gioco di mano, gioco da villano

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segnalato da: Dania, 18 settembre 2002 * "Liberi Pensieri"

 

Gioco di mano, gioco da villano

A chi non piacciono i ragazzini ben educati? A chi non è capitato, almeno una volta, ai grandi magazzini per esempio, di dover soffocare la forte tentazione di sculacciare alcuni genitori incapaci di tenere a freno i propri figli? Dovremmo quindi prendere per veritiero l’esito di quel sondaggio, condotto su un campione di 2500 operatori turistici e villeggianti, che definisce i bambini italiani i più indisciplinati d’Europa.  Ma se soltanto abbiamo avuto l’occasione di ospitare a casa nostra qualche gruppo familiare straniero, oppure di oltrepassare i confini del nostro Paese per essere ospitati in casa altrui, possiamo subito obiettare a quei tali del sondaggio che il mondo è paese e di non venircela a raccontare…

Lo stesso vale per l’articolo “piccole pesti in libertà” che lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli ha affidato a Lia Damascelli per Io donna del 24 agosto scorso, in cui, prendendo per buoni gli esiti del sondaggio, ne fa un’approfondita analisi, chiamando in causa le responsabilità dei genitori. Argomentazioni sulle quali non ci sarebbe nulla da ridire se vertessero su ragazzini e genitori in generale e non specificatamente italiani.

Certo bisogna tener conto che Andreoli ha l’attenuante di non aver avuto modo di ascoltare, alla fine della loro vacanza estiva, programmata all’insegna del “Oh, che bello, tutti insieme!”, la cronaca dei miei piccoli parenti italiani, sfuggiti ai supplizi loro riservati dai cuginetti tedeschi solo grazie all’antico sistema educativo del reciproco nonno slovacco!

Del resto:
Ho visto genitori italiani alquanto accondiscendenti, restare impassibili mentre i loro figli distruggevano oggetti di casa mia, salvo divenire - un attimo dopo - terribilmente restrittivi, persino violenti, quando ad essere solamente sfiorati dalle manine impolverate erano i “loro” vestiti della festa.

Ho visto genitori tedeschi, sferzare uno schiaffo in pieno viso, uno di quelli che ti fanno gridare “NON COSI!”, solo perché il figlio, nella concitazione del gioco manesco e sgarbato, del quale erano accondiscendenti e co-protagonisti, aveva loro storto un capello.

Ho visto genitori stranieri non intervenire e non dire proprio nulla (è vero, san fare del silenzio un’arte), quando un bimbo grandicello strattonava in malo modo, per non dire maltrattava pesantemente, l’inerme sorellina.

Mi è capitato di trovarmi sotto l’Arco del Trionfo a Parigi e di udire - non nego che ciò mi abbia dato fastidio - un grossolano quanto concitato discutere in dialetto veneto.

Ma mi è capitato anche di sostare in Germania e vedermi rovinata quella che avrebbe potuto essere una rilassante traghettata sul Reno, perché dei “silenziosissimi” quanto incoscienti genitori del posto, lasciavano sgambettare incustodita una piccola bimba, che ad ogni ondeggiamento del battello pareva dover scivolare sotto le transenne e cadere in acqua.

Ho visto genitori stranieri, circolare col manuale del perfetto educatore sottobraccio e poi, davanti alla titubanza del figlioletto a salire sulla bicicletta nuova, sbatterlo sul sellino e farlo partire con una tal spinta che, se non ci fosse stata la siepe, starebbe ancora correndo!

Vi assicuro che quelle che ho nominato sono tutte persone intelligenti, colte ed anche benestanti, per cui, genitori e figli - Italiani, Francesi, Tedeschi… - sono soltanto le diverse occasioni a far la differenza!  

Il fatto è che il mestiere del genitore è uno tra i più difficili e, anche quando ci si impegna al massimo, è quasi impossibile non commettere errori.  Bisogna stare all’erta, pronti a cogliere ogni opportunità che possa darci una mano a far dei nostri figli dei modelli di buona educazione e comportamento.

A volte ci accorre in aiuto la pubblicità.  Eccone una nuova, nuova, sulla linea di partenza, preannunciata da MEDIA-VIDEO, S164, sabato 7 settembre 02:

-Arriva lo spot con strizzatina sul modello di Benigni a Sanremo.  Dopo il tormentone “Buona seera” arriva lo spot con la strizzatina dei genitali per pubblicizzare un nuovo modello superaccessoriato della Fiat Punto. Protagonista è una bella e sexy top model che per convincere l’addetto alla security di un esclusivissimo locale a far parcheggiare la sua auto accanto a più blasonate limousine, passa alle vie di fatto con una strizzatina ai genitali, come aveva fatto Roberto Benigni con Pippo Baudo a Sanremo.-

Abbiamo sempre delle trovate educative a disposizione e dopo arrossiamo di rabbia quando i sondaggi danno ai nostri ragazzi italiani la supremazia, la medaglia d’oro per il pessimo comportamento sociale!

No, non avevo riso a Sanremo. Tutt’altro, pensando a quanto fosse triste che un magico personaggio come Benigni, con notevoli capacità comiche innate, facesse ricorso, per strappare una risata in più, ad una mossa tanto imbecille! Ed ora la pappagalleria della pubblicità Fiat: ci mancava anche questa. Non chiedevamo altro!

Gioco di mano, gioco da villano, raccomanderemo ai figli affinché non ripetano i gesti dello spot. Poi passeremo all’argomentazione che l’allungare le mani per ottenere una cortesia è una mossa alquanto meschina, che potrebbe anche amaramente ritorcersi contro coloro che la compiono. Alla fine, se saremo riusciti a farci capire, ne avranno guadagnato le buone maniere ed il buon costume.

Ma, attenzione! Incombe sempre, non lo dobbiamo dimenticare, il pericolo pedofilia, contro il quale bisogna lottare con tutte le forze per proteggerli questi nostri figli, ma anche, con la massima delicatezza, lavorare per prepararli alla difesa, facendoli divenire veri “eroi di prudenza”. 

Quel “Nessuno ti deve toccare!” come oseremo ridirlo ai nostri figli, senza perdere la faccia, se avremo ridacchiato insieme per certi volgari gesti trasmessi dalla Tivù? I ragazzini, sconcertati e disorientati dalla nostra mancanza di coerenza, come potranno crederci quando cercheremo di far preparare le difese contro quelle pericolose carezze che, mentre diciamo loro che dovrebbero imbarazzarli, sembrano, al contrario, divertire noi adulti, genitori per di più?
dania