del nostro paese che meritano di essere ricordati ai più giovani e a chi verrà dopo, se non altro per trasmettere il senso della continuità della vita, il senso del mondo fiabesco dello “…c’era una volta”.
Nasce in questo contesto l’idea di salvaguardare da una parte e rendere patrimonio pubblico dall’altra questo ricco e insolito documentario fotografico.
Questa richiesta discreta, che viene dai muti fotogrammi, ritengo che vada manifestata pubblicamente al Sindaco affinché prenda a cuore la possibilità di acquisire questa documentazione fotografica, migliorala, ove possibile, e farla diventare patrimonio di tutti. E’ un suo dovere Sig. Sindaco e un nostro diritto far sì che questa parte della nostra memoria storica non resti prerogativa di poche persone o peggio ancora vada perduta.
La sensibilità per certe iniziative sappiamo che le appartiene, Sig. Sindaco, e la volontà, certamente, le farà degna compagnia.
Auguri.
Gennachi Nicola