la religione più potente del mondo
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da: Daniela Della Bona, 22 giugno 2002 * "Liberi Pensieri"
Leggendo e documentandomi su diverse
questioni di carattere internazionale, sono arrivata alla conclusione
che ciò che muove la storia da sempre e continuerà a muoverla è la
religione, quell'unica religione che riesce ad ergersi al di sopra di
tutte le altre, che riesce a piegare tutto e tutti.
E' la religione che ha sostituito i volti della nostra SS. Trinità con quelli del denaro, del potere e del successo. E' la religione dell'imperialismo economico, che ispira le azioni dei grandi della terra, che decide i nostri destini. E' in nome del dio denaro, che è anche potere e successo, che si combattono le più tremendi guerre, che si mandano a morire migliaia di uomini, che si sacrificano valori, sogni e ideali, che si condannano alla povertà eterna gli sfortunati della terra. Se si guarda alla mappa dei conflitti passati, presenti e futuri, conflitti sia evidenti come quelli militari, sia sordi e nascosti, velati da crisi finanziarie, accordi o blocchi commerciali, spionaggio industriale, ecc..., si può notare come i conflitti abbiano sempre riguardato quelle regioni geografiche ricche di risorse naturali, il cui controllo consente di esercitare un'egemonia economica. Dietro agli attacchi occidentali alla Jugoslavia si nascondeva in realtà il problema del controllo degli oleodottti e gasdotti nei Balcani. Dietro all'attacco in Afganistan si nascondono l' interesse allo sfruttamento delle enormi riserve di petrolio e di gas e l' interesse al controllo di un oleodotto capace di aggirare la Russia e l'Iran e condurre verso il mare. Non lasciamoci prendere in giro dall'informazione pilotata che arriva nelle nostre case e che vuole farci credere che l'attacco all'Afganistan sia stata la risposta pronta ed efficiente agli attacchi terroristici dell'11 settembre. In realtà l'America, già molti mesi prima dell'attacco, stava studiando un modo per intervenire in maniera "pulita" in Afganistan, allo scopo di riorganizzare il governo locale per controllare meglio i propri interessi sul posto. L'11 settembre è stato solo un pretesto, sfruttato al volo, per accelerare i tempi del riassetto governativo di quei luoghi. E così i talebani, che per anni sono stati finanziati e armati dalla CIA e dai servizi segreti pakistani allo scopo di scacciare il regime sovietico dall'Afganistan, non sono più da tempo ben visti a causa della frangia più estremista che fa capo a Bin Laden, personaggio scomodo per i piani americani e al quale l'America, senza prove in mano, ha attribuito la responsabilità degli orrori dell'11 settembre. Grazie al supporto della macchina mediatica, gli stati occidentali hanno proclamato eroi di questa guerra i mujaheddin, che vengono spacciati per combattenti della libertà, partigiani dell'antiterrorismo e dell'antifondamentalismo. Perché proprio i mujaheddin? Perché esistono diversi "contatti" tra mujaheddin e Pakistan che consentiranno a quest'ultimo di controllare il vicino Afganistan, sotto la supervisione e la direzione degli Stati Uniti. I mass media hanno opportunamente nascosto le migliaia di vittime innocenti che questa guerra ha comportato, per esaltare la tanto sospirata liberazione delle donne afgane dal burka e dal fondamentalismo sconfitto. Ma da chi sconfitto? Dai mujaheddin che da quanto ho capito sono della stessa pasta dei talebani? Da quando hanno preso loro il posto dei talebani, avete più visto nei documentari donne in giro per le strade, a volto scoperto, che conducono una vita normale come facevano, dice, prima dell' avvento degli islamisti pagati da Washington? Delle donne si è persa ogni traccia nei telegiornali e sui giornali. Mi sa tanto che la loro condizione non è migliorata per niente! E' ovvio dunque, che come non esistono giustificazioni per un atto di terrorismo che ha provocato la morte di migliaia di persone, non ne esistono nemmeno per l' attacco all' Afganistan, in quanto non solo mosso da interessi diversi da quelli che comunemente si pensa, ma perché rappresenta anch'esso un atto di prepotenza, di terrorismo spacciato per guerra punitiva e giusta, che aggiunge all'orrendo bilancio dei civili morti l'11 settembre, altre migliaia di morti innocenti giudicate come "semplice effetto collaterale". Gli stati occidentali, purtroppo, sono i principali promotori del terrorismo: la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki ha segnato il definitivo superamento della differenza tra terrorismo e guerra. Il massacro di massa e le aggressioni indiscriminate sono stati adottati dalle potenze occidentali come strumento "legittimo" per piegare qualsiasi governo o popolo nemico ( Vietnam, America Latina, Iraq, Jugoslavia, Sudan, ecc... ecc...). Dietro ogni attacco sempre e soltanto interessi economici che sfruttano il bigottismo religioso e lo spirito campanilistico dei popoli più poveri della terra, rendendo sempre più ricchi i ricchi e sempre più poveri i poveri e lasciando impuniti tutti i responsabili dei massacri umani. Ecco, in realtà, per cosa i Bush, i Berlusconi, i Rutelli e gli altri capi occidentali di turno mandano a combattere i nostri giovani! Per delle guerre che affamano ancora di più i popoli, che creano elementi di nuova instabilità, nuovo terrorismo e nuove crisi, a vantaggio dei nuovi signori della guerra che decidono circa la spartizione delle risorse mondiali fondamentali, spartizione dalla quale sono ben tenuti fuori i poveri del pianeta. Voglio concludere questo mio sfogo con le
parole di Arundhati Roy, la più famosa scrittrice indiana
contemporanea: "La gente raramente vince le guerre. I governi
raramente le perdono. La gente viene uccisa. I governi si trasformano e
si ricompongono. In Afganistan come in America, i civili ora sono
ostaggio delle azioni dei loro governi. ... Quando Bush ha annunciato
gli attacchi aerei ha detto: «Noi siamo un paese pacifico». E
così noi ora lo sappiamo. I maiali sono cavalli. Le bambine sono
maschietti. La guerra è pace". |